L'Assemblea parlamentare Nato celebrerà a Roma nell'Aula del Senato, lunedì 11 maggio, il 60° anniversario dell'Alleanza Atlantica.

I lavori della giornata celebrativa si articoleranno in due sessioni. La prima, dalle 10 alle 13, sarà dedicata al tema 'Dalle origini alla transizioni: la caduta del Muro, nuovi Paesi dell'Alleanza, le operazioni in corso'. La seconda, dalle 15 alle 17.45, vedrà al centro 'Il futuro della Nato verso un mondo multipolare dopo il vertice di Strasburgo-Kehl'. E ora, dopo l'ultimo summit del 4-5 aprile che ha riunito i Capi di Stato e di Governo dei 28 paesi membri dell'Alleanza (dallo scorso mese include anche Croazia ed Albania), saranno i rappresentanti elettivi dei popoli a tracciare un bilancio dei risultati conseguiti e a discutere delle prospettive per il futuro.

Sarà il Presidente del Senato Renato Schifani a concludere i lavori della giornata celebrativa, che si aprirà alle 10 con il saluto del Presidente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare Nato, Sergio De Gregorio.

Numerosi gli interventi, introdotti da quello del Presidente del Comitato Atlantico Italiano, Enrico La Loggia. Moderate da Bruce Gorge, vice presidente dell'Assemblea parlamentare Nato, e da Karl A. Lamers, presidente della Delegazione tedesca presso l'Assemblea parlamentare Nato, le sessioni vedranno alternarsi, tra gli altri, le relazioni di Giulio Andreotti, Jean- Marie Bockel, Massimo D'Alema, Giampaolo Di Paola, Franco Frattini, Gordan Jandrokoviæ, Ranko Krivokapic, Ignazio La Russa, Musa M. Maroofi, Lech Walêsa e i rappresentanti dell'Amministrazione Usa, del Governo della Federazione Russa, e dei Governi croato ed albanese.

Alla giornata celebrativa parteciperanno circa duecento parlamentari di 38 delegazioni fra quelle dei paesi membri e dei molti paesi associati dell'Assemblea stessa la quale, fin dalla caduta del Muro, ha promosso e sviluppato un vasto programma di partenariati e di dialogo politico.

L'iniziativa, promossa e organizzata dalla Delegazione parlamentare italiana, punta a dare un segno visibile del contributo italiano alla tutela dei valori di libertà, democrazia e solidarietà, fondamento del Trattato di Washington, istitutivo della Nato, che ha garantito all'intera comunità transatlantica sessant'anni di pace, stabilità e sviluppo.

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