Storia e documenti
Rubbettino 2011-2012
I Diari di Amintore Fanfani, conservati del suo archivio personale, sono complessivamente 43, divisi in due parti nettamente distinte: la prima, redatta su una serie di cinque quaderni, è relativa all'esperienza del soldato italiano rifugiatosi in Svizzera negli anni 1943-1945; la seconda, che inizia dopo uno iato di quattro anni e prosegue fino al 1990, riguarda prevalentemente l'uomo politico e di governo.
I primi quattro volumi pubblicati comprendono i Quaderni svizzeri (I volume) e i Diari 1949-1955 (II volume), 1956-59 (III volume), 1960-1963 (IV volume). Il piano dell'opera prevede la pubblicazione di altri quattro volumi: i Diari 1964-1969 (V volume), 1970-1976 (VI volume), 1977-1980 (VII volume) e 1981-1990 (VIII volume).
Con la pubblicazione di questi importanti documenti, curata dall'archivio storico del Senato e dalla Fondazione Fanfani, si fornisce, come scrive il presidente Schifani nella presentazione dell'opera, «uno strumento imprescindibile per gettare una luce nuova su tanti snodi cruciali della storia italiana degli ultimi settanta anni, attraverso la testimonianza diretta di uno dei suoi principali protagonisti. Un contributo reso ancor più prezioso dalla sua natura di scritto privato, originariamente non destinato alla pubblicazione».
Ciascuno dei quattro volumi pubblicati è preceduto dal saggio introduttivo di uno dei quattro curatori dell'opera, gli storici Vera Capperucci, Agostino Giovagnoli, Renato Moro e Piero Roggi. Il presidente emerito della Corte costituzionale, professor Francesco Paolo Casavola, coordinatore del comitato scientifico, ha scritto l'Introduzione generale all'opera pubblicata nel primo volume.
Dato il rilievo storico di Amintore Fanfani, la pubblicazione dei suoi Diari è stata progettata dalle due istituzioni committenti in funzione delle esigenze non soltanto degli specialisti, ma anche di un pubblico più ampio, non necessariamente provvisto di specifiche competenze storiografiche. Gli apparati critici sono stati perciò predisposti con l'intento di rendere comprensibili, anche al lettore non esperto, i riferimenti di Fanfani a eventi, persone, pubblicazioni e documenti citati.