Martedì 16 Gennaio 2024 - 145ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:36)
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 615, collegato alla manovra di finanza pubblica, recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, nel testo proposto dalla Commissione.
Il relatore, sen. Della Porta (FdI), ha illustrato il testo che, alla luce delle modifiche apportate in sede referente, si compone di 11 articoli. L'articolo 1 indica le finalità dell'intervento normativo, quali la rimozione delle discriminazioni e delle disparità di accesso ai servizi, la semplificazione e l'accelerazione delle procedure, la responsabilità, la trasparenza e la distribuzione delle competenze, in ossequio tanto ai principi di unità giuridico-economica e di indivisibilità della Repubblica, quanto ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. L'articolo 2 stabilisce una clausola di limitazione delle intese da parte del Presidente del Consiglio per assicurare la coesione nazionale, tutelare l'unità giuridica o economica e definire politiche pubbliche prioritarie. L'articolo 3, completamente modificato in sede referente,rafforza il ruolo del Parlamento nella determinazione dei LEP, affidati a norme di rango primario. L'articolo 4 garantisce l'uguaglianza dei LEP su tutto il territorio nazionale per evitare disparità tra Regioni. Gli articoli 5 e 6 regolano rispettivamente le modalità dell'intesa e il trasferimento delle funzioni dalle Regioni agli enti locali. L'articolo 7 contiene una clausola di supremazia statale che consente al Governo di intervenire in caso di mancata osservanza delle Regioni sui LEP. L'articolo 8 riguarda la Commissione paritetica di valutazione degli oneri derivanti dalla delega di funzioni alle Regioni. L'articolo 9 riprende il principio di coesione e unità nazionale, affermando che le intese non devono pregiudicare l'entità delle risorse da attribuire alle altre Regioni. L'articolo 10 contiene una norma di garanzia per l'unità nazionale e la coesione sociale, eliminando deficit infrastrutturali e unificando fonti di finanziamento anche per le Regioni che non concludono intese. L'articolo 11, infine, stabilisce il prosieguo delle proposte di intesa e l'applicazione del provvedimento alle Regioni che hanno già richiesto l'intesa. Il relatore, sen Tosato (LSP), ha sottolineato il percorso storico che ha portato alla necessità di regolamentare l'autonomia differenziata, con particolare attenzione al coinvolgimento del Parlamento e degli enti territoriali; ha respinto le accuse di incostituzionalità e ribadito l'adesione alle richieste popolari e regionali per maggiore autonomia, garantendo la definizione dei LEP e l'eventuale finanziamento per tutte le Regioni.
A conclusione del dibattito, al quale hanno preso parte i sen. Magni (Misto-AVS), Maria Domenica Castellone (M5S), Nicita (PD), Erika Stefani (LSP) e Balboni (FdI), sono state respinte le questioni pregiudiziali QP1, QP2, QP3 e QP4, illustrate rispettivamente dai sen. De Cristofaro (Misto-AVS), Borghi Enrico (IV), Castiello (M5S) e Parrini (PD), che chiedevano di non procedere all'esame del provvedimento poiché il testo presenta gravi criticità costituzionali e potrebbe compromettere l'unità nazionale. Le opposizioni hanno contestato la scelta di approvare una legge ordinaria anziché costituzionale ed espresso preoccupazioni sulla distribuzione delle risorse e sul mantenimento dei principi di solidarietà ed eguaglianza nella Repubblica, oltre che per la mancanza di chiarezza sui principi generali e i criteri di accesso delle Regioni alle competenze differenziate.
(La seduta è terminata alle ore 18:34 )