Mercoledì 10 Gennaio 2024 - 143ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:03)
Con le dichiarazioni di voto favorevole dei sen Paroli (FI-BP), Patuanelli (M5S), Erika Stefani (LSP) e Parrini (PD), l'Assemblea ha approvato, a maggioranza assoluta, il doc. II, n. 3 che introduce una ulteriore disposizione transitoria per l'integrazione del Consiglio di Presidenza nella XIX legislatura.
A conclusione delle comunicazioni del Ministro della difesa in materia di proroga dell'autorizzazione di forniture militari all'Ucraina, l'Assemblea ha approvato la risoluzione n. 5 di maggioranza che, tra gli altri punti, impegna il Governo a continuare a sostenere le autorità governative dell'Ucraina anche attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Sono state altresì approvate le proposte di risoluzione n. 2 di IV e Az e, con votazione per parti separate, n. 4 del PD.
Il Ministro della difesa Crosetto ha reso comunicazioni sulla proroga dell'autorizzazione di forniture militari all'Ucraina fino al 31 dicembre 2024: la controffensiva estiva ucraina non ha raggiunto i risultati sperati e restano preoccupazioni circa le sfide invernali e la possibile reazione russa. Crosetto ha ribadito il sostegno italiano e internazionale all'Ucraina: in particolare, l'Italia ha aderito alle iniziative per il potenziamento della postura di deterrenza e difesa sul fianco Est, ha organizzato numerosi corsi di formazione e addestramento per le truppe ucraine e ha inviato a Kiev sette pacchetti di aiuti militari, volti a rafforzare soltanto le capacità difensive delle Forze armate ucraine. Il Ministro ha descritto il conflitto come una tradizionale guerra di posizione, evidenziando le difficoltà incontrate dall'Ucraina, inclusa la presenza di campi minati e la superiorità numerica e aerea delle forze russe: la Russia sembra puntare a un conflitto di logoramento,la strada da percorrere a fianco dell'Ucraina è ancora lunga e sarebbe un errore strategico e politico fare un passo indietro adesso. Il Ministro ha concluso ribadendo con forza la necessità di un'incisiva azione diplomatica parallelamente agli aiuti: l'equilibrio tra deterrenza e dialogo diplomatico è indispensabile per evitare una narrativa pessimistica e l'abbandono dell'Ucraina al suo destino, nella consapevolezza che la pace giusta deve partire dalla chiara identificazione dell'aggressore e dell'aggredito. Al termine del suo intervento, il Ministro Crosetto ha espresso parere favorevole sulle proposte di risoluzione n. 5 della maggioranza e n. 2 (sen. Borghi Enrico (IV) e Mariastella Gelmini (Az)). Il parere è stato contrario alle proposte n. 1 (sen. De Cristofaro (AVS) e altri), n.) e n. 3 (sen. Patuanelli (M5S) e altri), mentre sulla n. 4 (sen. Alfieri (PD) e altri) si è rimesso all'Assemblea.
Nelle dichiarazioni finali la sen. Gelmini (Misto-Az) ha ribadito il ruolo chiave del fronte ucraino nella resistenza contro l'imperialismo e il totalitarismo di Putin, sottolineando la necessità di una chiara scelta di campo a favore della difesa delle democrazie; la sen. Petrenga (Cd'I) ha sottolineato l'importanza dei negoziati, riconoscendo al contempo la legittimità della difesa armata quando necessario; secondo il sen. Spagnolli (Aut) il sostegno della candidatura dell'Ucraina all'Unione europea è un passo cruciale per la pace e per contrastare l'espansione autocratica; il sen. Borghi Enrico (IV) ha enfatizzato la difesa dello Stato di diritto come bene comune e la rilevanza del ruolo geopolitico dell'UE in un mondo in cui la guerra si è ripresentata; il sen. De Cristofaro (Misto-AVS) ha rivendicato la coerenza nel mantenere una posizione di dissenso, sostenendo la mozione di interrompere il sostegno militare; la sen. Craxi (FI-BP) ha avvertito circa il rischio di un conflitto congelato con conseguenze gravi sulla sicurezza globale e ha esortato a evitare l'isolazionismo; il sen. Marton (M5S) ha invitato il Governo a considerare un cambiamento di strategia, passando da una controffensiva a una posizione difensiva e favorendo negoziati diplomatici; la sen. Pucciarelli (LSP) ha evidenziato l'interconnessione tra sicurezza, democrazia e sviluppo sociale, criticando l'assenza dell'Europa nella politica estera e nella difesa comune; il sen. Speranzon (FdI), esprimendo preoccupazione per la presunta perdita di coerenza di alcune forze politiche, ha respinto l'ipotesi di sospensione degli aiuti e sottolineato che la ricerca della pace attraverso i negoziati è possibile solo se cessano gli attacchi russi; il sen. Alfieri (PD) ha annunciato l'astensione alla risoluzione governativa, motivata dalla richiesta di un impegno più netto contro il comportamento di Orban e un'appropriata iniziativa diplomatica europea. Il sen. Casini (PD), in dissenso dal Gruppo, ha annunciato un voto favorevole anche alla proposta di risoluzione della maggioranza.
In apertura di seduta la Vice Presidente Castellone ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri, che ha approvato integrazioni al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 1° febbraio. Oggi verrà discusso il documento che introduce un'ulteriore disposizione transitoria per l'integrazione del Consiglio di Presidenza nella XIX legislatura; alle ore 15 sono previste le comunicazioni del Ministro della difesa in materia di proroga dell'autorizzazione di forniture militari all'Ucraina. Domani, il Ministro del made in Italy renderà un'informativa sulla situazione dell'ex Ilva mentre alle 15 avrà luogo il question time. La prossima settimana sono in calendario il ddl sull'attuazione dell'autonomia differenziata e il provvedimento d'iniziativa popolare di modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione. Mercoledì 17 il Ministro della giustizia svolgerà la relazione sull'amministrazione della giustizia. Nella settimana del 23 gennaio sarà discusso il dl di proroga della cessione di equipaggiamenti militari all'Ucraina e dal 30 gennaio si discuterà il dl in materia di sicurezza energetica e fonti rinnovabili. Giovedì 18 e 25 gennaio e giovedì 1° febbraio si terrà il question time. Bocciata la richiesta di modifica del calendario, avanzata dalle opposizioni, che chiedeva che la discussione sul provvedimento costituzionale precedesse quella sull'autonomia differenziata, rispettando la gerarchia delle fonti legislative.
(La seduta è terminata alle ore 17:22 )