Mercoledì 26 Aprile 2023 - 60ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 12:58)
L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl n. 605, conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2023, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech. Il testo passa alla Camera.
La relatrice, sen. Zedda (FdI), ha illustrato il contenuto del provvedimento, nel testo proposto dalla Commissione, che mira ad adeguare l'ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/858 e a introdurre misure di semplificazione della sperimentazione FinTech. Il regolamento (UE) 2022/858, al fine di tenere conto della diffusione della tecnologia a registro distribuito, di cui le cripto-attività costituiscono una delle principali applicazioni, fornisce un quadro giuridico europeo volto a ricomprendere parte delle cripto-attività nell'ambito di applicazione della legislazione dell'Unione in materia di servizi finanziari. La regolamentazione UE viene incontro al fenomeno di cosiddetta tokenizzazione degli strumenti finanziari, ovvero alla rappresentazione digitale di strumenti finanziari nei registri distribuiti o all'emissione di categorie di attività tradizionali in formato tokenizzato. In estrema sintesi un registro distribuito è un database, ovvero un archivio di informazioni, condiviso e sincronizzato: ogni aggiornamento del registro stesso deve essere approvato secondo uno specifico processo di validazione. La natura distribuita del registro e le differenti modalità di funzionamento dei processi di validazione caratterizzano le criptovalute e le altre blockchain nelle quali il processo di validazione non è centralizzato ma può essere, in varia misura, anch'esso distribuito. Al fine di consentire lo sviluppo delle cripto-attività che rientrano nella definizione di strumenti finanziari e lo sviluppo della tecnologia a registro distribuito, preservando al contempo un livello elevato di tutela degli investitori, integrità del mercato, stabilità finanziaria e trasparenza, ed evitando l'arbitraggio normativo e scappatoie, il regolamento UE crea un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito. Tale regime consente a talune infrastrutture di mercato DLT di essere temporaneamente esentate da alcuni requisiti specifici previsti dalla legislazione dell'Unione in materia di servizi finanziari che, altrimenti, potrebbero impedire agli operatori di sviluppare soluzioni per la negoziazione e il regolamento delle operazioni in cripto-attività che rientrano nella definizione di strumenti finanziari, senza indebolire alcuno dei requisiti o delle garanzie esistenti applicati alle infrastrutture di mercato tradizionali. Si consente in tal modo all'autorità europea degli strumenti finanziari (ESMA) e alle autorità competenti di acquisire esperienze sulle opportunità e sui rischi specifici relativi alle criptoattività che rientrano nella definizione di strumenti finanziari e alle tecnologie sottostanti. Per consentire l'applicazione e l'operatività in Italia del regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito, le disposizioni del Capo I del decreto-legge disciplinano l'emissione e la circolazione di alcune categorie di strumenti finanziari tramite il ricorso a tecnologie di registro distribuito o similari. La sezione VII introduce misure di semplificazione della sperimentazione FinTech. La sperimentazione Fintech è stata disciplinata dal decreto-legge n. 34 del 2019 (cosiddetto decreto Crescita) il quale ha previsto un ambiente controllato dove intermediari vigilati e operatori del settore FinTech possono testare, per un periodo di tempo limitato, prodotti e servizi tecnologicamente innovativi nel settore bancario, finanziario e assicurativo. La sperimentazione avviene in costante dialogo con le autorità di vigilanza (Banca d'Italia, CONSOB e IVASS), potendo eventualmente beneficiare di un regime semplificato transitorio. Il Governo, nella relazione illustrativa, rileva che la prima applicazione delle regole ha evidenziato alcune rigidità che potrebbero non consentire un pieno utilizzo del nuovo strumento a favore dell'innovazione. Con le norme di semplificazione si intende quindi garantire la più ampia operatività della disciplina introdotta nel 2019. Nella fase istruttoria della Commissione di merito, sono state svolte audizioni di Banca d'Italia, CONSOB e IVASS.
Dopo gli interventi in discussione generale dei sen. Croatti (M5S) e Borghesi (LSP), sono stati approvati gli emendamenti dei sen. Garavaglia e Borghesi (LSP) 1.100, 2,100, 3.100, 7.100, 10.100, 13.100 (identico al 13.101 del sen. Turco (M5S) e altri), 17. 100, 20.100, 26-bis.100, 27.100 (testo 2), 28.100, 30.100, 32.100 (v. allegato a del resoconto stenografico).
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Silvia Fregolent (A-IV), Paroli (FI-BP), Garavaglia (LSP) e Orsomarso (FdI). Il sen. Turco (M5S) ha annunciato l'astensione, auspicando un miglioramento del testo in seconda lettura: il provvedimento offre opportunità dal punto di vista dell'afflusso di capitali alle piccole e medie imprese, presenta però lacune e criticità: estende la sperimentazione, oltre quanto previsto dalla normativa europea, anche a strumenti non negoziati; pone le basi per la proliferazione delle piattaforme; detta criteri non sufficientemente stringenti in tema di: requisiti del registro e trascrizione, identità digitale degli investitori, professionalità degli operatori, valutazione della tecnologia DLT, controlli antiriciclaggio. Anche il sen. Cottarelli (PD) ha annunciato l'astensione: pur riconoscendo i vantaggi connessi alla riduzione dei costi delle transazioni finanziarie e al superamento della frammentazione dei mercati, ha richiamato l'attenzione su rischi della finanziarizzazione eccessiva dell'economia.
Il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Fitto ha reso un'informativa sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: il Governo, insediato il 23 ottobre 2022, ha scelto di unire le deleghe del PNRR e delle politiche di coesione al fine di coordinare le risorse, evitare sovrapposizioni dei programmi di intervento, aumentare la spesa dei fondi di coesione sulla base di quanto emerso nella relazione sulla programmazione 2014-2020. Rispetto ai 55 obiettivi utili per la terza rata di 19 miliardi, il Governo ha trovato 25 obiettivi raggiunti: un intenso lavoro con le amministrazioni ha consentito di completarli entro il 31 dicembre; è quindi iniziato il confronto con la Commissione europea che ha sollevato rilievi su tre progetti: il piano urbano integrato di Firenze (sul quale il confronto ha avuto esito negativo), le concessioni portuali (sul quale il confronto si è concluso positivamente), il teleriscaldamento efficiente (per il quale è stato pubblicato un nuovo bando concordato). La relazione della Corte dei conti ha evidenziato alcune criticità nell'attuazione del PNRR connesse a ritardi, parcellizzazione degli interventi, aumento dei costi delle materie prime: per dare una risposta a questi problemi il Governo ha emanato un decreto che prevede una nuova governance del PNRR, una rimodulazione degli interventi, un potenziamento delle unità di missione attraverso la stabilizzazione del personale a tempo determinato. Il decreto è stato condiviso dalla Conferenza unificata e convertito in legge dal Parlamento. La rimodulazione del Piano nazionale di ripresa, che è stato varato prima della guerra in Ucraina, è prevista dalla normativa europea e tutti i Paesi destinatari degli interventi stanno revisionando il PNRR: il Governo, attraverso la Cabina di regia e un puntuale lavoro di verifica con le amministrazioni interessate, intende valutare lo stato di attuazione dei progetti e le criticità, individuare quali obiettivi non potranno essere realizzati al 30 giugno, avere un confronto preventivo con la Commissione europea; lo scopo è correggere gli obiettivi intermedi nei tempi e nei modi previsti per garantire il raggiungimento degli obiettivi finali. Tre esempi al riguardo sono rappresentati dai piani per asilo nido, servizi di educazione e prima infanzia, la sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale, il progetto di Cinecittà. Rispetto al programma Repower, l'Italia ha avuto 2,7 miliardi a fondo perduto, con la possibilità di aggiungere le risorse dei fondi di coesione. Nel capitolo aggiuntivo del Repower confluiscono i progetti strategici per l'autonomia energetica, i progetti di valenza internazionale, gli incentivi per ridurre i consumi energetici di famiglie e imprese. Su questi temi il Governo ha avviato un confronto e a fine maggio presenterà al Parlamento una relazione semestrale dettagliata sullo stato di attuazione del PNRR.
Hanno quindi preso la parola i sen. Renzi, Mariastella Gelmini (A-IV), De Poli (Cd'I), Magni (Misto-AVS), Dafne Musolino (Aut), Occhiuto (FI-BP), Concetta Damante (M5S), Romeo (LSP), Alfieri (PD), Gelmetti (FdI).
L'Assemblea ha deliberato la costituzione in giudizio del Senato per resistere in un conflitto di attribuzione sollevato dal tribunale di Potenza sezione civile.
La Presidenza, ai sensi dell'articolo 126-bis del Regolamento, sentito il parere della Commissione bilancio, ha accertato che il ddl sull'autonomia differenziata, collegato alla manovra finanziaria, non contiene disposizioni estranee al suo oggetto, così come definito dalla legislazione vigente. Ha quindi comunicato il nuovo calendario dei lavori fino al 12 maggio: domani è previsto l'esame del Documento di economia e finanza e della relazione annessa, per la quale è richiesto il voto a maggioranza assoluta.
(La seduta è terminata alle ore 16:23 )