Mercoledì 18 Gennaio 2023 - 29ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:02)
A conclusione della discussione della relazione del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, l'Assemblea ha approvato le proposte di risoluzione n. 3 di maggioranza e n. 5 della sen. Paita (I-AV) e altri.
Il Ministro Nordio ha esordito ricordando l'importante operazione antimafia che si è conclusa con l'arresto di Matteo Messina, e ha evidenziato l'impegno e la collaborazione fra la magistratura e le forze dell'ordine. La giustizia italiana soffre di criticità annose che costano ogni anno due punti percentuali di Pil: la priorità assoluta in questo momento è l'emergenza economica e il Governo intende semplificare l'ordinamento giudiziario, rivedere la geografia giudiziaria e le piante organiche, razionalizzare la spesa, istituire canali di più stretto raccordo fra gli uffici. Gli interventi sulla volontaria giurisdizione, sul diritto di famiglia e sulle esecuzioni non hanno l'impatto mediatico degli interventi sul processo penale, ma avranno conseguenze positive sull'economia. Tra gli obiettivi del Governo vi sono la revisione dei reati che intimoriscono gli amministratori senza tutelare i cittadini, la garanzia della presunzione di innocenza e della certezza della pena, che deve essere afflittiva, proporzionata e orientata al recupero del condannato, la tutela della dignità e dell'onore delle persone in fase di indagini. In materia di intercettazioni, non vi saranno riforme rispetto ai reati di mafia e terrorismo, gli interventi mireranno a non coinvolgere persone che non sono indagate. Quanto alla strategia del processo penale, il Governo intende riformare il codice Rocco. Rispetto all'attuazione del PNRR, è stato concordato con l'Europa l'obiettivo di abbattere del 40 per cento la durata del contezioso civile e del 25 per cento la durata del processo penale. Gli obiettivi sull'ufficio del processo sono stati già raggiunti e sono in stato avanzato gli investimenti relativi all'edilizia giudiziaria. Il Ministro intende differenziare i luoghi di detenzione temporanea da quelli di esecuzione della pena. Entro il mese di giugno sarà data attuazione ai decreti relativi al processo telematico penale e civile. Il Ministro intende accelerare il reclutamento del personale, senza però ridurre il tirocinio dei magistrati, e ha assunto impegni per migliorare le condizioni del personale dell'amministrazione penitenziaria, per estendere il lavoro nelle carceri e incentivare con misure fiscali l'assunzione di chi ha espiato la pena. Nell'ambito della giustizia minorile, il Ministro intende dare attuazione alla giustizia riparativa; sul piano della cooperazione europea e internazionale, ha sottolineato in particolare l'introduzione di un codice ad hoc per i crimini di guerra.
Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Verini, Anna Rossomando (PD), Rapani, Rastrelli (FdI), Spagnolli (Aut), Scalfarotto (A-IV), Paroli (FI-BP), Ada Lopreiato (M5S), Potenti (LSP). In sede di replica, il Ministro ha ribadito che l'intervento per porre fine all'abuso delle intercettazioni non riguarderà i reati di mafia e terrorismo, ma è un punto fermo del programma di Governo. Ha quindi espresso parere favorevole sulle proposte di risoluzione n. 3, sottoscritta dai Capigruppo di maggioranza, e n. 5 a prima firma della sen. Paita (A-IV).
Nelle dichiarazioni di voto, la sen. Cucchi (Misto-AVS) ha invitato il Ministro a non rendersi corresponsabile di un intervento sull'improcedibilità penale e sulla prescrizione; la sen. Unterberger (Aut) ha invitato il Governo a non limitare gli strumenti di indagine e a responsabilizzare i pubblici ministeri rispetto alla diffusione delle intercettazioni; la sen. Paita (I-IV) ha espresso fiducia nell'operato del Ministro, nel progetto di separazione delle carriere e di riforma delle intercettazioni, manifestando però il timore che la matrice sovranista e populista della maggioranza contrasti con un programma garantista; il sen. Zanettin (FI-BP) ha espresso l'auspicio di una svolta garantista dopo anni di giustizialismo e abuso degli strumenti di indagine e ha caldeggiato un intervento deflattivo per i reati minori. Il sen. Scarpinato (M5S) ha evidenziato la natura illiberale del decreto antirave e la riduzione di risorse per l'amministrazione penitenziaria, ha quindi valutato negativamente un programma di giustizia classista, volto a garantire impunità ai colletti bianchi. La sen. Stefani (LSP) ha sottolineato la possibilità di un intervento efficiente ed equilibrato sulla giustizia e ha richiamato alcuni temi delicati quali la criminalità minorile, la violenza contro le donne, l'abuso di ufficio. Il sen. Bazoli (PD) ha espresso delusione per la relazione del Ministro, ha ricordato le tre riforme approvate nella scorsa legislatura, ha invitato il Ministro a rinunciare alla separazione delle carriere, alla limitazione delle intercettazioni, ad un intervento sulla prescrizione e a dare attuazione alla riforma dell'ordinamento giudiziario. Il sen. Balboni (FdI) ha posto l'accento sulla competenza del Ministro della giustizia e sulle contraddizioni dell'opposizione che invoca il garantismo quando è investita da uno scandalo, ma ritiene normale che in Italia si spendano 180 milioni in intercettazioni e che il 90 per cento dei processi per reati di ufficio terminino con l'assoluzione. Ha quindi invitato il Ministro ad attuare la separazione delle carriere, a porre fine al privilegio dell'irresponsabilità dei magistrati, a dare risposte alla magistratura onoraria.
L'Assemblea ha approvato, con modifiche, il ddl n. 391, conversione in legge del decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187, recante misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Il testo passa alla Camera.
Il relatore, sen. Pogliese (FdI), ha ricordato che il Governo è intervenuto per evitare l'interruzione dell'attività di raffinazione del petrolchimico di Siracusa, a seguito dell'ultimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. L'articolo 1 del decreto-legge impone alle imprese operanti nel settore della raffinazione di idrocarburi, che gestiscono attività di rilevanza strategica per l'interesse nazionale, di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e la continuità produttiva. Qualora le medesime imprese manifestino rischi di continuità produttiva, sono tenute a darne tempestiva comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy, al fine dell'urgente attivazione delle misure di sostegno e tutela previste dalla legge. Nel caso in cui il rischio per la continuità produttiva sia imminente, l'impresa interessata può chiedere di essere ammessa alla procedura di amministrazione temporanea, disposta con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, che ne stabilisce termini e modalità, per un periodo massimo di dodici mesi, prorogabile una sola volta fino a ulteriori dodici mesi. L'amministrazione temporanea prevede la sostituzione degli organi di amministrazione e controllo e la nomina di un commissario che subentra nella gestione, per la quale può avvalersi anche di società a controllo o a partecipazione pubblica operanti nei medesimi settori. In caso di grave ed imminente pericolo di pregiudizio all'interesse nazionale alla sicurezza nell'approvvigionamento energetico, l'amministrazione temporanea può essere disposta con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro dell'ambiente, anche indipendentemente dall'istanza di parte. Le norme includono nel loro ambito di applicazione la situazione relativa alla ISAB s.r.l. di Priolo Gargallo (Siracusa), società appartenente al gruppo Lukoil, per la quale, alla luce del rilevante impatto produttivo e occupazionale delle aree industriali e portuali collegate, è stato istituito un Tavolo di coordinamento finalizzato a individuare adeguate soluzioni per la prosecuzione dell'attività dell'azienda, salvaguardando i livelli occupazionali e il mantenimento della produzione. L'articolo 2 introduce la possibilità di attivare interventi di sostegno economico nei confronti delle imprese destinatarie di misure inerenti all'esercizio dei poteri speciali riconosciuti al Governo dal decreto-legge n. 21 del 2012 ("golden power"). Tali interventi riguardano la possibilità, su istanza dell'impresa, di valutare l'accesso prioritario al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell'attività di impresa e di valutare con priorità la sussistenza dei presupposti per l'accesso agli interventi erogati dal Patrimonio rilancio gestito da Cassa Depositi e Prestiti. La Commissione ha approvato un emendamento che dà la possibilità agli enti locali di avanzare segnalazioni al Dicastero. La norma consente inoltre all'impresa di formulare, nei due anni successivi all'esercizio dei poteri speciali, istanza per l'accesso prioritario agli strumenti dei contratti di sviluppo e degli accordi per l'innovazione. Su proposta del relatore, la Commissione ha introdotto un articolo aggiuntivo sulla salvaguardia dell'interesse nazionale nel settore delle comunicazioni: si prevedono standard tecnici per la realizzazione dell'infrastruttura di rete in fibra ottica al fine di assicurare adeguati livelli qualitativi e prestazioni elevate di connettività.
Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Silvestro, Rosso (FI-BP), Bergesio, Mara Bizzotto, Cantalamessa (LSP), Nicita, Franceschelli (PD), Anna Maria Fallucchi, Scurria, Gelmetti (FdI), Aurora Floridia (Misto AVS), Lombardo (A-IV) e Nave (M5S). I sen. dei Gruppi M5S e PD hanno posto l'accento sulla necessità di prescrizioni di tutela ambientale e di gestione trasparente del golden power; A-IV ha affermato che il golden power deve essere strumento di intervento eccezionale, non può essere una leva di politica industriale e comporta rischi di isolamento; i sen. di maggioranza hanno respinto l'accusa di nazionalismo economico, ricordando che lo scenario internazionale è mutato e che il decreto mette in sicurezza un settore strategico. Nel corso dell'esame e votazione degli emendamenti è stato approvato l'emendamento 1.102 del sen. Martella (Pd) e altri, il quale specifica che il commissario può avvalersi di società a controllo pubblico senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza.
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), Paroli (FI-BP), Germanà (LSP), Ancorotti (FdI), i quali hanno ricordato che lo stabilimento di Siracusa raffina un quarto del petrolio che arriva in Italia e dà occupazione a diecimila lavoratori. Hanno annunciato l'astensione: la sen. Musolino (Aut) che, pur apprezzando il ricorso al golden power per evitare acquisizioni predatorie, ha lamentato la scarsa sensibilità ambientale del provvedimento; la sen. Fregolent (A-IV) ha sottolineato la mancata previsione dell'obbligatorietà del golden power che sarebbe stata incompatibile con l'ordinamento europeo. Secondo la sen. Licheri (M5S) l'intervento dello Stato a tutela dell'interesse nazionale è condivisibile, ma il decreto lascia margini di discrezionalità troppo ampi e non esclude la possibilità di deroghe ambientali. Il sen. Martella (PD) ha chiesto al Governo di riferire periodicamente sull'operatività del decreto e sulla procedura di vendita dello stabilimento.
La sen. Floridia (Misto-AVS) ha dichiarato voto contrario: lo stabilimento di Siracusa può essere tutelato solo prevedendo un piano di transizione ecologica e di salvaguardia ambientale.
L'Assemblea ha approvato, dalla sede redigente, il ddl n. 347, d'iniziativa della sen. Daisy Pirovano (LSP) e altri, Modifica alla legge 20 luglio 2000, n. 211, recante «Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti», al fine di prevedere un fondo per favorire l'organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di «viaggi nella memoria» nei campi medesimi. Il testo passa alla Camera.
Dopo la relazione del sen. Romeo (LSP) e l'intervento della rappresentante del Governo hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Liliana Segre (Misto), Borghese (Cd'I), Patton (Aut), Scalfarotto (A-IV), Silvestro (FI-BP), Pirondini (M5S), Daisy Pirovano (LSP), Vincenza Rando (PD) e Berrino (FdI).
In apertura di seduta, il Presidente del Senato ha ricordato la figura di Franco Frattini, scomparso lo scorso 24 dicembre. Alla commemorazione di Franco Frattini, che ha ricoperto l'incarico di Ministro degli esteri, Presidente del Consiglio di Stato e commissario europeo per la giustizia, hanno contribuito anche i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), Mariastella Gelmini (A-IV), Casini (PD), Patuanelli (M5S), Giulia Bongiorno (LSP), Terzi di Sant'Agata (FdI) e Gasparri (FI-BP).
(La seduta è terminata alle ore 19:17 )