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Mercoledì 11 Gennaio 2023 - 27ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

L'Assemblea ha approvato il ddl 389, conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Nella seduta di ieri la relatrice, sen. Craxi (FI-BP), ha illustrato il contenuto del provvedimento, che risponde alla necessità di ottemperare ad impegni assunti nell'ambito delle Nazioni Unite, dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica, per affrontare più efficacemente la crisi internazionale in atto in Ucraina e le relative conseguenze sugli equilibri geopolitici e sulla sicurezza internazionale. L'articolo 1, in particolare, proroga fino al 31 dicembre 2023, l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, già prevista, fino al 31 dicembre 2022, dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 14 del febbraio 2022. L'autorizzazione è concessa nei termini e con le modalità stabilite nella normativa richiamata, e previo atto di indirizzo delle Camere. La relatrice ha sottolineato che il 1° marzo 2022 i due rami del Parlamento, a conclusione delle comunicazioni sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina rese dal Presidente del Consiglio, hanno approvato risoluzioni che impegnano il Governo ad attivare "con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie per assicurare assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura, nonché - tenendo costantemente informato il Parlamento e in modo coordinato con gli altri Paesi europei e alleati - la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all'Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione". Tale orientamento è stato poi confermato e precisato nelle successive risoluzioni, approvate dal Senato e dalla Camera in occasione delle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2022. Le risoluzioni impegnano il Governo a "continuare a garantire, secondo quanto precisato dal decreto legge n. 14 del 2022, il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, comprese le cessioni di forniture militari".

Respinti gli emendamenti presentati, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole: il sen. Spagnolli (Aut) il quale ha precisato che l'obiettivo è la pace; la sen. Petrenga (Cd'I), secondo la quale la crisi ucraina ha evidenziato le carenze europee sul piano della politica estera e della difesa comune; i tentativi dell'Italia di trovare una soluzione diplomatica sono stati fin qui marginalizzati, sostenere l'Ucraina è doveroso e soltanto il popolo ucraino può decidere la resa. Secondo il sen. Calenda (A-IV) l'invasione odierna dell'Ucraina è paragonabile all'annessione dei Sudeti, l'obiettivo di Putin è riportare nella sua zona d'influenza 25 milioni di russofoni e ciò porterà a una guerra mondiale. Il fine del sostegno militare all'Ucraina è liberare le zone occupate: occorre inviare sistemi antimissile in vista di una probabile offensiva russa alla fine di febbraio. Il sen. Gasparri (FI-BP) ha ricordato che l'Ucraina è terra di conflitti plurisecolari; l'iniziativa diplomatica non può essere lasciata alla Turchia e alla Cina, occorre un protagonismo politico occidentale per avviare il dialogo e porre fine al conflitto. Il sen. Romeo (LSP) ha richiamato la proposta di Kissinger, il quale ha indicato basi e contenuti per un negoziato di pace: la proposta è stata ignorata, l'impressione è che la mentalità dominante negli Stati Uniti e nell'Europa non voglia la fine della guerra; occorre avere il coraggio di opporsi al politicamente corretto: la pace non può scaturire dalla sconfitta o peggio dall'umiliazione di Mosca, che porterebbe ad altri conflitti. Il sen. Casini (PD) ha rilevato che un nuovo ordine internazionale non può essere costruito sulla violazione delle regole: occorre tenere la barra dritta, anche con scelte dolorose, sostenere i valori occidentali, lavorare per risanare la democrazia affinché regga il confronto con sistemi autoritari. Il sen. Speranzon (FdI) ha rilevato che l'esercito russo sta bombardando le centrali elettriche: la decisione europea di inviare sistemi antimissile ha quindi un significato difensivo, non offensivo. L'Italia deve promuovere un'iniziativa europea per un negoziato; gli Stati Uniti e l'Europa devono riconoscere che l'Italia ha pagato un prezzo alto, ma il caro bollette non cesserebbe se fossero interrotti gli aiuti: il deterioramento delle relazioni euro-atlantiche peggiorerebbe la situazione.

Hanno dichiarato voto contrario i Gruppi Misto-AVS e M5S. Il sen. De Cristofaro (Misto-AVS) ha evidenziato che l'invio delle armi in Ucraina sta svuotando gli arsenali e sta provocando una corsa al riarmo. La distinzione tra vittima e aggressore è diventato un alibi per rinunciare al lavoro diplomatico: a differenza di quanto sostenuto dal Governo, la sostanziale parità militare è stata garantita ma il risultato non è la ricerca della pace bensì una carneficina senza fine. Il capo di stato maggiore dell'esercito statunitense ha negato l'esistenza di una soluzione militare del conflitto e anche l'ipotesi della sconfitta della Russia è temuta per le conseguenze destabilizzanti e i rischi nucleari; occorre dunque enunciare l'obiettivo del compromesso e perseguire una mediazione. Il sen. Licheri (M5S) ha ricordato che la guerra è scoppiata da un anno, l'invio di armi non ha avvicinato la pace ma ha portato a una guerra di attrito e di logoramento. Tutti sono schierati con l'Ucraina, ma lo scenario è mutato, ed è lecito interrogarsi sulla strategia più adeguata per porre fine al conflitto. Tutte le guerre sono state risolte con un lavoro duro e paziente della diplomazia, che è oggi assente; chi è favorevole all'escalation militare e punta alla sconfitta di una potenza nucleare non sta lavorando per la pace, sta piuttosto eseguendo il copione dettato da Washington.

Con votazione a scrutinio segreto l'Assemblea ha eletto i componenti effettivi e supplenti della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

In apertura di seduta la sen. Paita (A-IV) ha chiesto un'informativa urgente del Ministro della sanità sull'accesso ai farmaci; la richiesta è stata condivisa dai sen. Beatrice Lorenzin (PD) e De Cristofaro (Misto-AVS). Il sen. Romeo (LSP) ha osservato che le problematiche sanitarie denunciate dalle opposizioni sono note da tempo, il sen. Zaffini (FdI) ha rilevato che il Ministro della sanità potrà fornire informazioni la prossima settimana nell'ambito dell'esposizione delle linee guida del Dicastero presso la Commissione competente.


(La seduta è terminata alle ore 11:17 )

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