In un clima di forte contrapposizione l'Assemblea ha avviato la votazione degli emendamenti al decreto-legge n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza, di cui il disegno di legge n. 1872 prevede la conversione in legge.

Dopo una sospensione decisa del Presidente su richiesta del senatore Calderoli (Lega), per consentire di chiarire il riferimento contenuto nell'emendamento 1.305 del Governo a strutture già destinate per legge alla permanenza temporanea, (nelle quali devono essere trattenuti i soggetti destinatari di un provvedimento di allontanamento e già sottoposti a procedimento penale) l'Assemblea ha respinto la proposta avanzata dal Presidente della Commissione affari costituzionali e dal Governo, per un rinvio alla seduta pomeridiana finalizzato ad un ulteriore chiarimento tra i Gruppi parlamentari sui contenuti del provvedimento. Con due voti di scarto è stata inoltre approvata la richiesta dell'opposizione di votare per parti separate l'emendamento 1.27 del senatore Schifani (FI). Tale votazione ha suscitato le proteste dalla maggioranza, che ha evidenziato l'incongruenza dell'esito rispetto alle assenze riscontrate nel centrodestra; il senatore Calderoli ha invece sottolineato che la proposta è stata approvata perché sostenuta da due senatori del centrosinistra.

Con amplissima maggioranza è' stato quindi approvato, in un testo modificato, il primo comma dell'emendamento 1.27, (che dispone che il cittadino comunitario possa risiedere in Italia per un periodo superiore a tre mesi se in grado di dimostrare di disporre di risorse sufficienti derivanti da fonti lecite e dimostrabili), identico sia ad una parte dell'emendamento 1.200 del senatore Calderoli, nonché all'emendamento 1.302 del Governo.

La discussione proseguirà nella seduta pomeridiana.