Martedì 24 Luglio 2007 - 201ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:05)

Il ministro degli esteri D'Alema ha riferito al Senato sulla politica estera italiana, con particolare riferimento allo stato delle missioni internazionali. Sono state approvate la risoluzione della maggioranza di sostegno alla politica estera del Governo e due risoluzioni di senatori dell'opposizione, accolte dal Ministro, che confermano i rapporti con gli Stati Uniti e l'impegno in Afghanistan. Su una ulteriore risoluzione, per la quale è stata decisa la votazione per parti separate, in una fase molto concitata è stata invece respinta una dichiarazione di approvazione della politica estera seguita dal Governo nella missione in Afghanistan: queste due votazioni contrastanti hanno scatenato le polemiche dell'opposizione, che ha chiesto al Ministro di prendere atto del voto contrario espresso dal Senato.

Tra i temi affrontati dal Ministro nel suo intervento, le prospettive del processo di unificazione europea, la Conferenza intergovernativa di Bruxelles dove l'Italia intende difendere l'intesa raggiunta al recente Consiglio europeo, i risultati conseguiti dall'impegno italiano per la moratoria della pena di morte e gli esiti del Vertice G8 di Heiligendamm e della Conferenza di Roma sulla costruzione dello Stato di diritto in Afghanistan. Per quanto riguarda la crisi mediorientale, l'onorevole D'Alema ha sottolineato la criticità della situazione in Libano e ribadito che la politica diplomatica italiana, in linea con quella europea e del Quartetto, mira a difendere concretamente la sicurezza di Israele, a dare pieno sostegno al Governo voluto dal presidente Abu Mazen, a superare lo scontro tra le fazioni palestinesi, a proseguire gli sforzi per la pacifica convivenza ed il reciproco riconoscimento tra lo Stato israeliano ed uno Stato unitario palestinese. Dato conto degli sforzi in atto per favorire una nuova fase della trattativa bilaterale allo scopo di trovare una soluzione diplomatica al problema del Kossovo, il Ministro degli esteri ha sottolineato come le missioni italiane siano coerenti col dettato costituzionale e con le responsabilità assunte dall'Italia in sede internazionale e costituiscano una garanzia per gli interessi nazionali.

Alla discussione sulle comunicazioni del Ministro ed alle dichiarazioni di voto sulle proposte di risoluzione hanno preso parte i senatori Pianetta e Del Pennino (DCA-PRI-MPA), Barbato (Pop-Udeur), Mele e Pisa (SDSE), Buttiglione e Baccini (UDC), Del Rojo e Martone (RC), Ramponi e Mantica (AN), Guzzanti e Antonione (FI), Dini, Furio Colombo e Zanda (Ulivo), Formisano (IdV), Tonini (Aut), Cossutta (Verdi-Com), Divina (Lega) e Fernando Rossi (Consum).

L'opposizione ha rilevato ancora una volta le divisioni presenti nella maggioranza, che causano la debolezza del Governo in politica estera, una minore considerazione dell'Italia sullo scenario internazionale ed una seria compromissione dei rapporti con gli Stati Uniti. Le dichiarazioni del ministro D'Alema di riconoscimento di Hamas e la disponibilità più volte dimostrata ad ammettere come interlocutori organizzazioni e Paesi che sostengono e praticano il terrorismo sono motivo di divisione in Europa, di indebolimento della posizione e degli sforzi diplomatici comuni e determinano concreti rischi sul piano della sicurezza nazionale. L'opposizione ha anche criticato la decisione della Presidenza di dichiarare inammissibili le parti delle risoluzioni (tra cui una del senatore Fernando Rossi, particolarmente critico nei confronti del Governo) riferite all'ampliamento della base militare americana di Vicenza, che ha considerato una soluzione adottata politicamente per evitare problemi alla maggioranza.

Dalla maggioranza è emerso pieno sostegno all'impostazione politica illustrata dal ministro D'Alema, imperniata sul multilateralismo, sulla cooperazione e sullo sforzo umanitario, sulla soluzione diplomatica dei conflitti, di cui sono emblematica esemplificazione l'impegno e le modalità di partecipazione italiana alle missioni militari internazionali di pace. Dai Gruppi della sinistra sono venuti inviti a prendere atto della gravità della situazione afghana e della necessità di un radicale cambiamento di rotta rispetto all'escalation militare, imposta dagli Stati Uniti ed a vigilare e fare scelte coerenti di fronte ai rischi di ripresa della Guerra fredda conseguenti ai nuovi progetti di scudo spaziale in Europa. Il senatore Furio Colombo (Ulivo) ha sollecitato una maggiore attenzione da parte del Governo alle istanze e ai problemi di Israele.

Nel corso della seduta il vice presidente Angius ed i senatori Mantovano (AN) e Buttiglione (UDC) hanno richiamato le drammatiche conseguenze degli incendi nel Gargano ed in particolare presso la città di Peschici.

(La seduta è terminata alle ore 22:17 )



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