Mercoledì 6 Giugno 2007 - 162ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:16)

Il Senato ha respinto le mozioni nn. 103, firmata dai Capigruppo dell'opposizione, e 105, dei senatori della Lega, nonché gli ordini del giorno da G4 a G10. L'ordine del giorno G11, presentato dai Capigruppo della maggioranza, è stato votato ed approvato dall'Aula solo nella parte di condivisione dell'operato del Governo, mentre - in considerazione della reiezione dell'ordine G9 del senatore Calderoli, di analogo contenuto - il Presidente ha dichiarato inammissibile la parte in cui esprime pieno apprezzamento per il ruolo che la Guardia di finanza svolge per l'ordine democratico e l'equità fiscale. Sulla decisione della Presidenza si è sviluppata una discussione nella quale sono intervenuti i senatori Calderoli (Lega), Schifani (FI), Matteoli e Storace (AN), Buttiglione e D'Onofrio (UDC), Castelli (Lega), Salvi (Sinistra democratica), Cusumano (Misto-Pop-Udeur) e Finocchiaro e Massimo Brutti (Ulivo).

In precedenza, in un clima molto acceso tale da determinare una breve sospensione della seduta, il Ministro dell'economia e delle finanze Padoa-Schioppa ha sostenuto la legittimità e l'opportunità della decisione assunta dal Consiglio dei ministri, su sua proposta, di rimuovere il generale Speciale per restituire serenità e fiducia al Corpo della Guardia di finanza. Tale decisione è stata resa necessaria dall'esigenza di garantire il buon andamento dell'amministrazione, messo a repentaglio da una gestione personalistica del Corpo da parte del suo Comandante, nonché della discrasia permanente tra l'indirizzo del Governo e la modalità di gestione dell'organo militare, evidenziata da gravi manchevolezze del Comandante sul piano della correttezza dei rapporti con il vice ministro Visco. Il Ministro ha inoltre sottolineato che non vi è alcun nesso tra la richiesta di trasferimento da Milano degli ufficiali della Guardia di finanza e l'inchiesta sul tentativo di Unipol di acquisire il controllo della Banca nazionale del lavoro.

Nel prosieguo della discussione e nelle dichiarazioni di voto l'opposizione ha confermato le critiche alle ingerenze del vice ministro Visco nei confronti dell'autonomia del Corpo della Guardia di finanza, già sostenute nella seduta antimeridiana, esprimendo preoccupazione per le conseguenze che una grave violazione del principio di legalità può determinare sulla qualità della democrazia, questione che non può sfuggire all'attenzione del Presidente della Repubblica. La situazione determinatasi richiederebbe un radicale mutamento dello scenario politico attraverso le dimissioni di un Governo inadeguato alle esigenze del Paese, ma che persegue sistematicamente l'occupazione di tutte le posizioni di potere. Gli oratori hanno inoltre rilevato che la vicenda evidenzia lo scontro tra due blocchi di potere interni alla maggioranza, che si contendono il controllo su ampi settori del mondo industriale, bancario e finanziario. Per l'opposizione sono intervenuti i senatori De Gregorio (Misto-Inm), Ramponi, Baldassarri, Saporito, Mantovano e Matteoli (AN), Colli, Alberti Casellati, Amato, Novi, Giulio Marini, Sterpa e Schifani (FI), Stefani, Divina, Fruscio e Castelli (Lega), Del Pennino e Cutrufo (DCA-PRI-MPA) e Buttiglione e D'Onofrio (UDC).

A nome della maggioranza hanno preso la parola i senatori Furio Colombo, Nieddu, D'Ambrosio, Zanda e Finocchiaro (Ulivo), Formisano (Misto-IdV), Pisa, Paolo Brutti e Salvi (Sinistra democratica), Barbato (Misto-Pop-Udeur), Ripamonti (Verdi-Com) e Russo Spena (RC), che hanno confermato la fiducia nell'operato del Governo e la grande considerazione per l'importante ruolo svolto dalla Guardia di finanza. Nei loro interventi hanno sottolineato che la nomina del comandante del Corpo è un atto squisitamente politico e pertanto il Governo ha il potere di revocare l'incarico ove venga meno il rapporto fiduciario, tradito dallo stesso generale Speciale nel momento in cui ha trasmesso alla stampa documenti riservati. Egualmente, la segnalazione al comandante di una situazione di criticità del nucleo della Guardia di finanza di Milano era nelle competenze del Vice ministro, così come nel delicato equilibrio tra potere politico e autonomia organizzativa dei Corpi militari rientra anche il dovere di obbedienza nei confronti del responsabile politico.

I senatori Thaler Ausserhofer e Peterlini (Aut), annunciando il voto favorevole del Gruppo sull'ordine del giorno G11, hanno richiesto al Governo impegni precisi per la riduzione del carico fiscale sulle piccole imprese, spesso gravate da imposte insostenibili e da pesanti adempimenti burocratici. Il senatore Turigliatto (Misto-SC) ha annunciato il voto favorevole all'ordine del giorno G11.

(La seduta è terminata alle ore 23:16 )



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