Mercoledì 16 Maggio 2007 - 153ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

Il Senato ha avviato la discussione generale del disegno di legge n. 1411-B, di conversione del decreto legge n. 23 recante disposizioni urgenti per il ripiano selettivo dei disavanzi pregressi nel settore sanitario, discusso e approvato in prima lettura dal Senato nelle sedute 142 e 143 e modificato dalla Camera dei deputati. Il decreto dispone il concorso dello Stato, nella misura di 3 miliardi di euro per il 2007, al ripiano dei debiti sanitari accumulati nel periodo 2001-2005 nei confronti di quelle Regioni che sottoscrivono i piani di rientro ed adottano specifiche misure fiscali per la copertura dei disavanzi. I relatori Emprin Gilardini e Tecce (RC) hanno riferito sulle significative modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento. Principale novità è l'abolizione del ticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, già ridotto nel corso dell'esame del Senato da 10 a 3,50 euro, ed il reperimento di una nuova e più adeguata copertura finanziaria di tale disposizione. La Camera dei deputati ha inoltre soppresso la norma che consentiva di bloccare per un anno le azioni esecutive avviate dalle aziende creditrici del sistema sanitario, ha introdotto norme finalizzate a rafforzare la trasparenza sulla realizzazione dei piani di rientro dai disavanzi ed ha previsto la trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari del decreto che ripartisce tra le Regioni l'importo stanziato dallo Stato. Ad avviso dei relatori il testo così modificato garantisce il diritto dei cittadini alla salute, il riequilibrio dei bilanci sanitari e la migliore efficienza della gestione delle risorse sanitarie.

Respinta una questione pregiudiziale avanzata dal senatore Divina (Lega) nel presupposto dell'incostituzionalità del ripiano selettivo e della lesione delle competenze che l'articolo 117 della Carta assegna alle Regioni in materia sanitaria, nella discussione sono intervenuti per l'opposizione i senatori Galli (Lega), Ghigo e Tomassini (FI), Monacelli (UDC), Massidda (DCA-PRI-MPA) e Cursi e Gramazio (AN). Le principali ragioni di contrarietà al provvedimento sono state individuate nella violazione del principio di autonomia delle Regioni relativamente al finanziamento della spesa sanitaria, nel carattere diseducativo della sostanziale penalizzazione delle Regioni più virtuose e nella mancata individuazione dei meccanismi che generano sprechi ed inefficienze e che si traducono nella diminuzione dei servizi forniti ai cittadini, a partire dall'allungamento delle liste di attesa. Inoltre, il riconoscimento del positivo apporto dell'altro ramo del Parlamento, che ha approvato le proposte del centrodestra in tema di ticket e di tutela delle aziende creditrici, evidenzia ancor di più le contraddizioni del Governo e della maggioranza, che nel corso della prima lettura in Senato si sono aspramente opposte alla soppressione di un iniquo balzello, minando in tal modo il necessario rapporto di fiducia tra cittadini e Stato.

In apertura di seduta il senatore Palma (FI), in relazione alla risposta del Governo all'interrogazione da lui presentata sugli effetti del comma 1343 della legge finanziaria (successivamente abrogato con disposizione d'urgenza) in ordine ai procedimenti pendenti presso la Corte dei Conti per danno erariale, ha invitato il Presidente del Senato a riconsiderare la decisione relativa alla modalità di consultazione dell'elenco allegato alla risposta, contenente i nomi dei numerosissimi soggetti che avrebbero beneficiato di detta norma; tali modalità, eccessivamente restrittive, ledono infatti l'esercizio della funzione ispettiva del Parlamento. A tali considerazioni si è associato il senatore Villone (Ulivo). Il presidente Marini ha ribadito la correttezza della scelta assunta, volta a contemperare il diritto all'informazione dei parlamentari e quello alla tutela della privacy.

(La seduta è terminata alle ore 13:02 )



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