Mercoledì 7 Marzo 2007 - 120ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

Il Senato ha approvato il ddl n. 1314, di conversione del decreto-legge n. 8, recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione dei fenomeni di violenza connessi alle competizioni calcistiche, il cui testo è stato esaminato e modificato nelle due precedenti sedute. Il provvedimento passa ora alla Camera dei deputati.

Sono intervenuti in dichiarazione di voto i senatori Barbato (Pop-Udeur), Pistorio (DC-PRI-IND-MPA), Pecoraro Scanio (Verdi-Com), Castelli (Lega), D'Onofrio (UDC), Vano (RC), Peterlini (Aut), Saporito (AN), Vizzini (FI) e Casson (Ulivo). Il provvedimento ha ottenuto un larghissimo consenso, per l'apprezzamento su misure che, integrandosi a quelle del decreto Pisanu del 2003, potranno efficacemente prevenire, contrastare e reprimere l'azione dei violenti negli stadi, ripristinare attorno agli eventi calcistici un clima di serenità e tutelare l'incolumità dei tifosi e degli operatori delle forze dell'ordine. Al decreto dovranno seguire il passaggio alle società calcistiche della proprietà e della gestione degli stadi ed interventi finanziari, per l'adeguamento dell'impiantistica sportiva, e socio-culturali, per combattere alla radice i fenomeni di violenza attraverso l'affermazione dei valori dello sport e del rispetto delle forze dell'ordine e dei poteri dello Stato. I senatori dell'opposizione hanno dato atto del clima collaborativo che ha caratterizzato i lavori e dell'accoglimento di numerose proposte di modifica avanzate dal centrodestra, pur lamentando la mancata approvazione di ulteriori miglioramenti, in particolare dell'emendamento Mantovano per la reintroduzione nel codice penale del reato dell'oltraggio a pubblico ufficiale. La senatrice Vano, pur assicurando anch'essa il voto favorevole di Rifondazione comunista, ha criticato lo sbilanciamento del provvedimento sul versante repressivo.

Su proposta della relatrice Rubinato (Aut), il ddl n. 1073, di modifica degli articoli 480, 615 e 638 del codice di procedura civile, in materia di intimazione ad adempiere e procedimento di ingiunzione, è stato rinviato in Commissione per ulteriori approfondimenti tecnici.

Il Senato ha infine approvato in prima lettura il ddl costituzionale n. 1084, nel testo licenziato all'unanimità dalla Camera dei deputati, che sopprime le parole dell'articolo 27 della Costituzione che richiamano la possibilità di applicare la pena di morte nei casi previsti dalle leggi militari di guerra. Nella discussione generale sono intervenuti, tutti a favore del provvedimento anche se con sottolineature diverse, i senatori Pellegatta, Silvestri e Bulgarelli (Verdi-Com), Storace e Matteoli (AN), Maffioli (UDC), Di Lello Finuoli (RC), Zanettin (FI) e Iovene (Ulivo). Pur condividendo l'avversione nei confronti della pena di morte, i senatori Polledri, Divina e Galli (Lega), Mantovano (AN) e Eufemi (UDC) si sono astenuti, criticando l'ipocrisia della maggioranza che non dimostra altrettanto rispetto per il valore della vita allorché affronta i temi dell'aborto o dell'eutanasia oppure quando, con l'indulto, ha messo in libertà assassini. Analoga posizione hanno assunto i senatori Pastore (FI) e Balboni (AN), i quali hanno espresso perplessità sull'opportunità di abolire una sanzione estrema di deterrenza in caso di guerra.

Il senatore Del Roio (RC) ha ricordato la ricorrenza dell'8 marzo, giornata internazionale della donna.

(La seduta è terminata alle ore 12:36 )



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