Il ministro dell'interno Amato ha riferito sul dirottamento dell'aereo della Turkish Airlines in volo tra Tirana e Istanbul e atterrato a Brindisi, di cui è stato autore ieri un giovane turco. Hakan Ekinci, renitente alla leva in Turchia, si era rifugiato in Albania ma a seguito del diniego dell'asilo politico da parte delle autorità albanesi sarebbe stato rimpatriato nel proprio paese. Il dirottatore ha sostenuto di voler consegnare una missiva al Pontefice, di cui non si è però trovato traccia; a Benedetto XVI avrebbe voluto chiedere un intervento in relazione alla presunta discriminazione da lui subita in Turchia in ragione della fede cristiana. Il Ministro, evidenziata l'efficienza delle Forze armate e di polizia che hanno prontamente attivato il piano di prevenzione e sicurezza, ha definito singolare il dirottamento, che a suo parere non influisce negativamente sui problemi di sicurezza del prossimo viaggio del Pontefice in Turchia.

Hanno quindi preso la parola i senatori Ripamonti (IU-Verdi-Com), Divina (LNP), Monacelli (UDC), Gagliardi (RC-SE), Tonini (Aut), Cutrufo (DC-PRI-IND-MPA), Mantovano (AN), Alberti Casellati (FI), Latorre (Ulivo) e Andreotti (Misto). Nei loro interventi hanno concordemente espresso soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda, si sono compiaciuti per la prontezza e l'efficienza della risposta degli apparati di sicurezza, ringraziando il Ministro dell'interno per la sollecitudine con cui ha riferito al Senato; sono state diverse, invece, le valutazioni in ordine allo scenario in cui l'episodio si inscrive e sulle sue possibili conseguenze sulla situazione politica della Turchia e sul prossimo viaggio del Papa in quel paese e, più in generale, sui rapporti con il mondo islamico e sull'ingresso della Turchia nell'Unione europea.