L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 635, di sospensione dell'efficacia di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario. Nella sua replica alla discussione generale, il relatore Salvi (Ulivo) ha ricordato la rispondenza dell'iniziativa del Governo al programma sottoposto agli elettori dall'Unione e sottolineato la volontà della maggioranza non di stravolgere l'impianto della riforma Castelli, ma di cercare ampi consensi su modifiche che abbiano la finalità di tutelare l'interesse della collettività ad una amministrazione della giustizia equa ed efficiente da parte di magistrati effettivamente indipendenti, autonomi e responsabili.

Anche il ministro della giustizia Mastella ha confermato la volontà di dialogo con l'opposizione al fine di impedire gli effetti negativi sulla resa di giustizia ai cittadini che talune disposizioni dei decreti attuativi della riforma Castelli produrrebbero o stanno già causando in tema di organizzazione degli uffici giudiziari, operatività del CSM e della Cassazione, efficienza dell'azione delle procure. Richiamata la volontà di predisporre un rigoroso sistema di accesso in magistratura e di progressione in carriera attraverso filtri quadriennali; di differenziare le funzioni di merito da quelle di legittimità; di strutturare unitariamente l'ufficio di accusa ma senza deresponsabilizzare i sostituti; di individuare precise condizioni per il passaggio dalla funzione giudicante alla requirente; di mantenere l'obbligatorietà dell'azione disciplinare ma con filtri che consentano di concentrare l'azione sugli illeciti effettivamente ascrivibili a magistrati, il ministro Mastella ha rivolto nuovamente un appello al Senato a ricercare le convergenze possibili e chiesto una sospensione dei lavori. La sospensione si è prolungata fino a quando il presidente Marini, riscontrato un positivo andamento dei colloqui informali tra i Gruppi, su sollecitazione degli stessi ha tolto la seduta.