Il Presidente: Interventi in Assemblea e in occasioni istituzionali

Sull'ordigno esploso all'alba nei pressi del Viminale

(Seduta n. 130 del 26 febbraio 2002)

26 Febbraio 2002

Colleghi, se posso avere un minuto della vostra cortese attenzione, prima di proseguire vorrei dare una comunicazione e fare una breve riflessione circa la bomba che, come voi sapete, è scoppiata questa mattina all'alba presso il Viminale.

Non sappiamo quasi nulla in proposito e, mentre sono in corso le indagini, non possiamo dire niente di preciso riguardo alle modalità, alla responsabilità del fatto e neanche alla finalità dello stesso.

Tuttavia, credo che su due punti dovremmo tutti convenire con sincerità. Il primo è che questo gesto criminale tende a rendere torbida la nostra vita politica e assai difficile quella civile; pertanto, noi tutti dobbiamo respingerlo, condannarlo con fermezza, ma anche con sincerità, come ho detto poc'anzi.

Non vi possono essere, a mio avviso, né indulgenze, né spiegazioni, né comprensioni, perché ciascuno di questi atteggiamenti sarebbe un gesto di complicità. Sono certo che non vi sarà complicità e sono anche lieto di aver constatato che tutte le forze politiche, unanimemente, hanno espresso la loro condanna.

Il secondo punto su cui vorrei richiamare la mia e la vostra attenzione riguarda lo scontro, talvolta duro, tra maggioranza ed opposizione che è in corso durante queste settimane e in particolare in questi giorni; esso concerne vari punti in discussione, tra i quali, ad esempio, il disegno di legge in tema di immigrazione oggi al nostro esame.

Tale scontro si svolge non soltanto nelle Aule parlamentari, ma anche con iniziative di strada e di piazza. Personalmente non ravviso in ciò alcunché di illegittimo né, francamente, di preoccupante. Tuttavia, richiamo tutti all'attenzione e alla vigilanza, affinché il confronto sia civile, soprattutto per quanto riguarda il linguaggio. Alcune espressioni, pronunciate da una parte e dall'altra in questi giorni, durante le manifestazioni, sono, a mio avviso, palesemente sopra le righe. Sono infatti convinto che la violenza dei gesti segua la violenza della parola, e che la violenza della parola sia comunque una degenerazione del costume democratico.

Sono certo che tutti ne conveniate: dobbiamo preservare e difendere tale costume democratico, al di là dell'opposizione, anche dura, tra maggioranza e minoranza. Pertanto invito tutti, me compreso, a riflettere prima che sia difficile tornare indietro.

Rendo altresì noto, a questo proposito, che la notizia circa l'esplosione della bomba è stata comunicata alle Autorità questa mattina all'alba, subito dopo l'esplosione, da parte del ministro Scajola; tale notizia è giunta anche a me e mi sono attivato affinché il Ministro dell'interno riferisca quanto prima al Senato essendo stato tra l'altro sollecitato in tal senso, nel corso della mattinata, da varie forze politiche.

Vi comunico pertanto che il ministro dell'interno, onorevole Scajola, riferirà domani in Aula, dalle ore 16 alle ore 17. Alla comunicazione del Ministro seguirà un intervento di cinque minuti per ciascun Gruppo, al fine di operare una prima ricognizione e valutazione di ciò che è accaduto questa mattina.

Vi comunico inoltre che il tempo che si renderà necessario per lo svolgimento di detta comunicazione e del successivo dibattito sarà recuperato domani, presumibilmente al termine della seduta pomeridiana.

Ringrazio tutti i presenti per la loro attenzione e collaborazione. (Applausi dai Gruppi FI, LNP, CCD-CDU:BF e AN).



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