Il Presidente: Interventi in Assemblea e in occasioni istituzionali

Introduzione al dibattito sulle riforme

Intervento pronunciato in apertura del dibattito sulle riforme istituzionali e sulla riforma del Regolamento del Senato

21 Gennaio 2003

Colleghi, il dibattito che stiamo per iniziare è importante per molti aspetti.

Per i contenuti. Discutere di Regolamento e di istituzioni equivale a toccare aspetti essenziali della nostra democrazia.

Per la novità. È la prima volta in questa Legislatura che il Parlamento dedica una sessione speciale alle riforme regolamentari e istituzionali (circa 15 ore).

Per l''interesse. Dopo la prima iniziativa sulla riforma del Regolamento - discussa nella Giunta il 10 ottobre e il 18 dicembre - il tema del Regolamento si è comprensibilmente ampliato a quello delle istituzioni, e su di esso si sono espressi i vertici della Repubblica, in particolare il Presidente Ciampi, il Presidente del Consiglio, i leader dei partiti politici di maggioranza e opposizione, in genere con ampio favore.

Per il metodo. Tutto si svolge nella massima trasparenza nelle sedi deputate, la Giunta del Regolamento, la Commissione Affari costituzionali, l''Aula. Mi sono fatto un punto di principio di "parlamentizzare" al massimo la nostra discussione.

Infine, per la qualità. Sono tantissimi coloro che si sono iscritti a parlare (54) e tra essi i Presidenti dei gruppi, che ringrazio per aver accolto la mia richiesta.

In questa fase, a me spettano poche cose.

  1. Esprimere soddisfazione perché il dibattito si svolge in Senato, ciò che dà prestigio alla nostra Assemblea.
  2. Ringraziare, in primo luogo i Presidenti dei gruppi, che hanno convenuto con me sulla opportunità di affrontare il tema in Aula, davanti a tutta l''Italia.
  3. Indicare le procedure. Per la parte che riguarda il Regolamento, con l''arricchimento e le suggestioni che verranno dal dibattito, proseguiremo nella Giunta del Regolamento allargata ad hoc, così come è stato già convenuto nella seduta della Giunta del 18 dicembre. Per quanto riguarda la riforma delle istituzioni, in particolare la forma di governo che è al nostro esame, proseguiremo nella Commissione affari costituzionali, dove è già stata fatta la relazione sui vari disegni di legge presentati. Come già annunciato, in una fase più avanzata si troveranno i raccordi necessari, oltre che auspicabili, con la Camera dei Deputati, che attualmente ha al proprio esame il tema del federalismo.
Da ultimo, vorrei ricordare alcuni elementi sottostanti al tema delle riforme.
Sul Regolamento. Lo spirito delle "Linee direttrici" delineate nel mese di ottobre è improntato a tre princìpi.
  1. garanzie per il Governo e la sua maggioranza affinché possano realizzare il proprio programma;
  2. tutela per l''opposizione, affinché l''azione del Governo non ne conculchi i diritti e non tracimi oltre il quadro dei princìpi democratici, e affinché abbia il massimo di visibilità e di opportunità per esporre le proprie posizioni alternative;
  3. efficienza dei nostri lavori.
Ho presente che un Regolamento non è un abito indifferente al sistema politico. Per questo, mentre il nostro sistema politico si va lentamente consolidando, credo che non dovremmo surrettiziamente irrigidirne l''evoluzione ma piuttosto assecondarla in modo elastico.

Sulle riforme istituzionali. Fra un regolamento e un sistema istituzionale esiste una corrispondenza non generica, una congruenza, una omogeneità, una affinità. Pochi esempi possono chiarire questo punto:

  1. prevedere uno speaker dell''opposizione dotato di adeguati poteri equivale a consolidare il bipolarismo;
  2. analogamente, prevedere uno Statuto dell''opposizione equivale a rafforzare il sistema politico bipolare;
  3. prevedere uno Statuto del Governo e della sua maggioranza equivale a prevedere minori poteri politici del Presidente di assemblea, esaltandone quelli di garanzia;
  4. prevedere i due Statuti, del Governo e dell''Opposizione, equivale a prevedere anche una zona franca dei diritti non disponibili alla semplice maggioranza governativa, nonché dei diritti dei singoli senatori.

È prevedibile perciò che il dibattito sul Regolamento metterà in piena luce quello sulle istituzioni.

Per chiudere. Sono certo che la qualità del tema, la sua importanza, la necessità e l''urgenza di iniziare, e questa volta completare, una stagione di riforme, la considerazione che queste riforme devono essere oggi approvate con maggioranza ampia per essere domani accettate e vissute da tutti i cittadini, daranno a questo nostro dibattito quel profilo alto che merita.<

Augùri di buona discussione, dunque. E con un pizzico di invidia: io posso solo ascoltare.



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