Sulla scomparsa di Bruno Astorre
Discorso pronunciato in Aula, nella seduta di martedì 21 marzo
(Il Presidente e l'Assemblea si levano in piedi). Gentili senatrici e senatori, lo scorso 3 marzo, come sapete, pochi giorni prima che compisse sessant'anni, ci ha tragicamente lasciato il senatore Bruno Astorre. È un evento che ha scosso l'opinione pubblica e che ha lasciato un vuoto incolmabile non solo per i suoi familiari e i suoi amici, ma in tutti noi, in tutti coloro che lo hanno conosciuto, frequentato o che hanno avuto semplicemente il piacere e l'onore di condividere con lui un tratto della vita istituzionale della Nazione.
Egli è stato consigliere comunale, provinciale e regionale; è stato assessore regionale del Lazio e nel 2013 è diventato senatore della Repubblica. Astorre si è sempre distinto per competenza, educazione e stile, come mi hanno confermato anche gli esponenti di forze politiche diverse dalla sua, a partire dal ministro Lollobrigida, che ha tenuto ad essere oggi presente, in quanto lo ha sempre conosciuto da vicino.
Democratico cristiano popolare fino a diventare il coordinatore regionale del Partito Democratico, ha saputo incarnare la politica dei nostri giorni mantenendo salde le tradizioni, a partire dal radicamento territoriale e l'attenzione ad elettori e cittadini. La sua scomparsa è un dolore per tutti noi. Lo abbiamo salutato nella camera ardente, che il Senato ha voluto si tenesse nella sala Nassirya, a partire da chi, come i colleghi del Partito Democratico, lo ha frequentato anche fuori da quest'Aula più di molti di noi.
A voi del Partito Democratico e alla sua famiglia va il mio personale cordoglio e quello - credo unanime - di tutti i senatori della Repubblica. Colleghi, vi invito a osservare un minuto di raccoglimento in memoria del senatore Bruno Astorre. (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio). (Applausi).
Dal resoconto stenografico della seduta n. 050 del 21/03/2023