Istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio

Discorso pronunciato nell'Aula del Senato in occasione della discussione e approvazione del disegno di legge " Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere"

Con molto piacere posso testimoniare che questa seduta è stata voluta all'unanimità da tutti i Gruppi nella riunione apposita, che abbiamo tenuto in considerazione del fatto che domani sarà la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. È una ricorrenza che il Senato intende giustamente onorare dedicandogli questa seduta di confronto e riflessione. Anche quest'anno - come forse avete già visto - la facciata di Palazzo Madama, come altri edifici in Italia e nel mondo, si illuminerà di rosso e lo farà per richiamare l'attenzione di tutti su un obiettivo di giustizia, dignità, libertà e civiltà che dobbiamo perseguire senza incertezze o esitazioni.

Sappiamo che la violenza di genere è un fenomeno criminale estremamente complesso. È una piaga sociale e culturale ed è soprattutto una grave violazione dei diritti umani. Aggiungo che sbaglia chi pensa che sia una questione di donne: è forse essenzialmente una questione di uomini (Applausi), perché tocca agli uomini porvi rimedio. È un fenomeno che spesso nasce nell'ignoranza e nell'intolleranza, che si radica nell'indifferenza e che si alimenta anche delle disparità tra donne e uomini che ancora persistono all'interno delle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in ogni ambito della nostra società. A volte è drammaticamente anche figlio di una cultura per fortuna non nostra, che impone matrimoni combinati e che è pronta persino a condannare a morte chi vi si ribella.

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'interno, tra l'agosto dello scorso anno e il mese di luglio di quest'anno, su 125 donne assassinate in Italia sono state 108 quelle uccise in un contesto familiare o affettivo: una ogni tre giorni. Ripeto: una ogni tre giorni. Non dimentichiamo inoltre che l'omicidio è quasi sempre l'atto finale di una spirale crescente di violenze più varie (fisiche, psicologiche o persino di tipo economico); atti che in alcuni casi non hanno nemmeno rilevanza penale, ma che si traducono comunque in soprusi e umiliazioni intollerabili. Sono gravissimi i casi di violenza: sono 5.500 l'anno e sono aumentati del 19 per cento l'anno scorso. Ancora più gravi sono i numeri del sommerso, di quella realtà di paure, silenzi e rassegnazioni che sta venendo a galla grazie anche all'importante contributo offerto dalla Commissione di inchiesta istituita proprio qui in Senato.

Mi fa molto piacere ringraziare, insieme a tutto il Senato, i componenti della Commissione e la presidente Valente, che meritano veramente il nostro ringraziamento e il nostro applauso. (Applausi). Nella scorsa legislatura, sempre all'unanimità, abbiamo approvato le decisioni che avete preso e che hanno messo in luce le difficoltà quotidianamente incontrate dalla società, ma anche dalle Forze di polizia, dai magistrati, dagli avvocati, dagli operatori giudiziari, dai medici, dal personale socio-sanitario, dai centri di assistenza e dai volontari.

La nostra attenzione deve continuare a essere risoluta e indirizzarsi verso le tante criticità che ancora rendono quella contro la violenza di genere una sfida dall'esito fortemente condizionato da come e da quando concretamente sapremo intervenire. Credo che vada salutata con soddisfazione la nostra decisione di passare, in questa legislatura, da una Commissione monocamerale, del solo Senato, a una Commissione bicamerale (Applausi), perché dimostra ancora di più e ancora meglio la volontà concorde di concorrere ad affrontare questo fenomeno, per cercare se non di risolverlo, di limitarlo al minimo, per poi debellarlo completamente.

Desidero comunicare all'Assemblea che al più presto cominceranno i lavori di questa Commissione, in cui confidiamo molto. Lo ripeto: è un segnale di unità e coesione istituzionale. Credo sia importante lavorare tutti insieme contro ogni forma di odio, di discriminazione, di violenza o ingiustizia, per offrire a ogni donna vittima di violenza - e a ogni persona, non solo alle donne - una reale opportunità di riscatto e di libertà.

(Il Presidente e l'Assemblea si levano in piedi). Onorevoli colleghi, spero mi abbiate perdonato se ho occupato un paio di minuti per il mio intervento, che concludo invitandovi a osservare un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime e annunciandovi che domani - spero anche per vostro conto - mi recherò dove è stata uccisa, non molti giorni fa, una donna venuta da lontano, da una terra in questo momento di dolore, l'Ucraina, e che ha trovato a Fano la morte per femminicidio. A lei e a tutte le vittime del femminicidio e delle violenze di genere dedichiamo, per qualche secondo, il nostro silenzio. (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio).

Dal resoconto stenografico della seduta n. 11 del 24/11/2022