Esequie di Stato civili con cerimonia di commemorazione per Giorgio Napolitano
Discorso pronunciato nell'Aula di Montecitorio
Signor Presidente della Repubblica
Gentile Presidente Fontana
Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri
Signora Presidente della Corte costituzionale
Saluto e ringrazio i Capi di Stato, i rappresentanti di molti Paesi amici, tutti i presenti e naturalmente i familiari del Presidente Emerito Napolitano.
Oggi rendiamo l’ultimo saluto a un protagonista della nostra storia repubblicana quale è stato il Presidente Emerito Giorgio Napolitano. Entrato in Parlamento nel 1953, ha ricoperto tutti i più prestigiosi incarichi istituzionali dell’Italia.
In questi giorni sono state numerose le autorità, a partire dal Presidente Mattarella, che si sono recate alla camera ardente allestita in Senato, così come sono state tantissime le presenze degli italiani che hanno voluto dedicargli un ultimo saluto.
Ho personalmente potuto registrare un segno tangibile di affetto e ammirazione, reso ancora più solenne dalla storica visita di Papa Francesco - che ringrazio - e che non ha precedenti in Senato.
Il Presidente Napolitano ha sempre rivendicato – con orgoglio – la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto. Come ho ricordato in Aula, in occasione dei suoi 70 anni di attività parlamentare, Giorgio Napolitano è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione.
Da Capo dello Stato ha guidato la Nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale. Certo, come tutti i grandi leader, ha avuto nell’agone politico confronti e contrasti, anche duri. Ha svolto ruoli e assunto scelte difficili. Ha attraversato tempi perigliosi che, tuttavia, ha sempre affrontato con la coerenza dei propri convincimenti politici e culturali, sapendoli conformare all'evoluzione dei tempi e delle mutate realtà storiche e sociali.
Durante il mio passato incarico di Ministro della Difesa ho avuto l’onore di lavorare per più anni a stretto contatto con il Presidente Napolitano. La mia stima verso di lui si è rafforzata per il suo operato di profonda attenzione verso le nostre Forze armate e verso il ruolo fondamentale che queste svolgono per la difesa e la sicurezza della Nazione e dei cittadini.
Al Presidente Napolitano sarò inoltre sempre grato per l’impegno e la dedizione che volle dedicare alla celebrazione per i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia, contribuendo così a rafforzare il senso di appartenenza, l’amore verso la Patria e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario.
Alla Signora Clio, a tutti i familiari e ai figli del Presidente Emerito desidero rinnovare il commosso abbraccio mio personale e di tutto il Senato della Repubblica. La scelta di questo estremo saluto con rito laico che tutti – a partire dal Sommo Pontefice – abbiamo rispettato, non mi impedisce di pensare che il Suo garbato e ironico modo di fare e il Suo spirito continueranno a vivere nel ricordo degli italiani ma anche in qualcosa più grande di noi.