Open menu Close menu
Salta al contenuto principale
Senato del Regno - Assemblea

Resoconti: volumi e indici

XXVIII Legislatura (dal 20 aprile 1929 al 19 gennaio 1934)

Presidente del Senato

Altre informazioni sulla legislatura

Nella XXVIII legislatura si svolsero in Senato 207 sedute in un’unica sessione. Il discorso della Corona, nella seduta d’inaugurazione del 20 aprile 1929, riguardò principalmente i patti lateranensi...Leggi tutto

Presidente del Senato

Altre informazioni sulla legislatura

Nella XXVIII legislatura si svolsero in Senato 207 sedute in un’unica sessione. Il discorso della Corona, nella seduta d’inaugurazione del 20 aprile 1929, riguardò principalmente i patti lateranensi firmati a Roma l’11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l’Italia, ai quali seguì lo scambio delle ratifiche il 7 giugno 1929 e dai quali nacque lo Stato della Città del Vaticano.

Nei primi mesi della legislatura il trattato con la Santa Sede, i quatto allegati annessi e il concordato furono ratificati con la legge 27 maggio 1929, n. 810. Furono anche approvate le disposizioni sugli effetti del matrimonio religioso (legge 27 maggio 1929, n. 847), sugli enti ecclesiastici e sulle amministrazioni civili dei patrimoni destinati a fini di culto (legge 27 maggio 1929, n. 848), sull'esercizio dei culti ammessi nello Stato e sul matrimonio celebrato davanti ai ministri dei vari culti (legge 24 giugno 1929, n. 1159). Con regio decreto 17 giugno 1929, n. 1146, fu istituita l’ambasciata italiana presso la Santa Sede. L’anno successivo, il 7 febbraio 1930, Eugenio Pacelli fu nominato alla Segreteria di Stato vaticana.

Il 19 marzo 1931 ripresero i contrasti tra Stato italiano e Chiesa cattolica sulla questione educativa dei giovani, ai quali Pio XI aveva dedicato l’enciclica Divini illusi magistri il 31 dicembre 1929. Un anno più tardi i circoli cattolici piemontesi subirono devastazioni e violenze da parte dello squadrismo fascista. Il 30 maggio 1931 la Federazione universitaria cattolica italiana e i circoli dell’Azione cattolica furono sciolti dal governo fascista, nonostante l’appello in difesa dell’Azione cattolica contenuto nel chirografo di Pio XI, inviato il 26 aprile 1931 all’arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster, cui seguì la pubblicazione dell’enciclica Non abbiamo bisogno il 29 giugno 1931. In seguito all’accordo tra il papa e Mussolini, raggiunto il 2 settembre 1931, fu riformato lo statuto dell’Azione cattolica. Nel settembre 1932 sorse il Movimento dei laureati cattolici fondato da Iginio Righetti, che ne fu segretario centrale, e da Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI.

I perseguitati politici emigrati all’estero iniziarono a costituire in quegli anni una fitta rete di organizzazioni antifasciste: nel luglio del 1929 fu fondato a Parigi il movimento Giustizia e libertà, formato da diverse componenti, in prevalenza liberali e socialiste; tra i fondatori si ricordano Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Fausto Nitti, fuggiti dal confino di Lipari nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1929. Al movimento appartennero anche Alberto Tarchiani, Alberto Cianca, Ernesto Rossi, Riccardo Bauer e Francesco Fancello. Nel gennaio 1932 fu pubblicato il primo numero dei «Quaderni di Giustizia e Libertà».

Il 30 ottobre 1930 furono arrestati in Italia numerosi componenti del movimento, che agivano in clandestinità. Riccardo Bauer, Ernesto Rossi, Ferruccio Parri, Lidia Bevilacqua furono processati nel maggio 1931 dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato: Riccardo Bauer ed Ernesto Rossi furono condannati a vent’anni di reclusione, Ferruccio Parri fu inviato al confino.

Tra il 18 e il 20 novembre 1930 si svolse a Lugano il processo a Giovanni Bassanesi, membro di Giustizia e Libertà in esilio in Francia. Bassanesi fu processato a causa dell’epilogo di un volo dimostrativo su Milano compiuto con Gioacchino Dolci l'11 luglio 1930. L’aereo infatti era precipitato in territorio svizzero durante il ritorno. Bassanesi fu condannato a quattro mesi di detenzione, mentre gli altri imputati furono prosciolti. Nel 1931 con l’accordo di Parigi Giustizia e Libertà entrò nella Concentrazione antifascista. Tra il dicembre 1931 e il gennaio 1932, furono arrestati a Torino i giellini Mario Andreis e Luigi Scala, mentre Aldo Garosci si rifugiò a Parigi. Nel marzo 1934 l’arresto di svariati membri torinesi di Giustizia e Libertà segnò l’inizio della campagna antisemita in Italia: l’11 marzo furono infatti arrestati Sion Segre e Mario Levi; nei giorni successivi furono arrestati dall’Ovra, la polizia segreta fascista, numerosi componenti ebrei di Giustizia e Libertà, tra cui Leone Ginzburg, Carlo Levi, Carlo Mussa Ivaldi, Giuliana Segre, Marco Segre, Attilio Segre.

Il 10 gennaio 1930 il Partito comunista d’Italia in esilio a Parigi decise di ricostituire un “centro interno” in Italia: la decisione fu caldeggiata da Palmiro Togliatti e Luigi Longo, mentre ad essa erano contrari Alfonso Leonetti, Pietro Tresso e Paolo Ravazzoli, poi espulsi dal partito il 9 giugno 1930.

Amadeo Bordiga fu espulso dal Partito comunista nel marzo 1930, perché favorevole a Trockij; a Ignazio Silone toccò la stessa sorte il 4 luglio 1931, perché contrario all’espulsione di Trockij e Zinov’ev, e inoltre perché avverso al regime dittatoriale di Stalin instaurato dopo la morte di Lenin nel 1924.

Data la persecuzione protratta da parte del regime fascista, i partiti e i movimenti antifascisti italiani non poterono che organizzare all’estero i loro congressi e gli incontri di coordinamento. Dal 14 al 21 aprile 1931 si svolse tra Colonia e Düsseldorf il IV congresso del Partito comunista d’Italia. Tra il 4 e il 6 giugno 1933 si svolse a Parigi un congresso antifascista.

Per quanto riguarda il partito socialista, il 16 marzo 1930 al congresso di Grenoble avvenne una scissione dovuta all’opposizione alla fusione con i socialisti riformisti da parte dell’ala di Angelica Balabanov.

Il 1° luglio 1930 si era formata l’Alleanza nazionale, movimento antifascista di idee liberali-costituzionali animato da Mario Vinciguerra, Giovanni Antonio Colonna di Cesarò, Lauro De Bosis, Umberto Zanotti Bianco.

Il 7 e 8 settembre 1930 i gruppi della Concentrazione antifascista strinsero un patto d’unione e d’azione, che prevedeva anche la costituzione di un governo repubblicano. Nel marzo 1932 il partito repubblicano uscì dalla Concentrazione antifascista per poi rientrarvi nell’aprile 1933. La Concentrazione antifascista si sciolse il 5 maggio 1934.

Numerose furono le personalità politiche arrestate dopo il rientro in Italia dal temporaneo esilio. Tra queste: Sandro Pertini, condannato dal Tribunale speciale il 30 novembre 1929; Camilla Ravera, arrestata il 10 luglio del 1930 ad Arona insieme ad altri dirigenti comunisti, condannati il 30 ottobre 1930 a pene tra i dieci e i quindici anni di reclusione; Pietro Secchia, arrestato il 3 aprile 1931 a Torino e condannato il 2 dicembre 1931 a diciotto anni di reclusione; Mario Vinciguerra, arrestato nel novembre 1930. Il 28 novembre 1930 furono arrestati a Napoli Manlio Rossi Doria ed Emilio Sereni, condannati a quindici anni dal Tribunale speciale. Antonio Gramsci fu trasferito dal carcere di Turi a quello di Civitavecchia, quindi a Formia (novembre 1933) per il peggiorare delle condizioni di salute.

Il 29 marzo 1932 scomparve a Parigi Filippo Turati; Claudio Treves morì l’11 giugno 1933.

Il 25 ottobre 1929 il crollo della Borsa di New York segnò l’inizio di una grave crisi economica di carattere mondiale: la grande depressione. Nella tornata del 24 giugno 1930, le questioni economiche e finanziarie furono trattate in un’ampia discussione, nella quale il senatore Federico Ricci intervenne sui temi della crisi dei consumi e della distribuzione, del fenomeno dell’esportazione all’estero della sovraproduzione interna a prezzi inferiori rispetto a quelli sul mercato interno (dumping), dell’innalzamento di barriere doganali e del problema del disavanzo del bilancio.

Tra i provvedimenti di tipo economico e finanziario, furono emanati nel corso della legislatura alcuni decreti sulle emissioni di buoni del Tesoro novennali (regio decreto-legge 5 maggio 1931, n. 450, convertito nella legge 18 giugno 1931, n. 892; regio decreto-legge 21 marzo 1932, n. 230, convertito nella legge 6 giugno 1932, n. 770; regio decreto-legge 20 aprile 1932, n. 332; regio decreto-legge 7 gennaio 1934, n. 3, convertito nella legge 25 gennaio 1934, n. 539). Al governo fu attribuita la facoltà di determinare quali industrie fossero dichiarate fondamentali per la fabbricazione di prodotti essenziali alla difesa dello Stato (regio decreto-legge 18 novembre 1929, n. 2488, convertito nella legge 18 dicembre 1930, n. 1808). Furono approvate norme per la migrazione e la colonizzazione interne (legge 9 aprile 1931, n. 358), per la migrazione verso i territori coloniali o verso le aree di bonifica, dove furono costituiti nuovi comuni, come Latina (regio decreto-legge 22 settembre 1932, n. 1343, convertito nella legge 27 dicembre 1932, n. 1992, e decreto luogotenenziale 9 aprile 1945, n. 270) e Sabaudia (regio decreto-legge 4 agosto 1933, n. 1071, convertito nella legge 29 gennaio 1934, n. 200).

Fu disposta la costituzione di consorzi obbligatori fra gli esercenti dei vari rami dell'industria siderurgica (regio decreto-legge 31 dicembre 1931, n. 1670, convertito nella legge 30 maggio 1932, n. 753).

Uno dei più grandi problemi del sistema bancario in questo scenario di crisi economica era costituito dall’inesigibilità dei crediti nei confronti delle industrie. Con regio decreto-legge 13 novembre 1931, n. 1398 (convertito nella legge 15 dicembre 1932, n. 1581) fu costituito l'Istituto mobiliare italiano per la concessione di mutui e per regolare le partecipazioni azionarie in imprese private italiane; alla presidenza dell’Imi fu nominato il senatore Teodoro Mayer. L’Istituto per la ricostruzione industriale fu istituito con regio decreto-legge 23 gennaio 1933, n. 5 (convertito nella legge 3 maggio 1933, n. 512). L’Iri assumeva le gestioni che erano state di competenza dell'Istituto di liquidazioni. La Banca nazionale del lavoro divenne un istituto di credito di diritto pubblico con regio decreto-legge 18 marzo 1929, n. 416 (convertito nella legge 8 luglio 1929, n. 1271). Entrarono in vigore il testo unico delle leggi sulla riscossione delle imposte dirette (regio decreto-legge 6 novembre 1930, n. 1465, convertito nella legge 18 maggio 1931, n. 802) e il testo unico per la finanza locale (regio decreto-legge 14 settembre 1931, n. 1175, convertito nella legge 3 luglio 1930, n. 1004).

Con la legge 20 marzo 1930, n. 206, fu riformato il Consiglio nazionale delle corporazioni, che si occupava di rapporti di lavoro economici e di questioni assistenziali.

Nel corso della ventottesima legislatura furono approvate svariate leggi di contenuto assistenziale e sociale, tra la queli la legge sull’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali (regio decreto 13 maggio 1929, n. 928 e legge 13 dicembre 1928, n. 2832); la legge sugli orari di lavoro nelle aziende e per l’introduzione della giornata lavorativa di otto ore (legge 16 marzo 1933, n. 527); la riforma dell’Opera nazionale per la protezione della maternità e infanzia, riorganizzata con legge 13 aprile 1933 n. 298; i provvedimenti istitutivi dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps), precedentemente Cassa nazionale per le assicurazioni sociali (regio decreto-legge 27 marzo 1933, n. 371, convertito nella legge 3 gennaio 1934, n. 166).

Il 1° luglio 1931 entrò in vigore il nuovo codice penale, anche noto con il nome del ministro guardasigilli Alfredo Rocco. Il codice Rocco reintrodusse la pena di morte, abolita dal codice Zanardelli del 1890, e un forte inasprimento delle sanzioni penali (regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, per la riforma del codice penale; e regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1399, per la riforma del codice di procedura penale; la legge di delega al governo in materia di riforma di codici risaliva alla precedente legislatura: legge 24 dicembre 1925, n. 2260).

Con la legge 15 dicembre 1930, n. 1696, le norme per la promulgazione delle leggi furono modificate con l’aggiunta della controfirma del capo del governo, accanto alle firme del re e del ministro proponente. Nel 1931 fu prescritto per i professori universitari il giuramento di fedeltà al regime fascista nell’ambito delle disposizioni sull'istruzione superiore (regio decreto-legge 28 agosto 1931, n. 1227, convertito con modificazioni nella legge 16 giugno 1932, n. 812). Tra i professori che non giurarono vi furono Francesco Ruffini, Mario Carrara, Lionello Venturi, Gaetano De Sanctis, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Ernesto Buonaiuti, Giorgio Errera, Vito Volterra, Giorgio Levi della Vida, Edoardo Ruffini Avondo, Fabio Luzzatto, Antonio De Viti De Marco, Giuseppe Antonio Borgese assente dall’Italia. Vittorio Emanuele Orlando richiese il collocamento a riposo per non essere obbligato al giuramento. Poiché Pio XI era contrario al giuramento, la Chiesa cattolica concesse libertà di scelta ai docenti cattolici. I professori cattolici che non giurarono furono Agostino Gemelli, Francesco Rovelli, Giovanni Soranzo e Mario Rotondi.

Per quanto riguarda il panorama internazionale e i rapporti tra gli Stati, tra il 1929 e il 1934 proseguirono le conferenze sulle riparazioni di guerra e il disarmo. La situazione internazionale venne complicata dalla preoccupazione crescente per l’affermazione del nazismo in Germania, dopo le elezioni del 14 settembre 1930. Anche in Austria e in Portogallo furono instaurati i regimi dittatoriali rispettivamente di Engelbert Dolfuss (20 maggio 1932) e Antonio Salazar (5 luglio 1932).

In Germania pochi mesi dopo la rielezione di Hindenburg alla presidenza della Repubblica tedesca (10 aprile 1932), Hitler divenne cancelliere (30 gennaio 1933). Dopo la sospensione delle garanzie costituzionali e l’incendio del Reichstag (27 febbraio 1933), si verificò un crescendo di devastanti violenze e di manifestazioni di antisemitismo da parte dei nazisti.

In Italia il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Angelo Sacerdoti, espresse a Mussolini la preoccupazione per gli avvenimenti in Germania, dove il 14 luglio 1933 il partito nazionalsocialista divenne partito unico.

Con il protocollo dell’Aia del 31 agosto 1929 fu approvato il piano Young sulle riparazioni della Germania, accettato dalla Germania il 12 marzo 1930 e ratificato il 20 gennaio 1930 alla Conferenza dell’Aia. Un’ampia discussione sulle moratorie delle riparazioni di guerra fu svolta nell’Aula del Senato il 3 giugno 1932 nell’ambito della presentazione dello Stato di previsione della spesa del ministero degli Affari esteri per l’esercizio finanziario del 1932-1933. Anche alla Conferenza di Losanna (16 giugno-9 luglio 1932) fu discussa la questione delle riparazioni tedesche, con proposta di ulteriori riduzioni. Le possibilità di un accordo internazionale contro la crisi finanziaria furono discusse nella Conferenza economica e monetaria internazionale di Londra (15-27 giugno 1933). Negli Stati Uniti il presidente Franklin Delano Roosevelt avviò il New Deal, un radicale programma di riforme economiche anticrisi.

Il 27 luglio 1929 era stata firmata a Ginevra la convenzione per i feriti e i malati durante le guerre e il trattamento dei prigionieri di guerra, ratificata con regio decreto 23 ottobre 1930, n. 1615. Il 31 maggio 1929 era stata firmata la convenzione di Londra per la sicurezza della vita umana in mare, ratificata con legge 31 marzo 1932, n. 718. La questione degli armamenti navali fu trattata nella conferenza di Londra (21 gennaio-22 aprile 1930), che auspicò una riduzione dell’impiego di sottomarini. Il 2 febbraio 1932 si aprì a Ginevra la conferenza sul disarmo, i cui lavori furono più volte interrotti. La Germania abbandonò la Conferenza sul disarmo e nell’ottobre 1933 uscì dalla Società delle Nazioni. Nei mesi precedenti, anche il Giappone aveva abbandonato la Società delle Nazioni, dopo aver invaso la Manciuria nel 1931. Il 7 giugno 1933 Mussolini propose un patto a quattro tra Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania, firmato a Roma il 15 luglio 1933 e ratificato dall’Italia con regio decreto 29 luglio 1933, n. 941. Il patto non fu mai applicato. Tra le sue clausole, un articolo stabiliva che le varie parti potessero concertarsi sulle questioni di ordine economico.

 

Durante il periodo di consolidamento del regime fascista e di perdita progressiva delle libertà democratiche, coincidente appunto con la ventottesima legislatura, fu pubblicato il romanzo Gli indifferenti di Alberto Moravia (1929); la teoria relativistica delle particelle di Ettore Majorana fu divulgata nel mondo scientifico nel 1932.

Nel 1932 fu varato il transatlantico Rex dai Cantieri Ansaldo di Genova Sestri: tra il 1933 e il 1940, il Rex trasportò negli Stati Uniti d’America numerosi ebrei vittime delle persecuzioni razziali.

Raggruppa
Volumi Estremi cronologici Sessione Contiene PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - prima sessione 1929, tornate dal 20 aprile al 27 giugno 1929, VII, vol. primo. - Roma : Tipografia del Senato, 1929 VII. 20 aprile 1929
27 giugno 1929
unica Indice delle principali materie contenute nel primo volume - Discorso del re all'apertura della prima sessione - Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - prima sessione 1929-30, tornate dal 9 dicembre al 26 giugno 1930, VIII, vol. secondo. - Roma : Tipografia del Senato, 1930 VIII. 9 dicembre 1929
26 giugno 1930
unica Indice delle principali materie contenute nel secondo volume - Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - prima sessione 1929-31, tornate dal 9 dicembre 1930 al 6 giugno 1931, IX, vol. terzo. - Roma : Tipografia del Senato, 1931, IX. 9 dicembre 1930
6 giugno 1931
unica Indice delle principali materie conenute nel terzo volume - Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - prima sessione 1929-32, tornate dal 3 dicembre 1931 al 4 giugno 1932, vol. quarto. - Roma : Tipografia del Senato, 1932, X. 3 dicembre 1931
4 giugno 1932
unica Indice delle principali materie contenute nel quarto volume - Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - prima sessione 1929-33, tornate dal 5 dicembre 1932 al 7 giugno 1933, XI, vol. quinto. - Roma : Tipografia del Senato, 1933, XII. 5 dicembre 1932
7 giugno 1933
unica Discussioni Adobe PDF PDF
Atti parlamentari della Camera dei Senatori. Discussioni : legislatura XXVIII - sessione unica 1929-1934, tornate dall'11 dicembre 1933 al 16 gennaio 1934, XII, vol. sesto. - Roma : Tipografia del Senato, 1934, XII. 11 dicembre 1933
16 gennaio 1934
unica Indice delle principali materie contenute nel sesto volume - Discussioni - Indice generale dei sei volumi della sessione unica Adobe PDF PDF

Nota: la data del decreto di scioglimento del Senato che pone fine alla legislatura potrebbe non coincidere con la data dell’ultima seduta effettiva del Senato indicata negli estremi cronologici dei volumi. Gli estremi cronologici indicano la data della prima e dell'ultima seduta contenute in ciascun volume.



Informazioni aggiuntive