Presidenza del conte Coller Presidente
[...] Comunicazione in ordine alla convocazione del Senato. Allocuzione del Presidente
Il Presidente. Debbo ora far conoscere al Senato la lettera dal Ministero ricevuta, in seguito alla quale io feci l'invito a tutti i signori senatori della loro convocazione. Questa, dopo avermi dato conto della nomina del senatore marchese Alfieri a vice-presidente, contiene un articolo di cui debbo dar conoscenza al Senato. Eccolo:
"Mi reco a doveroso pregio di pregarla a voler indirizzare a tutti i senatori del regno l'invito perché vogliano intervenire alla convocazione del Senato che avrà luogo il dì 16 corrente, accompagnato siffatto invito colle più calde istanze, affinché la tornata di quest'illustre Consesso sia degna dell'eminenza del suo grado, della nazione e delle gravissime quistioni che dovranno trattarsi."
A personaggi cotanto chiari per titoli acquistati nella trattazione degli affari civili, militari e politici, e che diedero prove universalmente applaudite di assennatezza, sarebbe temerario l'aggiungere nuove parole a quelle del Ministero. Il vostro zelo, o signori, non verrà meno certamente nelle difficili contingenze della patria e delle gravissime quistioni che avremo a ventilare; onde ricorderò l'aforismo appreso nelle scuole: Inutile imo temerarium ardentibus addere stimulum.
Accettate, illustri colleghi, l'immensa mia gratitudine per l'indulgenza concessami nel disimpegno dell'onorevole ufficio della Presidenza, nel quale vi mostraste paghi del mio buon volere e benevoli guidatori e sostenitori della mia pochezza; mi è in oggi assai consolante che, chiamato più che prima a compiere i doveri della magistratura di cassazione pel numero crescente degli affari, come lo è l'altro preside in quello d'appello, sarem l'un l'altro surrogati dall'illustre nuovo vicepreside, il quale, libero da altre cure, ricco di vaste cognizioni, e specialmente versato nelle dottrine parlamentarie e nella pratica di altre assemblee legislative, saprà rendere più ordinate e spedite le vostre deliberazioni.
Grazie siano rese adunque all'augusto nostro Principe ed al Ministero risponsabile della giustissima scelta, non che pure quella degnissima de' nuovi senatori, i quali, per le percorse carriere civili e militari, pei molti servigi resi alla patrie e per le opere di carità e beneficenza, erano giustamente indicati alla pubblica estimazione. Essi corrisponderanno, son certo, alla comune aspettativa. Quindi è che, forti anche di maggiori lumi, voi imperterriti opererete il bene della patria e del trono, tutelando le istituzioni largiteci, non che quelle dell'ordine e della tranquillità. (Applausi) (Gazz. Piem.)