Introduzione alla VI Legislatura
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Presidente della Repubblica
Giovanni Leone (dal 24 dicembre 1971 al 15 giugno 1978)
Presidenti del Senato
- Amintore Fanfani (dal 25 maggio 1972 al 26 giugno 1973)
- Giovanni Spagnolli (dal 27 giugno 1973 al 4 luglio 1976)
I Governi
- Andreotti-II (26 giugno 1972 - 5 luglio 1973)
- Rumor-IV (6 luglio 1973 - 13 marzo 1974)
- Rumor-V (14 marzo 1974 - 22 novembre 1974)
- Moro-IV (23 novembre 1974 - 11 febbraio 1976)
- Moro-V (12 febbraio 1976 - 28 luglio 1976)
I principali eventi della Legislatura
Le elezioni politiche del 7 maggio 1972 lasciano pressoché immutato il quadro politico nazionale.
Il 25 maggio del 1972 Amintore Fanfani viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resconto della seduta n. 1 del 25 maggio 1972 »
Il 26 giugno 1972 Andreotti forma un governo di centralità democratica (con Dc, Psdi, Pli e l'appoggio esterno del Pri), mentre il Psi torna all'opposizione. Il 24 luglio si costituisce la federazione sindacale unitaria CGIL-CISL-UIL.
Nel giugno del 1973 si dimette il secondo governo Andreotti.
Il 27 giugno del 1973 Giovanni Spagnolli viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 164 del 27 giugno 1973 »
A luglio Rumor forma un nuovo governo di centro-sinistra, che si dimetterà il 2 marzo del 1974 dopo aver indetto per il 12 maggio un referendum per l'abrogazione della legge Baslini-Fortuna (legge 1° dicembre 1970, n. 898) che aveva introdotto il divorzio. Alla consultazione referendaria parteciparono l'87,7% degli aventi diritto. La proposta viene respinta con il 59,3% di voti contrari. Il 14 marzo dello stesso anno sarà ancora Rumor a formare un governo di coalizione tra Dc, Psi e Psdi, con l'appoggio esterno del Pri.
Il 4 agosto 1974 un attentato al treno "Italicus" provoca 12 morti e 48 feriti. Nell'ottobre si dimette il governo Rumor, il 23 novembre Moro forma un governo di coalizione Dc-Pri.
Il 6 marzo 1975 il Parlamento emana un provvedimento che abbassa l'età minima per il voto a 18 anni (legge 14 aprile 1975, n. 115). Il 22 aprile la Camera approva la riforma del diritto di famiglia (legge 19 maggio 1975, n. 151), che prevede la completa parità tra i coniugi. In seguito ai risultati negativi della Dc nelle elezioni amministrative, Benigno Zaccagnini sostituisce Fanfani.
Nel gennaio 1976 si dimette il governo Moro, il presidente della Repubblica Giovanni Leone affida allo stesso uomo politico l'incarico di formarne un nuovo governo, che vede la luce il 12 febbraio: è un monocolore democristiano che può contare sull'astensione di Psi, Pri, e Pli ma che rimane in carica per poche settimane: il 30 aprile si dimette e il 1° maggio Leone scioglie le Camere.