Presentazione del progetto "Campagna Nazionale contro il randagismo e l'abbandono degli animali"
Autorità, Signore e Signori,
saluto tutti i presenti e i relatori.
Un particolare ringraziamento va alla Senatrice Silvana Amati e al Senatore Antonio Tomassini per la loro encomiabile attività a favore di temi come quello di oggi, che toccano il cuore di tutti gli italiani.
Bello e denso di significati è titolo che avete scelto per la manifestazione odierna e per lanciare la campagna di sensibilizzazione contro il randagismo. "Un amico non si abbandona mai".
E' vero: un amico non si può né si deve abbandonare mai, a maggior ragione se è un amico a quattro zampe, cui sono indispensabili l'affetto, le cure, la protezione degli esseri umani per sopravvivere. Anche perché gli animali, e soprattutto quelli da compagnia, danno così tanto ai loro padroni in termini di presenza e fedeltà incondizionata.
Il livello di progresso, il senso di responsabilità di un Paese si misura anche dalla sua capacità di intrattenere un rapporto armonioso con l'ambiente e di rispettare e proteggere la natura intesa nella sua più ampia accezione: la terra, l'acqua, l'aria, gli alberi, il verde, gli animali selvatici e domestici.
Secondo il sondaggio EURISPES 2011, la maggioranza degli italiani, l'87,2%, prova un sentimento affettuoso, positivo, rispettoso, verso gli animali. Tanto che il 42% dei cittadini tiene in casa un animale domestico.
Da tempo è provato che la vicinanza di un animale giova moltissimo agli esseri umani, grandi e piccoli, a livello fisico e a livello psichico. Non a caso il regalo più richiesto dai bambini ai loro genitori è un cane o un gatto.
Ben conosciuta è, inoltre, l'importanza della "pet therapy" per aiutare i malati, sia nei casi di malattie fisiche o della psiche e disabilità. Da sempre siamo abituati a vedere i cani che accompagnano persone non vedenti, o che svolgono un compito importante presso le Forze dell'Ordine, o ancora nelle unità di soccorso alpino.
L'Italia è all'avanguardia in materia di leggi avanzate, per aiutare e proteggere i nostri amici a quattro zampe.
Siamo il solo Paese in Europa che ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia; un fenomeno ripugnante, che vede coinvolti migliaia di cuccioli tolti anzitempo alle madri con loro gravissimo danno.
Sempre secondo le leggi italiane, abbandonare un animale è reato; nel caso in cui cani e gatti siano abbandonati essi non possono essere soppressi né destinati a sperimentazioni; quando sono vittime di un incidente stradale devono essere soccorsi e curati.
Le amministrazioni comunali hanno l'obbligo di costruire canili sanitari e rifugi, lanciare campagne per l'adozione dei randagi e seguire programmi di prevenzione delle nascite.
Molte sono poi le associazioni animaliste attive per sensibilizzare la popolazione contro abbandoni e maltrattamenti inferti agli animali. Il bilancio sembrerebbe positivo ma resta ancora tanto da fare.
Il randagismo, pur circoscritto ad aree geografiche specifiche, è una piaga che continua ad affliggere il nostro Paese. Anche se è di entità minore nel Nord e centro Italia, persiste nel Sud e nelle isole.
Sono circa 200.000 i cani che vivono nei rifugi, che devono essere strutture sane, igieniche e rispettose delle creature che li abitano, non gli spaventosi "canili lager" resi tristemente celebri dalla cronaca.
Oltre 400.000 cani e circa 2.600.000 gatti randagi, vivono invece in mezzo alla strada.
Lo Stato e le Istituzioni devono continuare a impegnarsi con vigore, rilanciando programmi di interventi utili, efficaci, concreti. E il Governo sta dando prova di avere a cuore il problema. Una specifica Task force si occupa di rispondere alle problematiche causate dal randagismo, di tipo sanitario, amministrativo e a volte di sicurezza pubblica.
Sarà effettuata una vera e propria "mappatura", con dati certi sulla situazione, zona per zona. Non è infatti facile avere stima precise: il punto fondamentale, però, è che non si partirà più dalle stime delle Regioni, ma dagli ingressi nei canili sanitari.
Bisogna poi evitare il fenomeno dell'abbandono dei cani durante le vacanze estive. A tal fine, è stato stabilito un patto fra il Governo e la Federazione Italiana Associazione Diritti Animali e Ambiente per migliorare la convivenza dei cittadini con gli animali domestici, specie nei periodi feriali.
Ogni animale abbandonato aumenta il randagismo, fenomeno in gran parte dovuto a cattivi padroni senza cuore.
Non solo le Istituzioni, però, anche i singoli individui, i proprietari devono impegnarsi perché il rapporto con gli animali sia sempre - e sempre più - improntato al rispetto e alla cura di questi ultimi.
Occorre fare un passo avanti, che comporta una maggiore consapevolezza, una ulteriore responsabilizzazione.
I cani, i gatti, sono esseri viventi che, una volta scelti, hanno diritto ad essere allevati, nutriti, curati.
Il principio fondamentale del "possesso consapevole di animali di affezione" implica infatti la capacità di una relazione armoniosa e pienamente consapevole dei grandi doni, ma anche delle responsabilità e degli obblighi che si hanno quando si possiede un animale da compagnia.
Perché, come diceva Albert Einstein, "La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono vedere dal modo in cui trattano gli animali".
Vi ringrazio.