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Introduzione alla I Legislatura
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Presidente della Repubblica

Luigi Einaudi (dal 12 maggio 1948 al 10 maggio 1955)

Presidente del Senato

Governi

I principali eventi della Legislatura

Alle elezioni politiche del 18 aprile 1948 la Democrazia Cristiana ottiene il 48,5 per cento dei voti, mentre il 35 per cento va al Fronte Popolare, in cui sono rappresentati comunisti e socialisti.

L'8 maggio 1948 Ivanoe Bonomi viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 2 dell'8 maggio 1948 »

L'11 maggio 1948 Luigi Einaudi viene eletto Presidente della Repubblica; il 24 De Gasperi forma un nuovo governo quadripartito (democristiani, socialdemocratici, liberali e repubblicani).
Il 14 luglio dello stesso anno, il leader del PCI, Palmiro Togliatti, viene ferito gravemente dai colpi di pistola di un giovane estremista di destra. La Cgil dichiara immediatamente lo sciopero generale, mentre militanti organizzano manifestazioni in tutte le piazze d'Italia. Nell'ottobre sempre del 1948 avviene la scissione all'interno della CGIL: escono i cattolici, che fondano il nuovo sindacato "Libera CGIL".

Nel febbraio del 1949 viene varata la "legge Fanfani" (legge 28 febbraio 1949, n. 43) sul finanziamento alle case popolari. Il 4 aprile 1949 l'Italia entra nel Patto Atlantico. Il 13 luglio 1949 un decreto del Santo Uffizio dispone la scomunica dei comunisti. Nell'estate del 1949 avviene una nuova scissione nella CGIL: ne escono i sindacalisti di area repubblicana e socialdemocratica, che danno vita alla Federazione italiana dei lavoratori (FIL). Nel dicembre del 1949 a Firenze viene fondato il partito socialista unitario (PSU) di orientamento socialdemocratico.

Nel marzo 1950 nasce la UIL su iniziativa di alcuni socialisti espulsi dalla CGIL e di alcuni repubblicani e viene fondata la Confederazione italiana sindacati nazionali del lavoro (CISNAL); il 1° maggio viene fondata a Roma la CISL di orientamento cattolico.
Nell'agosto 1950 viene istituita la "Cassa del Mezzogiorno" (legge 10 agosto 1950, n. 646), un nuovo ente pubblico che aveva lo scopo di promuovere lo sviluppo economico e civile delle regioni meridionali attraverso il finanziamento statale per le infrastrutture. Il 21 ottobre 1950 viene approvata la cosiddetta "legge stralcio" (legge 21 ottobre 1950, n. 841) riguardante la riforma agraria che fissava norme per l'esproprio ed il frazionamento di una parte delle grandi proprietà terriere di ampie aree geografiche come il delta del Po, la Maremma, la Sila, parte del Molise, della Campania, della Sardegna e delle Puglie, l'intera Sicilia.La riforma Vanoni (dal nome del Ministro delle finanze) viene approvata nel mese di gennaio 1951 (legge 11 gennaio 1951, n. 25): si tenta così di introdurre in Italia un nuovo modello di tassazione, ponendo un freno al fenomeno dell'evasione fiscale, introducendo per la prima volta l'obbligo della dichiarazione annuale dei redditi. Nel marzo 1951 avviene la fusione del PSLI e del PSU nel Partito socialista democratico italiano (PSDI).

Il 28 aprile del 1951 Enrico De Nicola viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 613 del 5 maggio 1951 »

Il 20 giugno del 1952 viene approvata la "legge Scelba" (legge 20 giugno 1952, n. 645) contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione" sul reato di ricostituzione del partito fascista.

Il 26 giugno del 1952 Giuseppe Paratore viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 843 del 1° luglio 1952 »

Il 10 febbraio 1953 viene istituito l'ENI, diretto da Enrico Mattei.

Il 25 marzo del 1953 Meuccio Ruini viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 983 del 25 marzo 1953 »

Il 29 marzo 1953 viene approvata quella che, dalle opposizioni, verrà chiamata la "legge truffa" (legge 31 marzo 1953, n. 148): prevedeva, per l'elezione della Camera dei deputati, l'adozione di un sistema "misto" tra il proporzionale e il maggioritario. Ma nelle elezioni politiche del 7 giugno 1953 la riforma elettorale rimane inoperante, in quanto DC, PSDI, PRI e PLI raggiungono soltanto il 49,85 per cento dei voti e non ottengono quindi il "premio di maggioranza". Notevoli avanzate fanno registrare il PCI, il MSI e il Partito Monarchico.



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