Mercoledì 14 Febbraio 2024 - 158ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:06)
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 969 recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2022-2023, e la risoluzione n. 2 della maggioranza che approva il contenuto delle relazioni, programmatica 2023 (Doc. LXXXVI n. 1) e consuntiva 2022 (Doc. LXXXVII n. 1), sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Il testo, a seguito delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, consta di 19 articoli suddivisi in tre Capi e consente il recepimento di 20 direttive e una decisione e dispone l'adeguamento della normativa nazionale a 9 regolamenti europei. Si prevedono principi e criteri direttivi specifici di delega per 13 direttive, mentre le restanti 7 sono elencate nell'Allegato A senza ulteriori criteri direttivi. La relazione consuntiva è strutturata in quattro parti principali; la relazione programmatica per il 2023 illustra le attività previste dal Governo per l'integrazione europea. (v. comunicato n. 155).
Nella seduta di ieri è iniziato l'esame dell'articolato, che si è concluso oggi. Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti, annunciando un voto favorevole, i sen. Lombardo (Misto-Az), che, evidenziando a una tendenza a non assumere gli obblighi normativi vincolanti, si è concentrato sull'importanza di chiudere le procedure di contenzioso e di infrazione europee secondo un criterio logico anziché politico; De Poli (Cd'I), che ha enfatizzato i progressi nelle relazioni bilaterali tra l'Italia e le istituzioni europee, apprezzando i risultati ottenuti dal Governo Meloni, come il memorandum d'intesa con la Tunisia e il pagamento della quarta rata del PNNR; Raffaella Paita (IV), che, invitando a una discussione libera da pregiudizi ideologici, ha espresso sostegno alla crescita economica come mezzo per affrontare questioni sociali e giuridiche, sottolineando l'importanza del garantismo nella costruzione di una società equa; Zanettin (FI-BP), che si è focalizzato sul divieto di pubblicazione integrale delle ordinanze di custodia cautelare, sostenendo che sia una misura di buonsenso per proteggere l'immagine delle persone coinvolte, oltre a promuovere la valutazione critica delle informazioni da parte dei professionisti del settore; Elena Murelli (LSP), che ha richiamato l'attenzione verso la cybersicurezza e discusso del salario minimo, sul quale non esiste alcuna infrazione, e della legislazione sui balneari, rispetto alla quale esiste un tavolo nazionale e una contrattazione in corso con l'Europa; Scurria (FdI), che ha invitato l'opposizione al senso di realtà, ribadendo che il recepimento della direttiva europea non configura un obbligo di introdurre un salario minimo legale e sottolineando i successi diplomatici del Governo Meloni. Hanno dichiarato voto contrario i sen. Magni (Misto-AVS), che ha criticato l'inerzia nell'applicazione delle direttive, ribadendo l'importanza di affrontare temi cruciali come la protezione dei lavoratori dall'amianto, le emissioni di gas serra e la parità di genere sul luogo di lavoro; Tatjana Rojc (PD), che ha accusato il Governo di utilizzare la legge per difendere norme di parte e criticato l'atteggiamento della maggioranza nei confronti di disposizioni volte a tutelare i cittadini e le pubbliche amministrazioni, sottolineando l'importanza di rafforzare la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali. Il sen. Lorefice (M5S) ha annunciato l'astensione, stigmatizzando il ritardo nel trattare le leggi di delegazione europea e criticando aspramente le disposizioni riguardanti l'immigrazione che, lungi dall'aver risolto i problemi, hanno aumentato gli oneri per l'Italia senza fornire soluzioni efficaci.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 995 recante ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, fatto a Roma il 6 novembre 2023, nonché norme di coordinamento con l'ordinamento interno, approvato dalla Camera dei deputati.
Il Presidente della 1a Commissione, sen. Balboni, ha riferito che le Commissioni riunite non hanno dato mandato al relatore a riferire in Assemblea; pertanto, il provvedimento verrà discusso nel testo approvato dalla Camera. Gli articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Protocollo. L'articolo 3 contiene norme di coordinamento per la corretta attuazione del Protocollo, incluso l'individuare le autorità competenti per l'esecuzione nelle strutture di Roma e stabilire unità di coordinamento in Albania. Gli articoli da 4 a 6 trattano dell'applicabilità della giurisdizione e della legge italiana, delle disposizioni organizzative per le strutture in territorio albanese e delle questioni finanziarie. L'articolo 7 riguarda l'entrata in vigore della legge di ratifica.
Respinte le questioni pregiudiziali QP1 e QP2, illustrate rispettivamente dai sen De Cristofaro (Misto-AVS) e Delrio (PD), sulle quali sono intervenute (a favore) le sen. Maiorino (M5S) e Valente (PD), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Della Porta, De Priamo, Barcaiuolo (FdI), Scalfarotto, Dafne Musolino (IV), Cataldi, Dolores Bevilacqua (M5S), Tatjana Rojc, Verducci (PD), Magni (Misto-AVS) e Paganella (LSP). FdI ha sostenuto che il Protocollo è parte di una visione complessiva e di un nuovo posizionamento internazionale dell'Italia: è necessario contrastare l'immigrazione illegale, enfatizzando l'importanza della cooperazione internazionale equa e della difesa del diritto a non emigrare per i popoli colpiti dalla povertà e dai conflitti; IV ha criticato un approccio che manca di chiarezza e soluzioni a lungo termine, evidenziando le complicazioni giuridiche e pratiche derivanti dalla creazione di centri di accoglienza in territorio albanese; M5S ha accusato il Governo di non aver affrontato le cause alla radice del problema migratorio, evidenziando un'azione limitata agli effetti, contestando l'ipocrisia del Governo nel promuovere lo sviluppo africano quando non riesce a risolvere i problemi interni; il PD ha criticato la decisione di agire unilateralmente anziché cercare una strategia comune europea, definendo il trattato un insulto alla civiltà e un pericolo giuridico e umanitario, sottolineando la violazione dei diritti umani e il mancato rispetto del diritto di asilo; AVS ha sottolineato l'inadeguatezza delle proposte attuali e ribadito la necessità di un approccio diverso, più umano e costruttivo, che consideri le cause profonde dell'immigrazione, come le politiche occidentali nei Paesi d'origine. LSP ha condannato l'approccio ideologico dell'accoglienza indiscriminata, che ha portato a pericoli sociali e insicurezza, criticando la mancanza di coerenza politica del M5S, che aveva precedentemente appoggiato le politiche di Salvini in materia migratoria. In replica, il Sottosegretario al Ministero dell'interno Wanda Ferro ha rilevato un confronto democratico e la volontà di ascolto, criticando l'uso di un linguaggio eccessivamente duro e strumentale da parte dell'opposizione e ribadendo l'impegno del Governo per la dignità umana e l'integrazione.
Sono stati accolti gli ordini del giorno G3.102 (testo 2), a prima firma della sen. Aurora Floridia (Misto-AVS), G3.103 (testo 2) a prima firma del sen. Bazoli (PD) e G4.100 (testo 2) a prima firma del sen Magni (Misto-AVS). Le dichiarazioni di voto avranno luogo domattina.
(La seduta è terminata alle ore 20:07 )