A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Osservatorio internazionale. Le organizzazioni internazionali governative. Il Gruppo degli Otto (G8)
Il Gruppo degli Otto (G8) è un forum dei capi di Stato e di governo dei paesi più industrializzati del mondo che si riunisce annualmente per discutere e concordare strategie e soluzioni comuni rispetto alle emergenze e alle questioni economiche, politiche, ambientali e di sicurezza del pianeta. Membri del G8 sono attualmente il Canada, la Francia, la Germania, il Giappone, l'Italia, il Regno Unito, la Russia e gli Stati Uniti.
L'idea di riunire in summit informali i governi delle maggiori potenze economiche del mondo nasce nel 1975 in occasione della crisi petrolifera e della riforma del sistema monetario internazionale. Promotore dell'iniziativa è il presidente francese Valéry Giscard d'Estaing che ospita nel castello di Rambouillet il primo vertice del Gruppo dei Sei (G6). Entrano in seguito a far parte del forum: il Canada nel 1977 (G7) e la Russia nel 1998 (G8). Dal 1981 il presidente della Commissione europea partecipa ai vertici del G8 con tutti i privilegi e gli obblighi derivanti dallo status di membro ad eccezione del diritto di presiedere, ospitare e di organizzare i summit in ragione della sua particolare natura di organizzazione sovranazionale.
Dal 1975 il G8 si riunisce regolarmente ogni anno: gli ultimi vertici in ordine i tempo sono stati il G8 de L'Aquila in Italia (2009) e il G8 di Muskoka in Canada (2010). Il prossimo vertice sarà ospitato dalla Francia e avrà luogo nella primavera del 2011, probabilmente nella città di Nizza.
Il G8 è uno degli appuntamenti centrali dell'agenda diplomatica internazionale. Esso non rientra nel novero delle organizzazioni internazionali governative classiche in quanto non si fonda su di un trattato, manca di personalità giuridica e di una struttura articolata in organi permanenti, e le sue decisioni - politicamente rilevanti - non hanno valore giuridico. E' piuttosto un'organizzazione atipica dal carattere élitario e ristretto e dal modus operandi informale e flessibile, requisiti tali da inquadralo come uno degli strumenti più efficaci di governance mondiale.
In assenza di norme statutarie, ma conformemente ad una prassi consolidata, l'organizzazione dei lavori è interamente affidata allo Stato che assume la presidenza del Gruppo degli Otto. Essa cambia ogni anno, spettando a rotazione a tutti gli Stati membri secondo il seguente ordine: Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Germania, Giappone, Italia e Canada. La presidenza di turno ospita il vertice e ne detta l'agenda. Ad essa spetta l'organizzazione, il coordinamento e la promozione dell'intero processo negoziale che si svolge attraverso una serie di incontri preparatori (calendario) a livello ministeriale. Le riunioni principali sono quelle dei ministri degli esteri sulle questioni di natura politica, e dei ministri economici per le materie economico-finanziarie. Quest'ultimo collegio si riunisce a livello di G7 (la Federazione russa è esclusa dagli incontri sulle questioni economico-finanziarie) e prevede la partecipazione ai suoi lavori dei governatori delle banche centrali, del presidente della Banca Centrale Europea e del direttore esecutivo del Fondo Monetario internazionale. A seconda poi dei temi posti all'ordine del giorno, i Capi di Stato e di governo possono disporre la costituzione di ulteriori consigli ministeriali, che si riuniscono secondo la programmazione dei lavori decisa dalla presidenza: tali ad esempio sono le riunioni dei ministri dell'interno per contrastare il terrorismo, dei ministri della giustizia contro il crimine organizzato, e il collegio annuale dei ministri dell'ambiente e dell'energia avente, tra gli altri, l'incarico di rappresentare il G8 nelle conferenze internazionali e di mantenerecostanti contatti con le organizzazioni non governative dalle quali ricevono rapporti, proposte e documentazione. I Capi di Stato e di governo possono infine istituire collegi di esperti per coadiuvare l'attività dei ministri. In genere essi hanno carattere temporaneo: la High Level Digital Opportunity Task Force (c.d. Dot. Force), ad esempio, ha avuto il compito, limitato nel tempo, di individuare gli strumenti capaci di ridurre il c.d. digital divide tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. Un vero e proprio processo di entificazione ha invece subito il Comitato per l'attività finanziaria (Financial Action Task Force - Fatf): creato come collegio ad hoc al fine di formulare raccomandazioni in materia durante il Summit di Parigi nel 1989, esso ha continuato a svolgere la sua attività per trasformarsi attualmente un organismo intergovernativo finanziato dall'OSCE.
Il lavoro dei vari collegi è subordinato all'approvazione dei Capi di Stato e di governo che presiedono gli incontri attraverso la figura dei c.d. sherpa, ovvero personalità appartenenti alle singole amministrazioni nazionali che agiscono nell'interesse esclusivo e sotto la direzione dei leader dei singoli Paesi. Essi hanno il compito di coordinare i lavori, di mediare tra le diverse posizioni e di negoziare compromessi al fine di far emergere, in relazione ai singoli temi trattati, un indirizzo comune. Al termine dei lavori gli sherpa predispongono un testo condiviso (Comunicato o Dichiarazione), approvato e formalmente adottato dai leader del G8 in occasione del Vertice.
La convocazione del summit dei Capi di Stato e di governo rappresenta la fase conclusiva di questo lungo e delicato lavoro di preparazione. Esso si svolge in tre giorni e si articola in sessioni separate del G7 e del G8 per concludersi il terzo giorno con la presentazione dei documenti finali nel corso della conferenza stampa tenuta dal presidente di turno del Gruppo.
L'ascesa delle economie emergenti e la crescente complessità e interdipendenza delle tematiche d'interesse planetario hanno reso il G8 una struttura complessa a geometria variabile. La prassi, avviata negli anni '90, dell'invito ai vertici dei paesi esclusi dal Gruppo in sessioni di lavoro separate si è evoluta verso una progressiva istituzionalizzazione di tali Stati in Gruppi distinti. Con il Processo di Dialogo di Heiligendamm (HDP) approvato nel Vertice del 2007, il G8 apre ufficialmente a nuove forme di cooperazione con le democrazie emergenti e le nuove potenze economiche: così il G8+5 si trasforma in G13 (poi G14 per l'ingresso nel nuovo Gruppo dell'Egitto), gruppo permanente costituito allo scopo di avviare un confronto stabile tra i due gruppi di Stati sui temi relativi allo sviluppo, agli investimenti, all'innovazione e all'energia e formato dai paesi del G8 e da Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa. Analogo discorso per il G20: istituito nel 1999 come foro informale di dialogo sulla stabilità economica mondiale tra i ministri finanziari dei paesi del G8, di quelli ad economia emergente (Australia, Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia) e l'Unione europea, nel 2008 ha svolto a Washington il suo primo summit al massimo livello, trasformandosi da forum finanziario a vertice annuale dei Capi di Stato e di governo dei venti paesi partecipanti. Gli incontri successivi dei Leaders dei 20 (L20), tenuti rispettivamente a Londra nel mese di aprile e a Pittsburgh (Patto di Pittsburgh) nel mese di settembre 2009, ne hanno ufficializzato la costituzione di Gruppo permanente, in aperta concorrenza con il G7, quale principale consiglio economico delle nazioni più sviluppate, rappresentando attualmente il Gruppo dei Venti i due terzi della popolazione del pianeta e i tre quarti del prodotto interno globale.
Il nuovo contesto internazionale ha messo in discussione l'attuale configurazione del G8 e il sistema di governance mondiale esistente. Il modello di riunioni di vertice a format diversificato in cui alla membership (immutata) del G8 si affianca la partnership di Gruppi di paesi diversi limitatamente ad una serie definita di questioni risulta essere oramai inadeguato sotto il profilo della rappresentatività, della legittimità e della capacità di dare risposte inclusive e integrate alle nuove emergenze globali.
Il Servizio affari internazionali del Senato ha pubblicato nel 2008 un'analisi puntuale (dossier n. 93/2008) sulle diverse ipotesi di riforma del G8, evidenziando gli ostacoli e le resistenze politiche ed economiche rispetto ad un rimodellamento dell'attuale sistema di governo mondiale.
La Biblioteca del Senato offre ai suoi lettori una bibliografia selezionata sull'argomento e rimanda al catalogo del Polo bibliotecario parlamentare per ulteriori approfondimenti. Si rinvia ai precedenti numeri di Minervaweb (27, 28 , 29 , 30, 31) per le schede informative sulle Organizzazioni governative e non governative, sull'Organizzazione delle Nazioni Unite, sul Consiglio d'Europa, sull'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e sull'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.