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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 42 (Nuova Serie), dicembre 2017

3. Congresso nazionale MAB: Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale. Roma, BNCR, 23-24 novembre 2017

A due anni dall'ultimo incontro del 2015 (per cui si rinvia all'articolo apparso in MinervaWeb n. 30 n.s. del dicembre 2015) AIB, ANAI e ICOM-Italia, le tre associazioni professionali attive nel settore di musei archivi e biblioteche, si sono incontrate nel III Congresso nazionale MAB dedicato a "Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso", organizzato a Roma nei giorni 23 e 24 novembre 2017 presso la Biblioteca nazionale centrale. L'articolato programma ha visto una efficace alternanza di rappresentanti delle varie categorie, uniti su un argomento che, in modi diversi ma con ampi margini di intersezione, rappresenta una sfida per tutti gli operatori del patrimonio culturale.

Agli indirizzi di saluto di Andrea De Pasquale, Antonella Mulè, Nicola Macrì, Annarita Orsini, Gianni Torrenti, ha fatto seguito una sessione introduttiva che ha visto il keynote speech affidato a Gino Roncaglia sul tema della mediazione formativa e informativa. Nel contesto digitale, che spesso è stato presentato nella (fuorviante) ottica della disintermediazione, il ruolo della mediazione si è semmai rafforzato: nel cambio di paradigma in atto, lo scambio informativo è presupposto da qualsiasi lavoro di formazione ed è ormai assodato che il mediatore, per quanto possa cercare di rimanere neutrale, è una componente attiva dei processi comunicativi. Il digitale - ha concluso Roncaglia - ha dunque ampliato l'offerta di servizi in cui la mediazione informativa può esplicarsi, intensificandone interattività, multimedialità, ipertestualità. Ha poi presentato alcuni casi che sfruttano pienamente le nuove forme di comunicazione: il digital lending, l'uso del telefono o del tablet come 'second screen' che soccorre per la ricerca di informazioni mentre si sta svolgendo un'altra attività, l'intelligenza artificiale che si sta sviluppando al punto da consentire un'interazione uomo/macchina basata anche su scambi informativi e con possibili applicazioni didattiche e nella vita quotidiana.

Si sono poi succeduti sul banco dei relatori, in sessione plenaria, tre rappresentanti, rispettivamente, del mondo delle biblioteche, degli archivi e dei musei. Claudio Leombroni ha riflettuto sugli aspetti di trasversalità delle professioni della cultura e sugli sviluppi delle politiche culturali, sottolineando l'importanza dei temi della partecipazione e del radicamento nelle realtà territoriali anche in un'ottica di sostenibilità economica e di riconoscibilità sociale; Giovanni Michetti, ha sottolineato l'interazione tra modelli e strategie di comunicazione, presentando conservazione e accesso come facce della stessa medaglia e sottolineando l'enorme impatto che i modelli descrittivi hanno sull'interpretazione degli oggetti descritti, con un appello finale a far precedere l'adozione di nuove tecnologie da domande esistenziali, in un dialogo costante con campi diversi dal nostro per eliminare la duplicazione degli sforzi teoretici e promuovere conoscenze più aperte; infine Daniele Jalla ha invitato tutti a ripartire dai comuni valori (i quali o sono immateriali o non sono) per gestire un 'patrimonio culturale' che spesso soggiace a logiche di frammentazione che lo danneggiano.

Le successive sessioni parallele hanno consentito alle varie comunità professionali di confrontarsi sia al proprio interno - nelle assemblee che hanno caratterizzato la mattina del secondo giorno - sia in modo trasversale, grazie ai workshop sulle Strategie per l'accesso a lungo termine e per l'usabilità e il riuso del primo pomeriggio, e infine nella tavola rotonda conclusiva, coordinata da Pierluigi Feliciati, con viva partecipazione di tutte le categorie interessate e alcuni utili spunti per prepararsi al lavoro futuro.

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