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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 38 (Nuova Serie), aprile 2017

Una "nuova" cinquecentina ritrovata

La Biblioteca del Senato ha recentemente rintracciato sul mercato antiquario una cinquecentina giuridica di particolare importanza, consideratane la rarità e le particolari vicende editoriali e storiografiche. La scoperta permette di completare un acquisto compiuto nel 2015, quando le raccolte della Biblioteca furono arricchite dalla seconda parte di un'edizione milanese della lettura di Matteo d'Afflitto alle Constitutiones Regni Siciliae (o Liber Augustalis), e dal relativo repertorio.

Il registro dei fascicoli, stampato in fine al volume di quel repertorio, ci aveva permesso di dedurre allora l'esistenza anche di un indice della lettura del primo libro, e dunque di ipotizzare che l'edizione, la seconda (la princeps era stata stampata a Trino nel 1517 da Giovanni Giolito de Ferrari e Gerardo Zeglio), includesse l'intera opera esegetica del Liber Augustalis, composta da Matteo d'Afflitto fra il 1510 e il 1513. Oggi le nostre deduzioni sono confermate da questo nuovo acquisto: la lettura al primo libro ed il suo relativo volume di indice, che si devono, anch'essi, all'impresa dei fratelli da Legnano, che la finanziarono tra il 1523 ed il 1524. Si è quindi potuta ricostituire l'unità bibliografica dell'edizione, che è dunque attualmente interamente conservata tra le raccolte speciali della Biblioteca del Senato. Si tratta di quattro unità bibliografiche di grande formato, in due volumi con legatura originale in piena pergamena floscia.

L'acquisizione è particolarmente rilevante poiché dell'edizione non risultano altri esemplari sopravvissuti, e della sua esistenza si aveva notizia solo grazie alle informazioni, parziali, fornite su di essa dalla storiografia settecentesca. In particolare ne fa cenno Pietro Giannone, nel ventisettesimo libro della Istoria civile del Regno di Napoli, e ne riferisce più dettagliatamente il bibliotecario domenicano Eustachio d'Afflitto nel primo volume delle Memorie degli scrittori del Regno di Napoli. Quest'ultimo, nella voce biografica dedicata al suo illustre antenato Matteo, attribuì la stampa dell'intera opera ad Agostino da Vimercate: l'editio princeps, egli scrisse, "fu seguita dalla seconda non molto dopo, fatta Mediolani ap. Augustin. de Vicomercato 1523. in fol. anche in vita dell'autore". Ma, alla luce delle sottoscrizioni dei due esemplari rinvenuti, sembra che i fratelli editori da Legnano avessero affidato a Giovanni Angelo Scinzenzeler, cui da sempre si erano rivolti per le grandi opere di diritto in formato in-folio, la stampa della Lettura. Solo nel 1524 gli avrebbero affiancato Agostino da Vimercate, per il secondo volume del repertorio, forse per concludere più rapidamente l'impresa in un momento in cui Milano e il suo territorio erano colpiti da una nuova guerra tra Francesco I e Carlo V. L'ipotesi sembra più probabile che non quella di una edizione condivisa tra i due stampatori, cui potrebbe fare pensare l'indicazione di Eustachio d'Afflitto (qualora fosse corretta), in considerazione della tipologia della produzione editoriale del tipografo di Vimercate, dedicata per lo più al genere letterario (dai classici latini agli autori contemporanei), in un solo volume, di formato e numero di pagine inferiore rispetto alle grandi opere giuridiche in più volumi in-folio.

La Biblioteca del Senato ha segnalato l'acquisizione e fornito la descrizione della cinquecentina all'Istituto Centrale e per il Catalogo Unico (ICCU), che cura il Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo (EDIT16). Una descrizione della Lettura e del repertorio è compresa anche nell'OPAC della Biblioteca del Senato.

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