A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
La grande esposizione di Londra
È di imminente pubblicazione il terzo volume della serie "I giornali di Minerva", avviata nel 2011 con Fogli, giornali e periodici del Risorgimento italiano e proseguita nel 2013 con Matite appuntite. Giornali satirici per disegnare l'Italia. Diamo notizia di questo nuovo libro, dedicato alla testata ottocentesca "La grande esposizione di Londra", nata per celebrare la prima esposizione universale (Londra, 1851); e lo facciamo, a 170 anni di distanza, con le parole di Renata Giannella, già responsabile dell'Emeroteca del Polo bibliotecario parlamentare e oggi curatrice della pubblicazione, che ringraziamo per il contributo.
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Tra le caratteristiche peculiari della Biblioteca del Senato rientra a pieno titolo quella di possedere una ricca Emeroteca che affonda le sue radici fin dalla costituzione della biblioteca stessa nel 1848. I parlamentari hanno da sempre considerato il giornale come strumento di informazione sui fatti e sulle opinioni. Si è creato così nel tempo un giacimento culturale che si è poi ulteriormente arricchito attraverso acquisti mirati fatti sul mercato dell'antiquariato.
Proprio per valorizzare questo ingente materiale di documentazione nel 2011 si decise di avviare una collana, "I giornali di Minerva", di cui in questi giorni si pubblica il terzo volume dal titolo Expo Londra 1851. Il racconto in un giornale dell'epoca. Si tratta di quella che è ufficialmente riconosciuta come la prima esposizione internazionale dell'era moderna e che presenta caratteristiche innovative per i tempi: la particolarità della sede, il Crystal Palace e la sua edificazione; la mostra di una produzione industriale all'avanguardia; l'importanza della nazione organizzatrice - l'Inghilterra della regina Vittoria.
Un avvenimento che già i contemporanei accolsero come epocale e degno della più ampia diffusione. Così nasce il giornale in questione e non a caso nasce nel Regno di Sardegna per espresso e diretto volere di Cavour. Sappiamo che per Cavour l'Inghilterra era un costante punto di riferimento, ma in questo caso si presentava un'opportunità per far conoscere il piccolo regno del Piemonte e per accedere così ad un palcoscenico internazionale. In fondo è lo stesso meccanismo che Cavour utilizzerà in seguito per la guerra di Crimea.
Ma il giornale è interessante anche per la quantità di belle illustrazioni (ancora non esisteva la fotografia) e per gli articoli che, se spesso erano tradotti dal francese perché estratti appunto da giornali d'oltralpe, si caratterizzano per l'approfondimento economico, storico o semplicemente estetico: dei piccoli trattati.
Per ultimo, il giornale è interessante anche per la storia stessa del giornalismo: la qualità scarsa della stampa, le prime forme di pubblicità, la varietà degli articoli in modo da soddisfare curiosità più tipicamente femminili, sono embrioni di un'evoluzione successiva che porterà l'informazione giornalistica progressivamente al nostro tempo.
Della pubblicazione del volume sarà data notizia sull'apposita pagina web del sito del Senato della Repubblica.