A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Il libro digitale e i convegni d'autunno
Che gli sviluppi dell'editoria digitale siano stati tra i temi chiave dell'anno appena trascorso per tutte le professionalità che ruotano attorno al libro, è reso evidente anche ai non addetti ai lavori dal profluvio di articoli su ebook e dintorni che ha interessato la stampa quotidiana e periodica, i blog e il web in generale.
Non poteva quindi mancare, nel panorama autunnale solitamente ricco di convegni e incontri, una specifica attenzione al libro elettronico, che ha dato risonanza alle varie voci che si levano su versanti tendenzialmente contrapposti: da un lato le istanze del mondo editoriale, orientate a forme di regolazione che tengano conto della giusta protezione dei diritti di autori e operatori della filiera del libro, spesso in un'ottica di incentivi anche istituzionali all'impresa privata; dall'altro, le richieste di utenti e mediatori dell'informazione digitale. Questi ultimi veicolano il punto di vista della democraticità dell'accesso ai contenuti informativi e qualche complementare timore: che, ad esempio, pratiche di digitalizzazione incontrollate finiscano per riproporre nuove forme di discriminazione, non tanto in termini di digital divide (fra lettori "tradizionali" o conquistati dalle nuove tecnologie) quanto di titolarità delle pubblicazioni acquisite in formato elettronico.
A questo proposito appare significativo che l'annuale convegno dell'Associazione italiana biblioteche, dedicato nell'ultima edizione a "Il futuro in biblioteca, la biblioteca in futuro" (Roma, Complesso di San Michele a Ripa Grande, 17-18 novembre 2011), abbia interpretato il "futuro" attraverso la lente dei diritti d'autore, dalle questioni dell'intermediazione informativa - declinata nelle nuove forme di prestito digitale (digital lending) - alle prospettive di modelli editoriali sostenibili che superino la logica della protezione, magari imposta a livello tecnologico attraverso misure di DRM (digital rights management).
Più specificamente dedicato alle politiche editoriali, a livello sia economico che culturale, il convegno italo-francese "Il libro digitale, tra mercato e regolamentazione. Quali politiche pubbliche, per quali regole?", organizzato il 27 ottobre 2011 dall'Ambasciata di Francia in Italia e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso la sede dell'Ambasciata di Francia a Roma a Palazzo Farnese. Esponenti del mondo dell'editoria e - in misura minore - delle biblioteche, politici italiani e francesi, hanno sostenuto il ruolo delle politiche pubbliche e in generale di una migliore regolazione nel settore del libro, anche con riferimento alla recente normativa italiana sul prezzo dei libri che nell'occasione è stata illustrata dal deputato proponente, on. Franco Ricardo Levi (su cui si rinvia all'articolo nel numero precedente di "Minerva Web"), contro i falsi miti della totale gratuità dell'accesso ai testi, possibile responsabile - a lungo andare - di una crisi della produzione editoriale stessa.
Tra le diverse posizioni evidenziate, tra impresa commerciale e impresa culturale, e sempre in tema di sostenibilità dei modelli alternativi, si apre infine la strada "aurea" (la cosiddetta gold road) delle riviste scientifiche ad accesso aperto, ancora relativamente poco sviluppate in Italia ma già portatrici di un bagaglio di esperienze che è stato oggetto di uno degli appuntamenti romani della terza settimana internazionale dedicata all'Open Access, "La gold road italiana: una strada senza uscita?". L'incontro, ospitato nella sede del consorzio interuniversitario CILEA il 24 ottobre scorso, ha messo in luce anche aspetti pratici e redazionali, legati alla diffusione del software open source "Open Journal Systems" o alle modalità del peer-reviewing.