A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
La digitalizzazione degli statuti delle antiche corporazioni del Mezzogiorno: il progetto Alfarana
Un nuovo link è stato inserito nella pagina dedicata alle risorse esterne per la ricerca su edizioni antiche e fondi speciali, una specifica sezione del sito internet della biblioteca in cui vengono costantemente immesse e segnalate risorse utili per la ricerca sui libri antichi. Si tratta di risorse prevalentemente di fonte pubblica, tutte consultabili liberamente e gratuitamente, che garantiscono un'informazione selezionata e qualificata.
La sezione, dunque, si arricchisce oggi del collegamento a un'ulteriore fonte di informazione online: il portale Alfarana del "Progetto Alfarana. Arti, mestieri e relazioni politico-commerciali nel Mezzogiorno dal Medioevo all'Età contemporanea. Materiali e contenuti per un percorso virtuale", di durata biennale, finanziato dall'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".
Il gruppo di ricerca, formato da storici del diritto, storici economici e storici delle relazioni internazionali, ha curato il censimento e la digitalizzazione degli statuti delle antiche corporazioni del Mezzogiorno, con un'attenzione particolare alla Puglia.
L'obiettivo principale è stato consentire agli studiosi del Mezzogiorno di accedere, liberamente e da remoto, a documenti di particolare valore storico, giuridico ed economico, attraverso un percorso digitale in grado di valorizzare le risorse del territorio.
La banca dati del Progetto Alfarana offre una modalità di consultazione stimolante, permettendo di sfogliare le opere digitalizzate anche attraverso mappe interattive. Queste, consentono di individuare la 'geografia' che l'esercizio delle professioni e delle attività artigiane aveva anticamente all'interno delle città. È interessante notare come il fenomeno delle corporazioni, ragguardevole a Napoli e in Campania, sfumi via via che dal centro del Regno ci si sposta verso la periferia: il caso della Puglia appare emblematico e la mappa virtuale dedicata alle città del Mezzogiorno mostra plasticamente questo fenomeno.
Il database predisposto dal gruppo di lavoro del Progetto Alfarana è uno strumento molto utile per integrare e ampliare le ricerche sugli statuti delle corporazioni sull'intero territorio nazionale. Occorre considerare, infatti, che il fenomeno statutario corporativo nell'Italia meridionale nacque più tardi e restò diverso rispetto a quello dell'Italia centro settentrionale. Nord e Sud non condivisero, infatti, la stessa storia giuridica, istituzionale ed economica. Nel meridione d'Italia si affermarono ordinamenti monarchici e l'economia fu fondata quasi esclusivamente sull'agricoltura. Nel Centro-Nord, invece, l'esperienza dei Comuni fece sì che le associazioni di mestieri prendessero a modello le compilazioni statutarie comunali al fine di creare un proprio ordinamento giuridico e regolare l'organizzazione interna della corporazione e i suoi rapporti con il Comune.
Ecco perché gli statuti corporativi dell'Italia meridionale sono numericamente meno rilevanti rispetto a quelli dell'Italia settentrionale. Questa differente consistenza si rispecchia anche nelle raccolte della Biblioteca del Senato, che pure conserva importanti esemplari di statuti di corporazioni del sud Italia, tra i quali: lo Statuto dei Farmacisti di Napoli, quello dei Pescatori di corallo di Torre del Greco e i capitoli a stampa dell'Unione dei Musici di Santa Cecilia di Palermo.
Grazie al Progetto Alfarana, la comunità scientifica e gli studiosi della storia del Mezzogiorno hanno ora nuove possibilità di ricerca e consultazione di fonti normative essenziali per conoscere la storia di quelle associazioni che, sorte in principio spontaneamente e in forma di confraternita laica sotto la protezione del vescovo, sono divenute col tempo vere e proprie corporazioni professionali.
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Dal sito della biblioteca: |
In "MinervaWeb" leggi anche: - Aggiornamento delle risorse esterne per le edizioni antiche e i fondi speciali, 2020, n. 58 (n.s.) |