A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Giornata della documentazione di fonte pubblica. Sala degli Atti parlamentari, 4 dicembre 2017
Nel 1995, in seno all'Associazione italiana biblioteche, nasceva il progetto DFP - Documentazione di fonte pubblica, con l'intento di promuovere l'informazione di fonte istituzionale, di favorirne la più ampia conoscenza, di mantenere vigile la riflessione critica sulla disponibilità gratuita in rete di fonti informative di qualità.
All'iniziativa di un primo gruppo di studio sulle pubblicazioni ufficiali si aggiungeva, nel 1997, la realizzazione del Repertorio DFP: una banca dati di risorse informative ad accesso aperto, prodotte e conservate in istituzioni pubbliche italiane e selezionate da un gruppo di bibliotecari di varia estrazione (università, enti locali, pubbliche amministrazioni…), che le rendono facilmente ricercabili online attraverso le pagine http://dfp.aib.it/ . Si tratta di uno strumento utile per i professionisti dell'informazione, che nel proprio lavoro quotidiano individuano, usano e segnalano le fonti più appropriate per rispondere ai bisogni conoscitivi degli utenti, ma anche di un riferimento importante per ogni cittadino che voglia direttamente svolgere ricerche, acquisire documenti, accrescere la propria consapevolezza civica attraverso la conoscenza della produzione documentaria e normativa delle istituzioni.
Vent'anni dopo la nascita del Repertorio, un convegno ne ha festeggiato l'anniversario, analogamente a quanto era già avvenuto in occasione del decennale DFP, con l'iniziativa L'informazione pubblica dalla produzione alla disponibilità, che aveva prodotto nel 2007 il documento Stato e necessità della documentazione di fonte pubblica in rete.
Il 4 dicembre 2017 il Polo bibliotecario parlamentare ha ospitato, nella sala Atti parlamentari della Biblioteca del Senato, la Giornata della documentazione di fonte pubblica: vent'anni di evoluzione dell'informazione nel settore pubblico, articolata in due sessioni. La mattina è stata dedicata a contributi relativi a "Gestione, conservazione e valorizzazione dell'informazione del settore pubblico", mentre nel pomeriggio sono stati proposti interventi più brevi a partire da esperienze concrete sul tema "Educare all'informazione del settore pubblico: Information literacy education, reference e DFP". Al fitto programma hanno contribuito, oltre a esponenti della Redazione DFP, rappresentanti di biblioteche ed enti pubblici (l'Agenzia italiana per il digitale, la Banca d'Italia, l'Istituto superiore di Sanità, il Formez per la pubblica amministrazione, le biblioteche del Consiglio regionale della Lombardia e dell'Albo nazionale segretari comunali e provinciali, oltre alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze), a significare larga comunanza d'intenti pur nella trasversalità e vastità delle esperienze presentate.
In entrambe le sessioni hanno avuto spazio momenti di condivisione e riflessione sulle iniziative del Polo bibliotecario parlamentare, con la relazione di Fernando Venturini (Biblioteca della Camera dei deputati), L'editoria pubblica in rete tra autonomia e controllo: habent sua fata libelli?, e un contributo a due voci (Senato e Camera) sui progetti congiunti delle biblioteche parlamentari per la diffusione della grande mole di informazioni prodotte dalle Camere e l'istruzione anche pratica all'utilizzo delle banche dati che le contengono, ma anche per la promozione di una più generale conoscenza delle risorse informative autorevoli liberamente disponibili in rete, attraverso percorsi di information literacy con particolare riferimento agli ambiti disciplinari d'interesse per le due biblioteche parlamentari. Il testo del contributo relativo al corso Il Parlamento in biblioteca, redatta da Lucia Panciera (Biblioteca della Camera dei deputati), è ospitato in questo numero di MinervaWeb.
La giornata si è conclusa approvando un Manifesto della DFP, intitolato L'informazione del settore pubblico per le biblioteche e la società, che significativamente paragona la DFP alla democrazia: «è un sistema per ottenere informazioni affidabili e non banali senz'altro imperfetto, ma che ad oggi risulta migliore degli altri sistemi possibili».