A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Silenzio, passi sul parquet e musica dalla strada
Navigando sul web ci siamo imbattuti nel blog, o tentativo di blog, come lo chiama l'autrice, della romana Benedetta Michelangeli, che dedica un post alla nostra Biblioteca, idealmente ricostruendo una giornata nelle nostre sale.
Con una scrittura corretta e piacevole il testo pone l'accento su pregi e piccoli fastidi della nostra Biblioteca.
È un pregio il silenzio, nel quale echeggiano i passi del pubblico. E, in un paesaggio di biblioteche cittadine forse non esaltante sotto tale profilo, risulta un pregio anche l'igiene dei bagni.
È una routine faticosa i primi giorni quella che impone di liberare l'armadietto, restituire la chiave e ritirare il documento se si esce dal palazzo anche solo per pochi minuti, ma "poi ci si abitua". E sembra quasi una stranezza il vincolo posto sulla decenza dell'abbigliamento, che costringe talvolta a ripiegare su biblioteche più tolleranti. Alla simpatica blogger, che annota senza esprimere una vera lamentela, rispondiamo che è nella natura particolare della nostra Biblioteca, aperta al pubblico ma pur sempre istituzionale, la motivazione di certe procedure volte a preservare sicurezza e decoro del Palazzo.
Poi c'è la musica degli artisti di strada, "che le prime due giornate è piacevole, alla terza diventa una cosa fastidiosissima". Disagio che è talvolta anche il nostro: la Biblioteca non poteva far più che segnalare il problema alle autorità comunali: rimaniamo in attesa, e intanto anche noi ci sorbiamo la nostra dose di Stairway to heaven.
Frequentatrice soprattutto delle sale dell'Emeroteca, Benedetta racconta l'accorta diplomazia con cui si impara ad agire per accaparrarsi questo o quel quotidiano prima che lo stropicci un concorrente e, se l'altro ci ha preceduti, gli si sta addosso "come avvoltoi".
A metà pomeriggio "il cervello inizia a dare segni di cedimento" e quando si esce, a fine giornata, salutati dalle terga dell'elefantino della Minerva, si fugge via veloci, soprattutto se è stato un giorno di "studio intenso".
Non solo divertenti note di colore, ma anche informazioni di servizio nell'articolo, indirizzate a chi è intimorito dal nome dell'Istituzione: la Biblioteca è aperta a tutti dai 16 anni in su previa esibizione del documento d'identità e rilascio di tessera di accesso; circa l'ingresso con libri propri, "chiedete autorizzazione e vi sarà data, o almeno provateci", incoraggia Benedetta. Qui ci corre l'obbligo di rinviare alla Guida predisposta per gli utenti esterni ed alle Faq sul nostro sito, chiarendo, nel caso specifico che il Regolamento di organizzazione per l'ammissione del pubblico vieta l'ingresso in Biblioteca con volumi personali. In presenza di particolari esigenze, previa richiesta scritta alla Direzione della Biblioteca, si può ottenere - entro le successive 24 ore - un'autorizzazione temporanea per introdurre un massimo di due volumi che vengano considerati in linea con le specializzazioni della Biblioteca.
Appassionata delle biblioteche oltre che per i servizi offerti anche per la bellezza e la confortevolezza degli spazi, la studiosa conclude le sue osservazioni con una carrellata delle altre biblioteche romane frequentate, a partire da quella dell'Orologio, definita "la più bella al mondo". E, a conferma della preferenza per le biblioteche come luoghi ideali per lo studio, la confessione: "Quella cosa di sdraiarsi nei parchi e studiare ancora non mi viene molto naturale".