Giovedì 19 Dicembre 2019 - 178ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:34)
Con 160 voti favorevoli e 121 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente il ddl n. 1633, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti, già approvato dalla Camera dei deputati.
Nella seduta di ieri la relatrice, sen. Granato (M5S), ha illustrato il provvedimento (cfr. comunicato n. 177) soffermandosi in particolare sull'articolo 1 che prevede l'indizione, entro il 2019, di una procedura straordinaria, per titoli ed esami, per il reclutamento di 24.000 docenti nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, riservata a docenti precari con specifici requisiti di esperienza nelle scuole statali, oltre che di formazione. Il decreto-legge disciplina la procedura straordinaria, che sarà bandita a livello nazionale ma organizzata su base regionale. La procedura straordinaria e riservata è finalizzata anche al conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, che non dà però diritto all'assunzione nello Stato. L'articolo 2, al comma 5 e al comma 5-bis, interviene per la stabilizzazione, come collaboratori scolastici, di 11.263 dipendenti delle imprese attualmente impegnate nei servizi di pulizia nelle scuole i quali abbiano 10 anni di servizio a tempo indeterminato. L'articolo 2, comma 6, prevede una procedura selettiva riservata per il reclutamento di personale dell'area di Direttore dei servizi generali e amministrativi nelle scuole (DSGA). L'articolo 4 reca norme per la semplificazione delle procedure di alcuni acquisti da parte delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli enti pubblici di ricerca. L'articolo 5 riguarda la durata dell'abilitazione scientifica nazionale, che viene portata da sei a nove anni. Inoltre proroga fino al 31 dicembre 2021 la facoltà, attribuita alle università, di procedere alla chiamata nel ruolo di professore di prima e di seconda fascia di soggetti già in servizio nella stessa università. L'articolo 6 riguarda la procedura di assunzione di dipendenti degli enti pubblici di ricerca.
Nelle dichiarazioni di voto favorevoli, il sen. Laniece (Aut) ha evidenziato che l'ennesima questione fiducia avalla una sorta di monocameralismo di fatto. Il provvedimento affronta problemi derivanti dalla trasformazione della scuola in un'agenzia interinale, ma occorre una riflessione più complessiva sulla funzione della scuola in un quadro preoccupante di analfabetismo di ritorno. La sen. De Petris (Misto-LeU), ricordando che la scuola è stata strumento di unificazione nazionale e di emancipazione sociale ed ha perduto progressivamente centralità nelle politiche pubbliche, si è soffermata su aspetti positivi e i nodi irrisolti del decreto (concorso per gli amministrativi, prove Invalsi, stipendi del personale docente). La sen. Sbrollini (IV-PSI) ha evidenziato che il decreto e la finanziaria stanziano più risorse per la scuola (aumentati il fondo per la contrattazione collettiva, per i dirigenti scolastici, le scuole paritarie, le borse di studio universitarie, istituito un fondo per la costruzione di asili nido. Il Gruppo avrebbe voluto intervenire su alcune criticità che riguardano l'internalizzazione dei servizi di pulizia, gli insegnanti di religione e le scuole paritarie. La sen. Iori (PD) ha segnalato che il decreto affronta il problema della carenza dei docenti e della continuità didattica; la Camera ha migliorato ed esteso i requisiti per accedere al concorso, ma restano da affrontare gli ostacoli che impediscono agli studenti di avere opportunità sociali. La sen. Angrisani (M5S) ha ricordato che il provvedimento ha avuto una genesi travagliata e dà una risposta tecnica più che politica a situazioni stratificate. In ogni modo il decreto, che è stato migliorato dalla Camera, semplifica le procedure concorsuali, cura l'offerta didattica, prevede 50.000 assunzioni nel 2020.
Nelle dichiarazioni di voto contrarie, il sen. Iannone (FdI) ha sottolineato che il Parlamento è stato esautorato, chiamato a votare la quarta fiducia in dieci giorni. Il provvedimento è discriminatorio nei confronti degli insegnanti che hanno prestato servizio nelle scuole paritarie, che vengono esclusi dal concorso per l'immissione in ruolo, e nei confronti degli insegnanti di religione e di coloro che svolgono funzioni di direzione amministrativa. Il sen. Pittoni (PD) ha ricordato che, dopo gli interventi disastrosi sulla scuola del Governo Renzi, il primo Governo Conte aveva interloquito con i sindacati e aveva intrapreso la strada dei concorsi riservati per stabilizzare i precari e dei percorsi abilitanti specifici e stabili; il secondo Governo Conte vara un decreto "ammazza precari", che cancella i percorsi abilitanti, non riconosce titoli ai precari storici, ignora i diplomati magistrali e gli insegnanti di sostegno. Anche il sen. Cangini (FI) ha evidenziato l'esclusione delle scuole paritarie e le discriminazioni del decreto; ricordato inoltre che l'Italia è il Paese europeo che spende meno per l'istruzione e ha uno dei tassi più alti di abbandono scolastico; il problema della docenza andrebbe affrontato con criteri di merito e un intervento efficace sulla scuola dovrebbe essere pensato per gli studenti.
(La seduta è terminata alle ore 11:44 )