Mercoledì 28 Aprile 2021 - 321ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

L'Assemblea ha respinto le mozioni di sfiducia individuale nei confronti del Ministro della salute Roberto Speranza (con 221 voti contrari, 29 favorevoli e 3 astensioni la mozione n. 341; con 206 voti contrari, 29 favorevoli e 2 astensioni la mozione n. 342; con 204 contrari, 28 favorevoli e 2 astensioni la mozione n. 343).

Il sen. Zaffini (FdI), illustrando la mozione n. 341, ha evidenziato che l'Italia è al primo posto per numero di decessi ogni 100.000 abitanti e al terzo posto per tasso di letalità; la mozione di sfiducia non riguarda soltanto l'operato del Ministro bensì l'intero apparato (Cts, Aifa, Istituto superiore di sanità, Agenas) che non ha aggiornato il piano pandemico né il protocollo di cure domiciliari e ha gestito l'emergenza in modo caotico e approssimativo. Il sen. Paragone (Misto), illustrando la mozione n. 342, ha osservato che la posizione rigorista del Ministro della salute richiederebbe comportamenti trasparenti ed eticamente ineccepibili. Il Ministro Speranza, invece, non ha risposto alle interrogazioni parlamentari sulla fornitura di mascherine e ventilatori inadeguati, materia su cui sta indagando ora la magistratura. La sen. Granato (Misto), illustrando la mozione n. 343, ha richiamato l'inchiesta della procura di Bergamo: l'occultamento di dati scientifici da parte dei dirigenti della sanità e il mancato coordinamento con le Regioni hanno compromesso il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Zaffini (FdI) e Ortis (Misto); le sen. Guidolin (M5S) e Boldrini (PD) hanno giudicato pretestuosa la mozione di sfiducia; il sen. Quagliarello (Misto) ha preannunciato voto contrario, ritenendo sbagliata la ricerca di un capro espiatorio e ricordando che il Ministro Speranza ha mantenuto un rapporto costante con il Parlamento. La sen. Fattori (Misto-LeU), preannunciando voto contrario, ha affermato che la cattiva gestione della pandemia è imputabile principalmente al modello sanitario lombardo. Anche il sen. Toninelli (M5S) ha messo sotto accusa il modello sanitario privatistico delle Regioni governate dal centrodestra, ma ha criticato la scarsa trasparenza del Ministero della salute sul piano pandemico.

Il Ministro Speranza ha ricapitolato tutte le iniziative assunte, a livello nazionale ed europeo, dall'inizio della pandemia, affermando di aver esercitato le sue funzioni con disciplina e onore. In risposta alle accuse, ha espresso fiducia nell'operato della magistratura e ha precisato che il discusso report, richiamato nelle mozioni, era privo di indicazioni operative ed è stato ritirato dall'OMS non su richiesta del Governo italiano ma perché conteneva inesattezze. Le difficoltà della pandemia a livello mondiale sono dovute al carattere inedito del virus, non paragonabile ad altri virus influenzali e dunque non affrontabile in base al piano pandemico del 2006. Il Ministro ha precisato che l'alto tasso di letalità in Italia è dovuto all'età media della popolazione e all'elevata percentuale di ultrasessantacinquenni; ha fornito i numeri sull'aumento dei tamponi, sulla produzione nazionale di mascherine, sulla fornitura vaccinale, sul potenziamento della ricerca scientifica. La pandemia ha messo a nudo le fragilità del Servizio sanitario, dovute a politiche di indebolimento delle strutture pubbliche: il Piano di ripresa nazionale è un'occasione per mutare politica e realizzare una riforma volta a rafforzare la medicina territoriale, portando al dieci per cento l'assistenza domiciliare, costruendo case di cura ogni 20.000 abitanti e ospedali di comunità ogni 50.000 abitanti. In conclusione, il Ministro ha deprecato il tentativo di sfruttare l'angoscia della pandemia per interessi di parte e ha rinnovato l'appello all'unità del Paese in un passaggio delicato.

Nelle dichiarazioni di voto contrarie alla sfiducia, il sen. Faraone (IV-PSI) ha definito sbagliata, umanamente e politicamente, la presentazione della mozione; secondo la sen. Unterberger (Aut) il tentativo di screditare il Ministro è una vicenda tutta interna allo schieramento di centrodestra; la sen. Malpezzi (PD) ha difeso l'operato del Ministro ispirato a principi di massima prudenza e ha negato che il Ministro sia isolato all'interno del Governo; secondo il sen. Errani (Misto-LeU) la replica puntuale del Ministro dovrebbe indurre il ritiro delle mozioni. La sen. Rizzotti (FI) ha rinnovato fiducia al Governo Draghi, ma ha mosso critiche alla mancata risposta del Ministro Speranza a interrogazioni parlamentari e alla secretazione dei documenti del Comitato tecnico scientifico. Il sen. Romeo (L-SP) ha ribadito la richiesta di riaperture graduali, invitando il Ministro Speranza al buon senso, alla flessibilità e all'equilibrio e ricordando che l'unità del Paese non significa consenso a posizioni rigide. La sen. Castellone (M5S), dichiarando voto contrario alla mozione, ha ricordato che la sanità pubblica è stata indebolita per anni da tagli, frammentazione regionale, blocco delle assunzioni, utilizzo delle nomine come prebende politiche. Il sen. La Russa (FdI), annunciando voto favorevole alla mozione di sfiducia, ha ribadito che il Ministro ha coperto inefficienze e inadeguatezze del Ministero ed è responsabile politicamente dei ritardi del piano vaccinale e dell'adozione di misure restrittive illogiche e contradditorie. In dissenso dal Gruppo, il sen. Gasparri (FI) non ha partecipato al voto. Il sen. Paragone (Misto) ha ribadito che il Ministro ha fatto sparire diversi dati e in passato ha sostenuto Governi che operavano tagli alla sanità seguendo le indicazioni di Bruxelles. Il sen. Crucioli (Misto) ha annunciato voto favorevole a tutte le mozioni: il Ministro non ha risposto sull'intervento del capo di gabinetto per occultare il report dell'OMS e sulla secretazione dei verbali del Comitato scientifico, avallando il sospetto di un utilizzo politico dei dati relativi alla pandemia.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori: dal 5 al 7 maggio è previsto l'esame del decreto-legge per l'emergenza Covid e del decreto sostegni.

L'Assemblea ha avviato l'esame, che proseguirà domani, del ddl n. 2168 conversione in legge del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 45, recante misure urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia.

Il relatore, sen. Coltorti (M5S), nel riferire sul provvedimento, ha precisato che temi importanti (autotrasporto, esenzione dei pedaggi, sicurezza delle gallerie, modifiche del codice della strada) non hanno potuto trovare accoglimento nel testo in ragione dei criteri stringenti che regolano la presentazione degli emendamenti ai decreti-legge, ma saranno trattati in provvedimenti specifici. La Commissione ha approvato la proposta di differire dal 30 giugno al 30 settembre il termine per il rilascio del documento unico di circolazione e proprietà.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Corti, Nadia Pizzol, Doria, Saviane, Simona Pergreffi (L-SP), Paroli, Floris (FI), Orietta Vanin, Santillo (M5S), Daniela Sbrollini (IV-PSI), De Carlo (FdI), Margiotta (PD), De Falco (Misto).

(La seduta è terminata alle ore 19:54 )



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