Giovedì 6 Giugno 2019 - 119ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:03)
L'Assemblea ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 1248, conversione in legge del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici (sblocca cantieri). Il testo passa alla Camera.
Il provvedimento consta di 30 articoli, suddivisi in 3 Capi. Il Capo I (articoli da 1 a 5) reca norme in materia di contratti pubblici, di accelerazione degli interventi infrastrutturali e di rigenerazione urbana. Il Capo II (articoli da 6 a 20) reca disposizioni relative agli eventi sismici della regione Molise e dell'area Etnea. Il Capo III (articoli da 21 a 30) reca disposizioni relative agli eventi sismici dell'Abruzzo nell'anno 2009, del centro Italia negli anni 2016 e 2017 e nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell'Isola di Ischia nel 2017.
Nella seduta di ieri sono stati votati quasi tutti gli emendamenti (v. comunicato n. 118), gli accantonati sono stati approvati oggi: 4.854 (testo 2) dei relatori, identico al 4.430 della sen. Conzatti (FI), e 23.0.3 (testo 2) del sen. Verducci (PD) sulla continuità dei servizi scolastici in seguito a eventi sismici.
Nelle dichiarazioni di voto finale il sen. Steger (Aut) ha annunciato l'astensione, ringraziando per la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali ma lamentando il mancato accoglimento di proposte per attirare investimenti privati stranieri. La sen. De Petris (Misto-LeU) ha annunciato voto contrario, giudicando pericolosa la scelta di allentare il sistema dei controlli, di estendere il subappalto, di eliminare la distinzione netta tra progettazione ed esecuzione dei lavori; i cantieri non si sbloccano indebolendo il codice degli appalti e conferendo poteri di deroga ai commissari, bensì individuando opere prioritarie nell'ambito di un piano di investimenti per la messa in sicurezza del territorio, i trasporti, la riconversione ideologica. Secondo il sen. Ciriani (FdI), invece, si sarebbe potuto fare di più per rivoluzionare il codice degli appalti; il Gruppo FdI si astiene su un testo che rappresenta un compromesso al ribasso, perché non accelera la fase autorizzativa. Secondo il sen. Mirabelli (PD), che ha annunciato voto contrario, il provvedimento è inutile e dannoso: la sospensione per due anni del codice degli appalti non sblocca i cantieri ma aumenta l'incertezza; la riduzione del ruolo dell'Anac, la logica del prezzo al ribasso, il subappalto, la moltiplicazione delle centrali e la nomina di commissari sono scelte che indeboliscono la legalità. Il sen. Briziarelli (L-SP), annunciando voto favorevole, ha ricordato che la moratoria di due anni per il codice degli appalti non significherà il far west, perché saranno in vigore le norme europee. Il provvedimento non si limita a sbloccare i cantieri delle grandi opere, sblocca anche gli impianti dei rifiuti e la ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici. Secondo il sen. Mallegni (FI), che ha annunciato voto contrario, il provvedimento è insufficiente e la linea del Governo è contraddittoria: molte indicazioni emerse nelle audizioni sono state disattese e ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge delega per la revisione del codice degli appalti. Il sen. Patuanelli (M5S) ha ricordato il lavoro costruttivo svolto nelle Commissioni e ha sottolineato che i nodi politici del provvedimento sono stati sciolti in modo responsabile. Sul tema della ricostruzione è evidente l'impegno di accelerare la fase del post-emergenza; sul tema del codice dei contratti il decreto elimina il criterio del massimo ribasso ed esclude automaticamente le offerte che superano soglie anomale.
A conclusione dell'esame di mozioni su Radio radicale, l'Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza n.139 (testo 2) che impegna il Governo ad assumere iniziative per approvare una normativa di riferimento per il servizio radiofonico destinato all'informazione e comunicazione istituzionale che, qualora preveda l'assegnazione del servizio tramite gara, definisca un quadro coerente e trasparente di obblighi e meccanismi di finanziamento; e ad attivare una convenzione separata di durata triennale volta esclusivamente a concludere l'attività di digitalizzazione e messa in sicurezza degli archivi di Radio Radicale per un importo che copra il costo del personale necessario, prevedendo quale condizione che l'archivio resti vincolato a uso pubblico.
Il sen. Errani (Misto-LeU), la sen. Rauti (FdI), il sen. Steger (Aut) e il sen. Cangini (FI) hanno illustrato rispettivamente le mozioni nn. 101, 109, 111 e 112, per chiedere al Governo di reperire le risorse della convenzione fino alla fine dell'anno e di rinnovarla, e hanno auspicato un intervento nell'ambito del decreto sulla crescita. Il sen. Verducci (PD) ha illustrato la mozione n. 110 per chiedere al Governo di reperire le risorse per il rinnovo della convenzione e di indire una gara ad evidenza pubblica per assicurare, nel prossimo triennio, la continuità del servizio di trasmissione radiofonica. La sen. De Lucia (M5S), illustrando la mozione n. 139, ha ricordato che il regime di concessione transitorio a Radio Radicale, che ha ricevuto complessivamente 250 milioni di euro, è diventato permanente nei decenni, nonostante la nascita del canale Rai Gr Parlamento; ha quindi auspicato l'indizione di una gara e la stipula di una convenzione per concludere l'attività di digitalizzazione degli archivi della Radio. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Crimi ha chiesto modifiche alla mozione n. 139 e ha espresso parere contrario sugli altri testi di indirizzo.
Nelle dichiarazioni di voto, i sen. Grasso (Misto-LeU), Isabella Rauti (FdI) e Moles (FI) hanno annunciato voto di astensione sulla mozione di maggioranza; il sen. Marcucci (PD) ha annunciato voto contrario. La sen. Nisini (L-SP) e il sen. Marilotti (M5S), dichiarando voto favorevole, hanno affermato che una normativa metterà fine alla prassi della proroga e non vi sarà interruzione del servizio. Il Sottosegretario di Stato Crimi ha precisato che non si può procedere al rinnovo della convenzione in mancanza di una legge; il servizio è limitato alla trasmissione delle sedute parlamentari e Radio Radicale ha ricevuto quest'anno 9 milioni a fronte dei 12 ricevuti negli anni scorsi.
In apertura di seduta il sen. Marcucci (PD) ha informato di aver inviato una lettera al Presidente del Senato per chiedere un'informativa del Ministro dell'economia Tria dopo la proposta della Commissione europea di procedura d'infrazione per disavanzo eccessivo. Il Presidente, sentito il Ministro, ha stabilito che l'informativa si terrà martedì prossimo, 11 giugno, alle ore 16.
(La seduta è terminata alle ore 14:43 )