Mercoledì 27 Febbraio 2019 - 95ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:35)

L'Assemblea ha approvato, con modifiche, il ddl n. 1018, conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. Il testo passa alla Camera.

Nella seduta di ieri si sono svolte le repliche e sono stati votati tutti gli emendamenti (cfr. comunicato n. 94). Oggi, hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole i sen. Romeo (L-SP) e Paola Taverna (M5S). Il sen. Laforgia (Misto-LeU) ha dichiarato l'astensione, mentre hanno annunciato voto contrario i sen. Julia Unterberger (Aut), Bertacco (FdI), Renzi (PD) e Anna Maria Bernini (FI). Misto-LeU non ha pregiudizi nei confronti di una misura universalistica di sostegno al reddito, nutre dubbi però sulla realizzazione della misura che non prevede l'erogazione di servizi ed esclude i senza fissa dimora, i minori, i disabili, gli extracomunitari. Quota cento è una misura di flessibilità temporanea, ma non rappresenta un intervento strutturale sul sistema previdenziale a favore del lavoro usurante. Il Gruppo Aut,richiamando il reddito minimo di inserimento nella provincia di Bolzano, ha espresso perplessità sul reddito di cittadinanza: manca un accordo con le Regioni sulla figura del navigator, i centri per l'impiego non sono stati ancora riformati, i comuni e l'INPS non riusciranno a incrociare i dati e ad effettuare i controlli, le pene per le false dichiarazioni sono troppo elevate, i requisiti per i cittadini extraeuropei appaiono di dubbia costituzionalità. Secondo Fratelli d'Italia il provvedimento ha finalità elettoralistiche, non aiuta le famiglie numerose, le giovani coppie, i disabili, e crea un elevato numero di assistiti. Il Gruppo aveva proposto la revisione della scala di equivalenza e la decadenza del reddito in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro. Il PD ritiene che la povertà non si contrasti con sussidi e misure assistenziali e che il provvedimento abbia tradito le promesse elettorali, perché i miliardi stanziati per il reddito di cittadinanza sono quattro anziché venti e la legge Fornero non viene abrogata; l'impatto macroeconomico del decreto sarà inferiore alle previsioni e aggraverà la recessione. Secondo FI il provvedimento, finanziato a debito, genera assistiti e poveri di Stato e non supera la legge Fornero; combattere la povertà con il reddito di cittadinanza è illusorio, il lavoro non si crea per decreto ma con investimenti, grandi opere pubbliche, agevolazioni fiscali per le imprese. I Gruppi di maggioranza hanno rivendicato con orgoglio l'attuazione di due misure di giustizia sociale, annunciate in campagna elettorale e inserite nel programma di Governo. Secondo M5S il reddito di cittadinanza costituisce l'attuazione dei principi costituzionali di libertà dal bisogno e di eguaglianza sostanziale. Secondo la Lega quota cento sana ingiustizia e favorisce il ricambio generazionale; il reddito di cittadinanza è stato congegnato come misura di politica attiva del lavoro, non come misura assistenziale, e in tempi di crisi rappresenta comunque una misura più giusta delle rilevanti spese per l'immigrazione e del costoso bonus di 80 euro erogato dal precedente Governo.

L'Assemblea è poi passata alla ratifica di accordi internazionali: il ddl. di ratifica della Convenzione di Faro è stato rinviato in Commissione, con l'approvazione della questione sospensiva avanzata dal sen. Pellegrini (M5S). E' stato invece approvato, e passa alla Camera, il ddl n. 773, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, fatta a Magglingen il 18 settembre 2014. Dopo la relazione del sen. Pellegrini (M5S) e l'intervento in discussione generale del sen. Barbaro (L-SP), hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Errani (Misto-LeU), Sbrollini (PD), Candura (L-SP), Aimi (FI) e Anna Bruna Piarulli (M5S).

(La seduta è terminata alle ore 12:40 )



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