Mercoledì 25 Febbraio 2004 - 548ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:32)

L'Assemblea ha proseguito l'esame dell'articolo 3 del ddl n. 2544 di riforma dell'ordinamento della Repubblica, sulla composizione e le modalità di elezione del Senato federale. E' stato approvato il subemendamento del relatore D'Onofrio (UDC) sulla cosiddetta contestualità affievolita, mentre è mancato il numero legale sull'emendamento principale, il 3.200. Dal combinato disposto delle due norme e di altri emendamenti approvati nel corso della seduta odierna, dovrebbe risultare un Senato federale composto da duecento senatori eletti dalle Regioni, da sei senatori eletti nella circoscrizione Estero, dagli ex Presidenti della Repubblica e da tre senatori a vita nominati per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il Senato durerebbe in carica per cinque anni e non potrebbe essere sciolto anticipatamente. I senatori verrebbero eletti contestualmente alle elezioni dei rispettivi Consigli regionali e durerebbero in carica per cinque anni anche se questi ultimi venissero sciolti: in questa ipotesi, la durata dei nuovi Consigli sarebbe più breve per rispettare il principio della contestualità. In relazione alla diversa disciplina degli Statuti per quanto riguarda la durata dei Consigli, le norme dell'articolo 3 potrebbero entrare interamente in vigore solo a partire dal 2011, cioè dalla XVI legislatura.

L'opposizione è stata particolarmente critica sulla soluzione individuata dal relatore, che sancisce il legame più debole tra quelli, sperimentati negli altri sistemi federali, che possono collegare stabilmente al territorio il Senato, il cui ruolo risulterebbe indebolito per la subalternità dei senatori al Presidente della rispettiva Regione e per la maggiore influenza delle Regioni più importanti nel momento decisionale. Nei loro ripetuti interventi, i senatori Bassanini, Villone e Passigli (DS), Mancino e Petrini (Margh) e Turroni (Verdi) hanno protestato per la chiusura della maggioranza alle proposte dell'opposizione e per il prevalere sulla volontà di confronto della ricerca del compromesso all'interno della maggioranza di fronte alle posizioni della Lega ed il rispetto del patto di Governo.

Per la maggioranza, oltre al relatore il modello proposto è stato difeso dai senatori Vizzini (FI) e Nania (AN), che hanno ricordato che il principio della contestualità è stato proposto anche in emendamenti presentati da senatori del Gruppo DS e giudicato negativa, ai fini dell'affermazione reale del carattere federale del Senato, l'ipotesi del centrosinistra di elezioni in circoscrizioni uniche regionali: il Senato che, svincolato da obblighi e logiche di maggioranza, si confronterà con il Governo facendosi interprete degli interessi territoriali potrà, contrariamente a quanto sostenuto dal centrosinistra, avere un ruolo politicamente più rilevante di quello svolto dal Senato della Repubblica nell'attuale bicameralismo perfetto.

L'esame dell'articolo 3 è stato rinviato ad altra seduta.

(La seduta è terminata alle ore 20:45 )



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