Mercoledì 21 Gennaio 2004 - 518ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:33)
Il Senato ha approvato il ddl n. 1296, che attribuisce al Governo la delega alla riforma dell'ordinamento giudiziario.
Sono stati approvati tre articoli aggiuntivi proposti dal relatore Luigi Bobbio (AN), il più rilevante dei quali individua la procedura per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari ai magistrati secondo il modello del vigente processo penale. Sono stati altresì approvati con modificazioni rispetto al testo proposto dalla Commissione giustizia gli articoli 8-bis, che ha raccolto un diffuso consenso, sull'istituzione in via sperimentale dell'ufficio del giudice attraverso l'assunzione di neolaureati; 9, concernente la disciplina transitoria; 10, di modifica della disciplina per l'accesso alle funzioni presso il Consiglio di Stato e la Corte dei conti; 12, sulla copertura finanziaria; 13, per la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di ordinamento giudiziario. L'Assemblea ha accolto la proposta della Commissione per quanto riguarda lo stralcio dell'articolo 8, sulla revisione delle circoscrizioni territoriali degli uffici giudiziari, trasformato nel ddl n. 1296-bis, ed ha soppresso l'articolo 11, sull'indennità di trasferta.
Nella votazione finale, maggioranza ed opposizioni hanno confermato le rispettive posizioni: favorevole la Casa delle libertà ad una riforma lungamente attesa, che affronta i problemi strutturali della giustizia regolando in modo innovativo le procedure di reclutamento dei giudici, prevedendo la separazione delle funzioni tra magistratura giudicante e requirente, introducendo meccanismi meritocratici per le progressioni di carriera ed il passaggio da un ufficio all'altro, favorendo l'aggiornamento professionale attraverso la creazione della Scuola superiore della magistratura e definendo un quadro certo di fattispecie di illeciti e comportamenti da cui far derivare le azioni disciplinari nei confronti dei magistrati; fermamente contrarie le opposizioni, in particolare sulla scelta di un modello che, privilegiando la concorsualità permanente, impedirà una verifica rigorosa della professionalità del magistrato, sulla separazione di fatto delle carriere, preludio dell'assoggettamento della magistratura requirente al potere Esecutivo, sulla reintroduzione del principio gerarchico nell'ufficio del pubblico ministero, sullo svuotamento del ruolo del CSM e sull'inclusione anche della semplice adesione a partiti politici o a movimenti ed associazioni ad essi equivalenti tra i comportamenti assoggettabili a sanzione disciplinare.
(La seduta è terminata alle ore 18:55 )