L'Assemblea del Senato ha affrontato in seconda lettura l'esame del ddl n. 1876, di conversione del decreto-legge n. 251 in materia di amministrazione della giustizia. Come evidenziato dal relatore, sen. Ziccone (FI), il decreto affronta problematiche tra loro eterogenee che però richiedono urgente soluzione. Anzitutto il Governo, anche a seguito di recenti sentenze della Corte costituzionale in tema di composizione dei tribunali regionali e del tribunale superiore delle acque pubbliche, ha ritenuto opportuno abolire tale giurisdizione speciale, attribuendone la competenza in materia di diritti soggettivi ai tribunali ordinari ed in materia di interessi legittimi ai tribunali amministrativi regionali ed indicando le norme transitorie per i procedimenti pendenti. Inoltre, viene elevato a 62 unità, fino al 30 giugno 2004, il numero massimo di magistrati che possono essere collocati fuori ruolo per essere destinati al Ministero della giustizia in relazione a obblighi derivanti dal semestre di presidenza italiana dell'UE. Il decreto definisce poi un sistema più congruo di remunerazioni per i giudici di pace ed introduce misure volte a garantire il funzionamento della giunta speciale per le espropriazioni presso la Corte di appello di Napoli.

La contrarietà di principio all'introduzione tramite decreto-legge di modifiche all'ordinamento giudiziario ha spinto i Gruppi dell'Ulivo ad opporsi fortemente al provvedimento, dapprima avanzando una pregiudiziale di costituzionalità respinta dall'Aula e poi chiedendo la verifica del numero legale, venuto meno al momento del passaggio all'esame degli emendamenti.

Il Senato tornerà dunque a riunirsi lunedì pomeriggio alle ore 15, quando riprenderà la discussione del ddl finanziaria.