Il Senato ha approvato in prima lettura il ddl n. 1692, di conversione del decreto-legge in materia di legalizzazione del lavoro irregolare di extracomunitari, con cui il Governo intende completare l'intervento già realizzato con la legge Bossi-Fini, di fatto estendendo ai lavoratori extracomunitari impiegati in aziende italiane negli ultimi tre mesi la stessa possibilità di regolarizzazione offerta a colf e badanti. E che di regolarizzazione si tratti - e non della più grande sanatoria mai effettuata come afferma l'opposizione - è stato ribadito con forza dal Sottosegretario per l'interno Mantovano, che ha sottolineato il legame tra la concessione del permesso di soggiorno e l'esistenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata non inferiore ad un anno, a differenza delle passate sanatorie collegate alla mera presenza dei beneficiari sul territorio italiano.

A sostegno del provvedimento, i senatori della maggioranza hanno rilevato la necessità di porre rimedio alla pesante eredità dei precedenti Governi in termini di presenza di lavoro irregolare sul territorio, attraverso una normativa che consentirà l'emersione del lavoro nero, nel contempo garantendo condizioni di vita e di lavoro dignitose nell'ambito di una disciplina dei flussi immigratori in linea con la strategia complessiva dell'Europa. Secondo le opposizioni, invece, il decreto, che pure persegue finalità condivisibili, costituisce l'ultimo tassello di una politica complessiva del Governo ispirata ad una visione xenofoba e razzista del fenomeno, una politica che produrrà ulteriore clandestinità, negando i diritti civili ed umani dei lavoratori extracomunitari e contraddicendo gli interessi reali delle imprese.

Nel corso della seduta è stata inoltre aperta la discussione generale sul ddl n. 1149 recante misure per favorire l'iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza.