Prosegue in Senato l'esame del ddl n. 848 e connessi, nel testo proposto dalla Commissione, in materia di occupazione e mercato del lavoro. Nel corso della discussione generale maggioranza e opposizione hanno manifestato opposte opinioni sul provvedimento, che è collegato alla manovra finanziaria e che delega l'Esecutivo ad intervenire sulla disciplina dei servizi pubblici e privati per l'impiego, sul sistema del collocamento, sul riordino dei contratti a contenuto formativo, nonché su tirocinio, part time e altre forme di lavoro flessibile. Da una parte è stata sottolineata l'esigenza di corrispondere alle sollecitazioni dell'UE per un innalzamento del tasso complessivo di occupazione e si è evidenziata la coerenza del testo con lo sforzo in atto per la ripresa economica del Paese; dall'altra si è lamentato il mancato rispetto delle competenze che la Costituzione assegna alle Regioni ed è stato contestato l'eccessivo ricorso a deleghe da parte del Governo, il cui vero intento sarebbe quello di perseguire la rottura dell'unità sindacale. Il Sottosegretario Sacconi ha rigettato tale accusa, rilevando come delle 37 organizzazioni rappresentative del mondo delle imprese e del lavoro la sola CGIL abbia deciso di non firmare il Patto per l'Italia, cosa che rende incomprensibile l'intransigenza delle opposizioni parlamentari nei confronti di un testo che avvicinerà l'Italia alle pratiche già adottate con successo dagli altri Paesi dell'UE.

Passando all'esame dell'articolato, la Presidenza ha dichiarato inammissibili alcuni emendamenti, tra cui due proposte del Governo volte a modificare la norma sulla cessione di ramo d'azienda e ad introdurre un'ulteriore delega per la razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e lavoro. L'esame degli emendamenti proseguirà nella seduta pomeridiana, convocata per le ore 16,30.