Con gli interventi dei relatori di maggioranza e di minoranza Pastore (FI) e Passigli (DS), l'Assemblea ha iniziato l'esame del ddl 1206, nel testo proposto dalla Commissione affari costituzionali, recante norme per la risoluzione dei conflitti di interesse. Ribadite le critiche al centrosinistra per l'inerzia dimostrata nella scorsa legislatura per mere finalità elettoralistiche, il sen. Pastore ha illustrato la soluzione individuata dal testo Frattini che, abbandonando la soluzione del blind trust, chiama l'Autorità per la concorrenza ad accertare la sussistenza delle situazioni di conflitto in modo che possa essere investito il Parlamento per il conseguente giudizio politico, nel contempo infliggendo, ove necessario, una sanzione pecuniaria nei confronti dell'impresa che abbia tratto indebito vantaggio. Il sen. Passigli ha invece aspramente criticato il testo, valutando del tutto inefficace il controllo a posteriori dei singoli atti di governo per l'impossibilità sia di porre rimedio a quelli eventualmente illegittimi sia di intervenire sui comportamenti omissivi. Dopo la reiezione delle questioni pregiudiziale e sospensiva proposte dai sen. Villone e Bassanini (DS) in considerazione della lesione al principio di uguaglianza che verrebbe arrecata da un testo a loro avviso confezionato ad hoc in favore del presidente Berlusconi, sono intervenuti in discussione generale, che proseguirà domani a partire dalle ore 9,30, i sen. Del Pennino (PRI), Compagna (UDC), Petrini, D'Amico e Bastianoni (Marg), Vitali, Bassanini e Fassone (DS) e Falcier (FI).