Prosegue l'esame degli articoli del ddl n. 1514 sulla fecondazione medicalmente assistita, già approvato dalla Camera dei deputati: il confronto tra posizioni che attraversano centrodestra e centrosinistra sta dando luogo ad un dibattito molto intenso che ha conseguenze sul ritmo delle votazioni, finora piuttosto lento. Molti interventi sono stati dedicati alla riaffermazione del carattere laico del dibattito, ma anche del peso fondamentale che in esso hanno i convincimenti personali di natura etica e religiosa dei senatori, ed al giudizio sull'atteggiamento del Governo che, a differenza di quanto avvenuto alla Camera, non si è rimesso alle scelte dell'Aula ma ha preso posizione a favore dell'approvazione senza modifiche della legge.

Sono state accantonate le votazioni dell'articolo 2 e degli emendamenti connessi alla copertura del provvedimento. E' stato poi approvato senza modifiche l'articolo 3, con il quale si attribuisce ai consultori il compito di dare informazione ed assistenza alle persone affette da sterilità o infertilità sulle tecniche di fecondazione assistita, ma anche, come soluzione alternativa, sulle procedure per l'adozione e l'affidamento familiare.

L'Assemblea è quindi passata alle repliche sulla riforma dell'ordinamento giudiziario (ddl n. 1296). Il Ministro Castelli ha ribadito le finalità del provvedimento che, nel pieno rispetto dei principi costituzionali, regola l'accesso in magistratura privilegiando l'esperienza giuridica già maturata; prevede la separazione delle funzioni tra magistratura giudicante e requirente; introduce meccanismi meritocratici, basati su verifiche periodiche e su procedure concorsuali, per le progressioni di carriera ed il passaggio da un ufficio all'altro, ma anche per il conferimento delle funzioni di giudice di Cassazione; crea la Scuola superiore della magistratura; definisce le fattispecie di illecito da cui deriveranno le azioni disciplinari nei confronti dei magistrati. Il relatore Luigi Bobbio (AN) ha anticipato la presentazione di emendamenti in materia disciplinare e sulle procedure concorsuali e la progressione in carriera. Il relatore di minoranza Fassone (DS) ha preso atto della disponibilità al confronto, ribadendo tuttavia la ferma opposizione ad ogni misura lesiva dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura.