Martedì 8 Luglio 2003 - 433ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:33)
Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 2175 sul riassetto del sistema radiotelevisivo e della RAI che, su proposta del Presidente Pera, terminerà giovedì 17 (un giorno in più rispetto al previsto) alla luce dei circa 5.400 emendamenti presentati. Respinte le numerose pregiudiziali di costituzionalità avanzate dalle opposizioni, si è proceduto alla discussione generale, nel corso della quale sono state ulteriormente sviluppate le tematiche già precedentemente esposte dai relatori. Il sen. Grillo (FI), relatore di maggioranza, ha difeso il valore strategico fondamentale della riforma che disciplina organicamente l'intero sistema della comunicazione garantendo il pluralismo e l'imparzialità dell'informazione attraverso un sistema che, grazie all'avvento tecnologia digitale terrestre, consentirà di moltiplicare e differenziare le fonti informative. Il provvedimento non elimina i vincoli a tutela della concorrenza, ma li adegua alla realtà della competizione internazionale prendendo in considerazione il complesso di risorse che concorrono a formare i ricavi del settore, riafferma la centralità del servizio pubblico radiotelevisivo, introduce norme fondamentali in merito al ruolo delle Regioni e fissa principi in materia di emittenza locale, di tutela dei minori e di coordinamento con la disciplina comunitaria. Vengono inoltre ridefiniti i compiti del servizio pubblico e si dà avvio alla progressiva privatizzazione della RAI, rifiutando tuttavia ogni logica di vendita spezzettata.
Il relatore di minoranza Falomi (DS) ha severamente criticato il provvedimento in esame che, anziché riequilibrare un settore caratterizzato da forme di liberalizzazione selvaggia, rappresenta la più clamorosa manifestazione del conflitto di interessi di cui è protagonista il Presidente del Consiglio. Il testo infatti consolida la posizione del gruppo Mediaset, elimina i potenziali concorrenti e crea le condizioni per il suo ulteriore rafforzamento attraverso l'acquisto di quotidiani ed emittenti radiofoniche e l'incremento della raccolta pubblicitaria; indebolisce e rende meno competitiva la RAI, la carica di oneri gravosi senza garantire nuove risorse e ne prepara lo smembramento e la vendita a partire dal 2005.
(La seduta è terminata alle ore 21:58 )