Il Senato ha approvato con 146 voti a favore e 101 contrari (l'Udeur e lo SDI non hanno partecipato alla votazione considerandola un'occasione persa per un accordo in linea con gli appelli alla moderazione del Capo dello Stato) l'emendamento presentato dai Capigruppo della Casa delle libertà recante il cosiddetto lodo Maccanico. Si tratta di un articolo aggiuntivo (che si inserisce prima dell'articolo 1) al ddl n. 2191 di attuazione dell'articolo 68 della Costituzione in materia di immunità parlamentare con cui si introduce il divieto di sottoporre a processo penale, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l'assunzione della carica, il Capo dello Stato (salvo che per alto tradimento o attentato alla Costituzione), i Presidenti delle Camere, il Presidente del Consiglio (salvo che per i reati connessi all'esercizio delle funzioni) e il Presidente della Corte costituzionale, prevedendo inoltre la sospensione dei processi penali in corso. La seduta è stata interamente dedicata all'esame dei numerosi emendamenti presentati (più volte peraltro è mancato il numero legale) e l'Assemblea ha proceduto all'approvazione senza modifiche anche degli articoli 1 e 2 del testo proposto dalle Commissioni riunite 1a e 2a. L'esame proseguirà nel pomeriggio, mentre il voto finale è previsto per la seduta di domani.

Il confronto dialettico tra maggioranza ed opposizione si è ovviamente sviluppato soprattutto intorno al cosiddetto emendamento Schifani, anche in ragione dei numerosi subemendamenti presentati. Da una parte è stato quindi ribadito l'equilibrio di una proposta che, oltre a svelenire il clima politico in vista del semestre di presidenza dell'UE, appare coerente con le opinioni espresse in passato sull'argomento dagli stessi esponenti del centrosinistra, mentre le opposizioni hanno ribadito la ferita che la norma arreca all'ordinamento costituzionale, soprattutto sotto il profilo dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.