Con 136 voti a favore, uno contrario e 5 astensioni, il Senato ha approvato il ddl n. 1396, nel testo proposto dalla Commissione, collegato alla manovra finanziaria del 2002, recante la delega al Governo per la riforma del sistema fiscale. Il provvedimento tornerà ora in terza lettura alla Camera dei deputati. Ieri l'Aula aveva provveduto ad approvare i primi quattro articoli, stabilendo che il nuovo sistema fiscale dovrà basarsi su cinque imposte (sul reddito, sul reddito delle società, sul valore aggiunto, sui servizi e accisa), da riordinare in un nuovo codice tributario, e delineando la nuova IRPEF (con riduzione a due sole aliquote di imposta, il 23% fino a 100.000 euro e il 33% oltre tale soglia di reddito) e la nuova IRPEG. Oggi è stato dato il via libera al resto dell'articolato, contenente le linee di riforma dell'imposta sul valore aggiunto, di quella sui servizi e dell'accisa. Decisa anche la graduale eliminazione dell'imposta regionale sulle attività produttive. Tra gli emendamenti approvati, da segnalare quello d'iniziativa del Gruppo della Lega per il quale le somme che spettano agli enti locali a titolo di addizionali, comprese le accise, verranno attribuite direttamente alle loro tesorerie.

Con la relazione del sen. Ronconi (UDC), l'Assemblea è quindi passata ad esaminare il ddl n. 1599 recante disposizioni in materia di agricoltura, anch'esso collegato alla manovra finanziaria del 2002 e già approvato dalla Camera dei deputati. Prima del passaggio all'esame dell'articolato, la sen. De Petris (Verdi) ha sollevato una pregiudiziale di costituzionalità sulla cui votazione è più volte mancato il numero legale. La discussione proseguirà dunque nel pomeriggio, a partire dalle ore 16,30.