Mercoledì 22 Gennaio 2003 - 313ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:03)
Con gli interventi dei Capigruppo si è conclusa la sessione speciale sulle riforme regolamentari e istituzionali, alla presenza del Ministro Bossi che ha rimarcato il ruolo di stimolo del Governo per la definizione di un modello coerente ed equilibrato, che dovrà vedere al centro la devoluzione. Grande la soddisfazione del Presidente Pera, per l'alto livello degli interventi ma soprattutto per il clima di sereno confronto a testimonianza della comune volontà di proseguire sul cammino delle riforme, che certo non possono essere approvate a colpi di maggioranza. Proprio tale possibilità di dialogo è stata sottolineata dal sen. Schifani (FI), che però ha respinto ogni pretesa pregiudiziale e ha difeso la devoluzione. Indipendenza della magistratura, soluzione del conflitto d'interesse e pluralismo dell'informazione rientrano a pieno titolo, ad avviso dei sen. Angius (DS) e Boco (Verdi), nell'ambito delle riforme istituzionali; Angius ha inoltre apprezzato l'ampio consenso intorno alle proposte sul premierato, sullo statuto delle opposizioni e sulla conferma dell'attuale legge elettorale. A favore del semipresidenzialismo alla francese, contro ogni forma di ribaltonismo e di consociativismo, si è espresso il sen. Nania (AN), dichiaratosi peraltro disponibile a misurarsi sul premierato. Il sen. Andreotti (Aut) ha ammonito circa i rischi di depauperamento delle prerogative del Parlamento, argomento su cui ha insistito anche il sen. Bordon (Marg), mentre secondo il sen. D'Onofrio (UDC) occorre delineare più correttamente i rapporti tra i diversi livelli istituzionali. Il sen. Marini (Misto) ha indicato nell'Assemblea costituente la strada da intraprendere, mentre la devoluzione e l'istituzione di una Camera federale sono state invocate dal sen. Moro (Lega). Scarso successo ha registrato la proposta dello speaker unico dell'opposizione, osteggiata soprattutto dalle formazioni minori.
La tematica delle riforme ha costituito di fatto oggetto anche della seconda parte della seduta, dedicata all'esame del ddl La Loggia (1545) di attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione, un testo che, come ha sottolineato lo stesso Ministro per gli affari regionali, consentirà di lenire i disagi segnalati dai diversi livelli istituzionali coinvolti e di superare gli ostacoli frappostisi all'esercizio delle competenze delineate dalla riforma. Terminato l'esame dell'articolato, le dichiarazioni di voto finale sono state rinviate alla seduta antimeridiana di domani, convocata per le ore 9.30.
(La seduta è terminata alle ore 23:40 )