Mercoledì 07 Dicembre 2005
Il libro
Dal risvolto di copertina:
"Non potevo davvero pensare che, mentre parlavo ad un'aula di Montecitorio poco affollata e distratta, a pochi metri uno sciagurato sparava su Togliatti. Che succederà?". Giulio Andreotti ha solo ventinove anni quando registra sul suo diario la notizia dell'attentato al segretario del PCI. E' questo l'evento più drammatico del 1948, un anno decisivo per la storia nazionale che il giovane deputato racconta in presa diretta da un punto d'osservazione privilegiato.
Riviviamo così i mesi tormentati delle prime elezioni politiche del 18 aprile che consacrarono la Democrazia Cristiana alla guida del Paese, dopo uno scontro impietoso con la sinistra. Scopriamo le manovre e le imboscate che hanno preceduto l'elezione di uno dei più grandi Presidenti della Repubblica, Luigi Einaudi. Ma non solo. In queste pagine di straordinaria rilevanza storica trovano spazio anche eventi internazionali come il colpo di Stato comunista in Cecoslovacchia, la persecuzione dei cattolici ungheresi, la nascita dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea e la proclamazione dello Stato d'Israele, che preannunciano la formazione di due blocchi contrapposti sullo scacchiere mondiale.
E non mancano i piccoli avvenimenti di un'Italia che cerca di affrancarsi dalla miseria della guerra e che tornerà a gioire per la vittoria di Bartali al Tour de France. Con una scrittura rapida e attenta alla sostanza, Giulio Andreotti ci consegna un prezioso autoscatto del suo passato, e ci ricorda che è esistito un tempo in cui erano le lunghe e interminabili riunioni parlamentari a dettare il passo alla politica, e non la televisione.