|
.:: Dati anagrafici ::. |
|
Data di nascita: | 04/07/1789 |
Luogo di nascita: | Torino |
Data del decesso: | 18/05/1863 |
Luogo di decesso: | Torino |
Padre: | Francesco Celestino, marchese, capitano |
Madre: | ARGENTERO DI BERSEZIO Raffaella |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte
Signore di Boriana, Beatino e Pralormo |
Fratelli: | Carlo, senatore
Alessandro
Alfonso, generale, presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri
Edoardo
Ferdinando
Paolo Emilio
Ottavio |
Parenti: | Della Marmora Tommaso, nipote
Ferrero della Marmora Filippo, zio del padre, vicerè di Sardegna |
Titoli di studio: | Scuola militare |
Scuole militari: | Scuola militare di Fontainebleau (14 agosto 1806-aprile 1807) |
Professione: | Militare di carriera (Esercito) |
Carriera: | Sottotenente nel primo reggimento di fanteria di linea francese nelle Calabrie (Impero napoleonico) dall'aprile 1807, poi nell'Alta Italia (1808)
Luogotenente nell'artiglieria delle coorti (Regno di Sardegna) (1° ottobre 1814)
Capitano (16 febbraio 1816-1821) (1825-1829)
Maggiore (12 febbraio 1829)
Luogotenente colonnello dello Stato maggiore (4 ottobre 1834)
Maggiore generale (3 agosto 1836)
Luogotenente generale, poi tenente generale (3 marzo 1849) |
Cariche e titoli: | Comandante della Scuola di marina di Genova (3 agosto 1836)
Regio commissario e comandante generale della Divisione militare dell'isola di Sardegna (3 marzo 1849-5 ottobre 1851)
Membro del Consiglio dell’Ordine civile di Savoia (30 novembre 1831)
Membro onorario del Consiglio dell'Ordine militare di Savoia (1850)
Ispettore delle miniere della Sardegna (3 agosto 1836)
Membro del Consiglio delle miniere
Membro della Commissione superiore di statistica
Socio dell'Accademia geologica di Firenze (1832)
Socio corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (8 agosto 1844)
Socio corrispondente della Società agraria ed economica di Cagliari
Membro residente della Deputazione di storia patria di Torino
Socio nazionale residente dell'Accademia delle scienze di Torino (22 novembre 1829)
Vicepresidente dell'Accademia delle scienze di Torino (18 dicembre 1851-12 dicembre 1863)
Socio corrispondente della Società reale di Napoli (3 marzo 1863) |
|
.:: Nomina a senatore ::. |
|
Nomina: | 04/03/1848 |
Categoria: | 14
18 | Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività
I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina |
Relatore: | Giacomo Giovannetti |
Convalida: | 24/10/1848 |
Giuramento: | 24/10/1848 |
|
.:: Onorificenze ::. |
|
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1834
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 novembre 1845
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 17 agosto 1851
Milite dell'Ordine militare di Savoia 1848
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 1848
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 1862
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 12 giugno 1856
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) 1851
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) |
|
.:: Servizi bellici ::. |
|
Periodo: | Campagne napoleoniche (1809 quinta coalizione, 1813-1814 sesta coalizione, 1815 settima coalizione), 1848-1849 prima guerra d'indipendenza | |
|
|
|
.:: Senato del Regno ::. |
|
Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge diretto ad applicare il sistema metrico decimale ai pesi e misure dei medicinali (29 dicembre 1852)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul catasto (2 febbraio 1855)
Membro della Commissione incaricata dell'esame del progetto di legge pel trasferimento della marina militare da Genova alla Spezia (26 maggio 1857) |
| |
|
|
|
|
.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
|
Una nuova perdita, pur troppo, e gravissima essa pure ha fatto il Senato per la morte avvenuta stamane del tenente generale conte Alberto Ferrero Della Marmora nostro collega.
Voi tutti che lo conosceste di persona, che lo vedeste assiduo mai sempre alle nostre sedute, partecipante con zelo ed operosità nei nostri lavori, esprimente in ogni occasione il suo affetto e la sua devozione per la dinastia e la patria cui aveva costantemente servito, voi non aspetterete da me lunghe parole che raccomandino una memoria di per sé così illustre, che risveglino un affetto così ben meritato. Né il dolore che io provo per la perdita di tale e tanto amico mi consentirebbe di compiere in questo momento altro ufficio che di unirmi con voi per compiangere vivissimamente cotesto danno che s’aggiunge ai molti altri, che l’inesorabile morte fece provare in questi ultimi tempi al Senato.
Valoroso militare, erudito scrittore, cittadino egregio, il generale Alberto Della Marmora riunì in sé le qualità che impongono il rispetto e quelle che conciliano la benevolenza. Sotto quella fronte severa, sotto quel viso abbronzato albergava un animo predisposto ad ogni maniera di bene, ad ogni atto di gentilezza; le doti dell’intelletto s’accordavano con quelle del cuore per rendere il nostro collega utile al paese, caro agli amici. Dopo aver largamente pagato come soldato il suo tributo alla patria, egli prese a giovarle con importanti lavori di studi. All’isola di Sardegna egli ne dedicò la miglior parte, e contribuì sovra ogni altro a far ben conoscere in ogni sua parte dagl’italiani e dagli stranieri quella nobile e feracissima regione a cui furono e sono provvidamente rivolte le cure del Governo. Negli ultimi anni si volse a tramandare ai posteri, oltre alcuni interessanti ricordi dell’ultima sua campagna militare, le memorie di due fra i più arditi capitani della milizia piemontese del secolo XVII. Sono poche settimane che egli inviava al Senato l’ultimo suo libro, col quale prese ad un tempo congedo dalle lettere e dalla vita, e questo libro era dedicato alla studiosa gioventù militare italiana; lascito prezioso che ci confidiamo sarà raccolto con pia venerazione e con profonda riconoscenza da quella eletta gioventù che saprà di non fallire nel cammino di gloria che le è aperto, se muoverà sulle orme di quattro fratelli di questa cospicua stirpe, Carlo, Alberto, Alessandro ed Alfonso, nomi oramai incancellabilmente segnati nelle più gloriose pagine della storia dell'indipendenza e del risorgimento d'Italia.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 maggio 1863.
|
|
|
Attività 0982_Ferrero_della_Marmora_Alberto_IndiciAP.pdf |
|
|